Tesi etd-02272011-171828 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERTOLOZZI, MONICA
URN
etd-02272011-171828
Titolo
Progettazione e Gestione dell'Azienda Turistica: il caso Hostel Pisa.
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI TURISTICI MEDITERRANEI
Relatori
relatore Capocchi, Alessandro
Parole chiave
- analisi della concorrenza
- bilancio previsionale
- business plan
- controllo
- gestione
- hostel
- management
- ostello per la gioventù
- pianificazione
- strumenti di controllo
- turismo sociale
Data inizio appello
15/03/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/03/2051
Riassunto
Introduzione
Il presente elaborato è frutto delle aspirazioni, della curiosità, dei viaggi, degli incontri fortuiti e delle conoscenze acquisite nei due anni di corso di laurea specialistica presso il Campus, dove la multidisciplinarietà è all’ordine del giorno. Frequentando il Campus, infatti, si studiano materie che vanno dall’economia aziendale alla sociologia, dal marketing del turismo al diritto commerciale. Quotidianamente si scoprono i pezzi di un puzzle che non si riesce a comporre, ci si chiede cosa si sia appreso veramente e quale sia il punto di arrivo, fino a quando, come nel presente caso, arriva la folgorazione e il puzzle finalmente si compone.
L’interesse per il mondo degli ostelli nasce a Lisbona nel 2009, durante uno stage di 3 mesi presso la Camera di Commercio Italiana per il Portogallo. Gli ostelli di Lisbona sono bellissimi e all’avanguardia, non a caso occupano i primi posti di ogni classifica di livello internazionale. Ci vuole un certo spirito di adattamento, è vero, ma il rapporto qualità-prezzo è davvero notevole, si incontrano persone nuove e l’atmosfera che si respira è unica, introvabile in ogni altro tipo di struttura turistico-ricettiva.
Si torna in Italia con l’intenzione di studiare questo comparto e capire se aprire un ostello in Toscana sia un’idea folle o degna di attenzione. La prima città che balza alla mente come possibile location è Firenze, città universitaria, bellissima, con un forte appeal turistico, anche giovanile. Una breve ricerca è sufficiente per capire che il mercato turistico fiorentino pullula di ostelli, alcuni dei quali molto originali e ben organizzati. La città di Lucca si rivolge prevalentemente ad un upper target, ha un’offerta poco adatta ai giovani turisti e ospita già un ostello per la gioventù all’interno delle mura. Ecco che si pensa a Pisa, città dalla mentalità aperta, città universitaria, con un forte richiamo turistico giovanile e soprattutto un aeroporto sempre più all’avanguardia, che ogni anno aumenta le tratte low cost. Una veloce ricerca su internet mostra che nella provincia di Pisa sono presenti solo 3 ostelli per la gioventù ma ubicati fuori dal capoluogo, con un’offerta prevalentemente balneare e naturalistica rivolta principalmente a bambini e famiglie. Gli ostelli indipendenti presenti in centro, invece, sono 2 affittacamere di piccola dimensione ma in posizione strategica, concepiti sullo stile degli ostelli esteri. Facendo un passo indietro, prima di partire per Lisbona si era frequentato il corso di politiche ambientali e turismo sostenibile presso il Campus, grazie al quale si era effettuata una ricerca sui marchi ecologici esistenti per la certificazione delle strutture turistico-ricettive, scoprendo che il marchio europeo Ecolabel offre agevolazioni alle PMI che intendono adottarlo e rappresenta un valido strumento di promozione e differenziazione, utilissimo in un mercato competitivo come quello attuale.
Ecco l’idea: un ostello ecologico nel centro di Pisa, vicino all’aeroporto. Sarebbe il primo ostello ecologico della regione Toscana, darebbe prestigio alla città di Pisa, riqualificherebbe la zona dell’aeroporto attualmente un po’ in ombra e potrebbe organizzare anche attività didattiche sia per gli ospiti che per i giovani della collettività. Ma manca lo stabile dei sogni, l’esperienza e soprattutto il capitale per un investimento del genere. Si parla dell’idea con alcuni dei colleghi del Campus, con gli amici e si fantastica sui possibili servizi e attività da offrire. Un mese più tardi, uno di questi colleghi si presenta dicendo che, durante un colloquio di lavoro con un imprenditore pisano, ha scoperto che quest’ultimo vuole aprire un ostello per la gioventù a Pisa, tra l’aeroporto e la stazione centrale. Inizialmente, la sensazione è di sconforto, qualcuno ha già avuto la “business idea” e possiede i mezzi per realizzarla. Tuttavia, ripensandoci meglio, la notizia ha i suoi lati positivi. Si potrebbe incontrare l’imprenditore, proporre quello che si ha in mente e magari acquisire un po’ della sua esperienza.
Lo scorso aprile 2010 si arriva al fatidico incontro con Giovanni Brogna, un ragazzo di 30 anni, creativo, motivato, pratico e con un’esperienza decennale alle spalle nel settore turistico-ricettivo. Si parla dell’idea, della situazione del mercato turistico internazionale, delle esperienze all’estero, del marchio Ecolabel, che pur essendo un’idea valida ha un costo inizialmente non sostenibile e del contratto d’acquisto dell’immobile in Via Corridoni che ha firmato da pochi giorni. Si arriva così a concordare uno stage che dia la possibilità di seguire la fase di pre start-up e successivamente la fase di start-up di quello che sarà Hostel Pisa, il primo ostello per la gioventù nel centro della città.
Ecco scelto l’argomento della tesi e l’opportunità di osservare un imprenditore all’opera, seguire l’iter per l’apertura dell’attività e i lavori, vedere l’intero processo di sviluppo del progetto, coniugando finalmente la teoria alla pratica, amalgamando tutte le conoscenze acquisite negli anni dall’esperienza universitaria e applicandole ad un caso reale. Nasce così il titolo della tesi, “Progettazione e Gestione dell’Azienda Turistica: il caso Hostel Pisa” e, quindi, l’idea di creare un business plan come strumento di pianificazione del progetto e uno strumento per la gestione e il controllo del personale di contatto, fattore critico in qualsiasi azienda turistico-ricettiva.
Presentazione dei capitoli
Il primo capitolo è un capitolo introduttivo, che mira a contestualizzare il progetto descrivendo in primis la realtà del turismo sociale in Italia e successivamente la situazione degli ostelli per la gioventù, strutture ricettive che perfettamente si legano al concetto di turismo sociale. Si introduce un breve excursus storico che va dalla loro nascita in Germania alla fondazione dell’AIG - Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, che ha come scopo principale la promozione del turismo giovanile attraverso la realizzazione e la gestione degli ostelli per la gioventù in Italia. Si analizza poi l’evoluzione internazionale del concetto di “youth hostel” fino ad arrivare a descrivere il fenomeno attuale che vede il mercato internazionale degli ostelli caratterizzato da una crescente frammentarietà sia sul lato dell’offerta che su quello della domanda. Ricollegandosi alla nascita dell’AIG, si propone successivamente un’analisi del comparto italiano, descrivendo la sua evoluzione dagli anni Quaranta fino ad oggi e mostrando le sue principali criticità e i suoi punti di forza. Per concludere, si introducono dei dati statistici che dimostrano la necessità di ampliare la ricettività degli ostelli nel nostro paese e soprattutto nel centro di Pisa, dove un ostello per la gioventù ancora non esiste. A questo punto viene introdotta la "Hostel Pisa idea" e il secondo capitolo incentrato sul progetto Hostel Pisa.
Nel secondo capitolo viene redatto un business plan per Hostel Pisa, che mira a sviluppare la "Hostel Pisa idea" definita al termine del capitolo I, incarnando il processo di pianificazione del management. Il business plan è costituito da 4 sezioni: la Sezione I contiene l’Executive Summary, documento finalizzato a fornire una completa ma sintetica descrizione di quanto contenuto nelle restanti sezioni del piano. La Sezione II, trattando la pianificazione strategica, contiene le informazioni qualitative relative al progetto che si intende porre in essere. In tale sezione vengono evidenziate, dunque, sia informazioni concernenti l’azienda nel suo complesso, sia le relative strategie. La Sezione III, esplicitando la pianificazione operativa, ha carattere quantitativo e mira a verificare la fattibilità interna della proposta mediante la definizione dell’insieme delle risorse necessarie affinché l’azienda possa operare sul mercato raggiungendo il proprio fine, riconducibile all’equilibrio economico dinamico ed evolutivo. La Sezione IV propone la traduzione in termini economico-finanziari delle strategie e degli obiettivi esplicitati nelle precedenti sezioni e la loro schematica e sintetica rappresentazione, mirando a valutare la fattibilità del progetto nonché la redditività attesa e il livello di rischio associato ad esso.
Il terzo capitolo introduce i concetti di gestione e controllo, a completamento del secondo capitolo inerente il business plan e quindi il processo di pianificazione. Dopo aver spiegato il significato di "gestione" e "controllo" ricorrendo ad alcune definizioni proposte dalla letteratura italiana sul management tout-court, si propongono alcuni degli strumenti manageriali utili alla loro attuazione. Successivamente, si intraprende un’analisi dei concetti di gestione e controllo nelle aziende turistico-ricettive e si introduce un modello flessibile di controllo per questo tipo di aziende, incentrato su tre dimensioni: la dimensione oggettiva, la dimensione temporale e la dimensione organizzativa. A questo punto, viene mostrato come il modello flessibile può essere impiegato nelle aziende-turistico ricettive, ovvero attraverso la gestione delle suddette dimensioni. Si propone poi l’impiego del modello flessibile per l’azienda Hostel Pisa, focalizzandosi sulla gestione della dimensione organizzativa e in particolare sull’importanza del ruolo del personale di contatto. Infine, si introduce uno strumento manageriale, il "Manuale Hostel Pisa", che oltre a rappresentare un esempio di strumento di gestione e controllo di gestione, contribuisce ad aiutare il personale di contatto ad immergersi nella vision di Hostel Pisa e a dargli una prima formazione.
Il presente elaborato è frutto delle aspirazioni, della curiosità, dei viaggi, degli incontri fortuiti e delle conoscenze acquisite nei due anni di corso di laurea specialistica presso il Campus, dove la multidisciplinarietà è all’ordine del giorno. Frequentando il Campus, infatti, si studiano materie che vanno dall’economia aziendale alla sociologia, dal marketing del turismo al diritto commerciale. Quotidianamente si scoprono i pezzi di un puzzle che non si riesce a comporre, ci si chiede cosa si sia appreso veramente e quale sia il punto di arrivo, fino a quando, come nel presente caso, arriva la folgorazione e il puzzle finalmente si compone.
L’interesse per il mondo degli ostelli nasce a Lisbona nel 2009, durante uno stage di 3 mesi presso la Camera di Commercio Italiana per il Portogallo. Gli ostelli di Lisbona sono bellissimi e all’avanguardia, non a caso occupano i primi posti di ogni classifica di livello internazionale. Ci vuole un certo spirito di adattamento, è vero, ma il rapporto qualità-prezzo è davvero notevole, si incontrano persone nuove e l’atmosfera che si respira è unica, introvabile in ogni altro tipo di struttura turistico-ricettiva.
Si torna in Italia con l’intenzione di studiare questo comparto e capire se aprire un ostello in Toscana sia un’idea folle o degna di attenzione. La prima città che balza alla mente come possibile location è Firenze, città universitaria, bellissima, con un forte appeal turistico, anche giovanile. Una breve ricerca è sufficiente per capire che il mercato turistico fiorentino pullula di ostelli, alcuni dei quali molto originali e ben organizzati. La città di Lucca si rivolge prevalentemente ad un upper target, ha un’offerta poco adatta ai giovani turisti e ospita già un ostello per la gioventù all’interno delle mura. Ecco che si pensa a Pisa, città dalla mentalità aperta, città universitaria, con un forte richiamo turistico giovanile e soprattutto un aeroporto sempre più all’avanguardia, che ogni anno aumenta le tratte low cost. Una veloce ricerca su internet mostra che nella provincia di Pisa sono presenti solo 3 ostelli per la gioventù ma ubicati fuori dal capoluogo, con un’offerta prevalentemente balneare e naturalistica rivolta principalmente a bambini e famiglie. Gli ostelli indipendenti presenti in centro, invece, sono 2 affittacamere di piccola dimensione ma in posizione strategica, concepiti sullo stile degli ostelli esteri. Facendo un passo indietro, prima di partire per Lisbona si era frequentato il corso di politiche ambientali e turismo sostenibile presso il Campus, grazie al quale si era effettuata una ricerca sui marchi ecologici esistenti per la certificazione delle strutture turistico-ricettive, scoprendo che il marchio europeo Ecolabel offre agevolazioni alle PMI che intendono adottarlo e rappresenta un valido strumento di promozione e differenziazione, utilissimo in un mercato competitivo come quello attuale.
Ecco l’idea: un ostello ecologico nel centro di Pisa, vicino all’aeroporto. Sarebbe il primo ostello ecologico della regione Toscana, darebbe prestigio alla città di Pisa, riqualificherebbe la zona dell’aeroporto attualmente un po’ in ombra e potrebbe organizzare anche attività didattiche sia per gli ospiti che per i giovani della collettività. Ma manca lo stabile dei sogni, l’esperienza e soprattutto il capitale per un investimento del genere. Si parla dell’idea con alcuni dei colleghi del Campus, con gli amici e si fantastica sui possibili servizi e attività da offrire. Un mese più tardi, uno di questi colleghi si presenta dicendo che, durante un colloquio di lavoro con un imprenditore pisano, ha scoperto che quest’ultimo vuole aprire un ostello per la gioventù a Pisa, tra l’aeroporto e la stazione centrale. Inizialmente, la sensazione è di sconforto, qualcuno ha già avuto la “business idea” e possiede i mezzi per realizzarla. Tuttavia, ripensandoci meglio, la notizia ha i suoi lati positivi. Si potrebbe incontrare l’imprenditore, proporre quello che si ha in mente e magari acquisire un po’ della sua esperienza.
Lo scorso aprile 2010 si arriva al fatidico incontro con Giovanni Brogna, un ragazzo di 30 anni, creativo, motivato, pratico e con un’esperienza decennale alle spalle nel settore turistico-ricettivo. Si parla dell’idea, della situazione del mercato turistico internazionale, delle esperienze all’estero, del marchio Ecolabel, che pur essendo un’idea valida ha un costo inizialmente non sostenibile e del contratto d’acquisto dell’immobile in Via Corridoni che ha firmato da pochi giorni. Si arriva così a concordare uno stage che dia la possibilità di seguire la fase di pre start-up e successivamente la fase di start-up di quello che sarà Hostel Pisa, il primo ostello per la gioventù nel centro della città.
Ecco scelto l’argomento della tesi e l’opportunità di osservare un imprenditore all’opera, seguire l’iter per l’apertura dell’attività e i lavori, vedere l’intero processo di sviluppo del progetto, coniugando finalmente la teoria alla pratica, amalgamando tutte le conoscenze acquisite negli anni dall’esperienza universitaria e applicandole ad un caso reale. Nasce così il titolo della tesi, “Progettazione e Gestione dell’Azienda Turistica: il caso Hostel Pisa” e, quindi, l’idea di creare un business plan come strumento di pianificazione del progetto e uno strumento per la gestione e il controllo del personale di contatto, fattore critico in qualsiasi azienda turistico-ricettiva.
Presentazione dei capitoli
Il primo capitolo è un capitolo introduttivo, che mira a contestualizzare il progetto descrivendo in primis la realtà del turismo sociale in Italia e successivamente la situazione degli ostelli per la gioventù, strutture ricettive che perfettamente si legano al concetto di turismo sociale. Si introduce un breve excursus storico che va dalla loro nascita in Germania alla fondazione dell’AIG - Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, che ha come scopo principale la promozione del turismo giovanile attraverso la realizzazione e la gestione degli ostelli per la gioventù in Italia. Si analizza poi l’evoluzione internazionale del concetto di “youth hostel” fino ad arrivare a descrivere il fenomeno attuale che vede il mercato internazionale degli ostelli caratterizzato da una crescente frammentarietà sia sul lato dell’offerta che su quello della domanda. Ricollegandosi alla nascita dell’AIG, si propone successivamente un’analisi del comparto italiano, descrivendo la sua evoluzione dagli anni Quaranta fino ad oggi e mostrando le sue principali criticità e i suoi punti di forza. Per concludere, si introducono dei dati statistici che dimostrano la necessità di ampliare la ricettività degli ostelli nel nostro paese e soprattutto nel centro di Pisa, dove un ostello per la gioventù ancora non esiste. A questo punto viene introdotta la "Hostel Pisa idea" e il secondo capitolo incentrato sul progetto Hostel Pisa.
Nel secondo capitolo viene redatto un business plan per Hostel Pisa, che mira a sviluppare la "Hostel Pisa idea" definita al termine del capitolo I, incarnando il processo di pianificazione del management. Il business plan è costituito da 4 sezioni: la Sezione I contiene l’Executive Summary, documento finalizzato a fornire una completa ma sintetica descrizione di quanto contenuto nelle restanti sezioni del piano. La Sezione II, trattando la pianificazione strategica, contiene le informazioni qualitative relative al progetto che si intende porre in essere. In tale sezione vengono evidenziate, dunque, sia informazioni concernenti l’azienda nel suo complesso, sia le relative strategie. La Sezione III, esplicitando la pianificazione operativa, ha carattere quantitativo e mira a verificare la fattibilità interna della proposta mediante la definizione dell’insieme delle risorse necessarie affinché l’azienda possa operare sul mercato raggiungendo il proprio fine, riconducibile all’equilibrio economico dinamico ed evolutivo. La Sezione IV propone la traduzione in termini economico-finanziari delle strategie e degli obiettivi esplicitati nelle precedenti sezioni e la loro schematica e sintetica rappresentazione, mirando a valutare la fattibilità del progetto nonché la redditività attesa e il livello di rischio associato ad esso.
Il terzo capitolo introduce i concetti di gestione e controllo, a completamento del secondo capitolo inerente il business plan e quindi il processo di pianificazione. Dopo aver spiegato il significato di "gestione" e "controllo" ricorrendo ad alcune definizioni proposte dalla letteratura italiana sul management tout-court, si propongono alcuni degli strumenti manageriali utili alla loro attuazione. Successivamente, si intraprende un’analisi dei concetti di gestione e controllo nelle aziende turistico-ricettive e si introduce un modello flessibile di controllo per questo tipo di aziende, incentrato su tre dimensioni: la dimensione oggettiva, la dimensione temporale e la dimensione organizzativa. A questo punto, viene mostrato come il modello flessibile può essere impiegato nelle aziende-turistico ricettive, ovvero attraverso la gestione delle suddette dimensioni. Si propone poi l’impiego del modello flessibile per l’azienda Hostel Pisa, focalizzandosi sulla gestione della dimensione organizzativa e in particolare sull’importanza del ruolo del personale di contatto. Infine, si introduce uno strumento manageriale, il "Manuale Hostel Pisa", che oltre a rappresentare un esempio di strumento di gestione e controllo di gestione, contribuisce ad aiutare il personale di contatto ad immergersi nella vision di Hostel Pisa e a dargli una prima formazione.
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