• microplastica
• oloturie
• sedimenti

Le plastiche marine subiscono un processo di frammentazione in pezzi sempre più piccoli da parte di processi fotochimici, meccanici e biologici. I frammenti con lunghezza minore a 5 mm sono definiti microplastiche e comprendono una gamma molto eterogenea di polimeri. Le microplastiche che si depositano sui fondali marini possono essere ingerite da organismi filtratori e detritivori, che vivono sulla superficie o all’interno dei sedimenti.
Lo scopo di questa tesi è quello di valutare l’effetto delle oloturie, organismi bentonici detritivori, sulla taglia delle microplastiche all’interno dei sedimenti marini. In particolare, si ipotizza che la taglia delle microplastiche diminuisca a seguito dell’ingestione da parte dell’oloturia, Holothuria tubulosa. A tale scopo, sono stati prelevati campioni di sedimento marino e pseudofeci di H. tubulosa. Il campionamento è stato effettuato ad Antignano, durante il quale sono stati raccolti 12 campioni di pseudofeci e 20 di sedimento. In laboratorio, i campioni di sedimento e di pseudofeci sono stati essiccati in stufa per 36 ore ad una temperatura di 40°C per essere poi separati in diverse frazioni tramite setacci da 1,4 mm, 0,5 mm e 63 µm. I risultati mostrano la sola presenza di microplastica sia nei campioni di sedimento che in quelli di pseudofeci. In particolare, il numero delle microplastiche è maggiore nei campioni di pseudofeci rispetto al sedimento, mentre sia per la lunghezza dei frammenti che dei filamenti non sono emerse differenze significative tra sedimento e pseudofeci. La maggiore presenza di microplastiche nelle pseudofeci rispetto al sedimento potrebbe essere causata da una ingestione attiva di microplastica da parte di H. tubulosa. Invece il fatto che la taglia delle microplastiche non differisce tra sedimento e pseudofeci potrebbe implicare che i processi digestivi non abbiano alcun effetto sulle microplastiche. Inoltre, i risultati suggeriscono che le oloturie possono alterare la distribuzione delle microplastiche nel sedimento attraverso il loro accumulo nelle pseudofeci, in quanto sono fisicamente instabili e vengono facilmente erose da bassi livelli di idrodinamismo. Da questo studio, quindi, è possibile comprendere che il trasferimento di microplastica nella catena alimentare non dipende solo dalle interazioni trofiche.