Tesi etd-02272009-152113 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
PETROZZI, LORELLA
URN
etd-02272009-152113
Titolo
Il controllo fisico delle infestanti su radicchio e finocchio coltivati biologicamente nell'Altopiano del Fucino
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE
Relatori
Relatore Prof. Peruzzi, Andrea
Parole chiave
- Controllo fisico della flora spontanea
- erpice a dischi attivi
- finocchio.
- orticoltura biologica
- pirodiserbo
- radicchio
Data inizio appello
17/03/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/03/2049
Riassunto
Lo scopo di questa Tesi è stato quello di definire uno specifico programma di gestione fisica della flora infestante nei sistemi biologici su due colture molto diffuse nell’areale del Fucino: il radicchio ed il finocchio.
Il presente elaborato risulta suddiviso in due parti (una parte generale ed una sperimentale) ed in sei capitoli, dei quali i primi tre costituiscono la parte generale.
Nel primo capitolo, oltre ad analizzare i possibili effetti negativi associati ad una gestione convenzionale dell’agro-ecosistema vengono presi in considerazione i fattori che hanno dato vita all’agricoltura biologica e viene valutata la crescente diffusione di quest’ultima in Italia e nel mondo. Si pone particolare enfasi sulla gestione fisica delle malerbe, sia nel campo dell’agricoltura convenzionale che in quello dell’agricoltura biologica ed ai vari rimedi applicabili, a partire da quelli tipici degli itinerari tradizionali, per finire con le strategie utilizzabili nei sistemi colturali innovativi. Il capitolo si conclude con una breve descrizione dei possibili sviluppi futuri ottenibili a fronte dell’impiego di nuove tecnologie.
La prima parte del secondo capitolo riassume la storia della Valle del Fucino, area in cui questo lavoro è stato realizzato, che appare elemento essenziale per spiegare le particolari caratteristiche pedoclimatiche e socio-economiche tipiche della zona. Successivamente sono elencate le principali specie orticole coltivate nel Fucino. Il capitolo si conclude con una rapida analisi dei punti di forza e di debolezza connessi con lo sviluppo dell’agricoltura biologica nell’area fucense.
Il terzo capitolo descrive le specie coltivate oggetto della Tesi, con particolare riferimento alle caratteristiche botaniche, alle esigenze climatiche, alle tecniche colturali ed alla raccolta e conservazione del prodotto.
Anche la parte sperimentale risulta suddivisa in tre capitoli distinti.
Nel quarto capitolo viene descritta la metodologia impiegata in questa ricerca e le attrezzature per il controllo delle malerbe della Sezione di Meccanica Agraria e Meccanizzazione Agricola del Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agro-ecosistema ed il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” dell’ Università di Pisa. Per la sperimentazione sono state utilizzate macchine operatrici in parte già conosciute ed in parte di nuova concezione, tutte però adattate a lavorare nelle condizioni ambientali tipiche del Fucino. La gestione innovativa ha previsto l’uso differenziato dell’erpice strigliatore, dell’erpice a dischi attivi e dell’operatrice per il pirodiserbo nelle fasi di pre-trapianto e/o di pre-semina. Per gli interventi selettivi (con la coltura in campo) sono state utilizzate una sarchiatrice di precisione e lo stesso erpice a dischi attivi, conformato come sarchiatrice, ossia con disposizione “spaziata” degli organi lavoranti. La gestione sperimentale è stata confrontata con il tipo di gestione aziendale che ha previsto l’uso dell’erpice strigliatore e/o dell’erpice rotante in fase di pre-trapianto, mentre per gli interventi di sarchiatura è stata utilizzata una sarchiatrice di precisione convenzionale. Il capitolo si conclude elencando i parametri analizzati per valutare l’efficacia delle diverse strategie utilizzate per il controllo delle malerbe.
L’analisi dei risultati ottenuti, a partire dalla caratterizzazione floristica, per terminare con la valutazione delle rese, della PLV e dei costi, è riportata nel capitolo quinto in cui si analizzano i dati raccolti durante la sperimentazione biennale (2004-2005) condotta su radicchio e finocchio. I dati inerenti alla densità e alla massa della flora infestante ed alle rese, sono stati sottoposti all’analisi della varianza (ANOVA).
Nel sesto capitolo vengono esposte alcune considerazioni conclusive relative alle attività sperimentali svolte. La gestione innovativa ha garantito rese più elevate e costi più ridotti, e quindi anche valori di PLV e di reddito lordo più elevati rispetto a quanto ottenuto utilizzando il sistema aziendale. I risultati conseguiti evidenziano la bontà dei metodi applicati e l’efficacia e la versatilità delle macchine impiegate, confermando il loro probabile adattamento a differenti scenari. La gestione della flora spontanea presenta inoltre, ampi margini di miglioramento conseguibili riducendo le fonti di diffusione dei semi, rivedendo le modalità di preparazione del terreno ed operando semplici aggiustamenti nella sequenza degli interventi meccanici e termici adottati.
Il presente elaborato risulta suddiviso in due parti (una parte generale ed una sperimentale) ed in sei capitoli, dei quali i primi tre costituiscono la parte generale.
Nel primo capitolo, oltre ad analizzare i possibili effetti negativi associati ad una gestione convenzionale dell’agro-ecosistema vengono presi in considerazione i fattori che hanno dato vita all’agricoltura biologica e viene valutata la crescente diffusione di quest’ultima in Italia e nel mondo. Si pone particolare enfasi sulla gestione fisica delle malerbe, sia nel campo dell’agricoltura convenzionale che in quello dell’agricoltura biologica ed ai vari rimedi applicabili, a partire da quelli tipici degli itinerari tradizionali, per finire con le strategie utilizzabili nei sistemi colturali innovativi. Il capitolo si conclude con una breve descrizione dei possibili sviluppi futuri ottenibili a fronte dell’impiego di nuove tecnologie.
La prima parte del secondo capitolo riassume la storia della Valle del Fucino, area in cui questo lavoro è stato realizzato, che appare elemento essenziale per spiegare le particolari caratteristiche pedoclimatiche e socio-economiche tipiche della zona. Successivamente sono elencate le principali specie orticole coltivate nel Fucino. Il capitolo si conclude con una rapida analisi dei punti di forza e di debolezza connessi con lo sviluppo dell’agricoltura biologica nell’area fucense.
Il terzo capitolo descrive le specie coltivate oggetto della Tesi, con particolare riferimento alle caratteristiche botaniche, alle esigenze climatiche, alle tecniche colturali ed alla raccolta e conservazione del prodotto.
Anche la parte sperimentale risulta suddivisa in tre capitoli distinti.
Nel quarto capitolo viene descritta la metodologia impiegata in questa ricerca e le attrezzature per il controllo delle malerbe della Sezione di Meccanica Agraria e Meccanizzazione Agricola del Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agro-ecosistema ed il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi” dell’ Università di Pisa. Per la sperimentazione sono state utilizzate macchine operatrici in parte già conosciute ed in parte di nuova concezione, tutte però adattate a lavorare nelle condizioni ambientali tipiche del Fucino. La gestione innovativa ha previsto l’uso differenziato dell’erpice strigliatore, dell’erpice a dischi attivi e dell’operatrice per il pirodiserbo nelle fasi di pre-trapianto e/o di pre-semina. Per gli interventi selettivi (con la coltura in campo) sono state utilizzate una sarchiatrice di precisione e lo stesso erpice a dischi attivi, conformato come sarchiatrice, ossia con disposizione “spaziata” degli organi lavoranti. La gestione sperimentale è stata confrontata con il tipo di gestione aziendale che ha previsto l’uso dell’erpice strigliatore e/o dell’erpice rotante in fase di pre-trapianto, mentre per gli interventi di sarchiatura è stata utilizzata una sarchiatrice di precisione convenzionale. Il capitolo si conclude elencando i parametri analizzati per valutare l’efficacia delle diverse strategie utilizzate per il controllo delle malerbe.
L’analisi dei risultati ottenuti, a partire dalla caratterizzazione floristica, per terminare con la valutazione delle rese, della PLV e dei costi, è riportata nel capitolo quinto in cui si analizzano i dati raccolti durante la sperimentazione biennale (2004-2005) condotta su radicchio e finocchio. I dati inerenti alla densità e alla massa della flora infestante ed alle rese, sono stati sottoposti all’analisi della varianza (ANOVA).
Nel sesto capitolo vengono esposte alcune considerazioni conclusive relative alle attività sperimentali svolte. La gestione innovativa ha garantito rese più elevate e costi più ridotti, e quindi anche valori di PLV e di reddito lordo più elevati rispetto a quanto ottenuto utilizzando il sistema aziendale. I risultati conseguiti evidenziano la bontà dei metodi applicati e l’efficacia e la versatilità delle macchine impiegate, confermando il loro probabile adattamento a differenti scenari. La gestione della flora spontanea presenta inoltre, ampi margini di miglioramento conseguibili riducendo le fonti di diffusione dei semi, rivedendo le modalità di preparazione del terreno ed operando semplici aggiustamenti nella sequenza degli interventi meccanici e termici adottati.
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