Tesi etd-02262016-111945 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DI SOMMA, MASSIMO DANTE
URN
etd-02262016-111945
Titolo
Cinque anni di chirurgia oncologica del colon destro in una singola unità operativa: dati clinici e metodologia dell'insegnamento
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Buccianti, Piero
Parole chiave
- chirurgia laparoscopica
- emicolectomia destra
- insegnamento
- mentorship
- training
Data inizio appello
15/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
INTRODUZIONE
La tecnica chirurgica laparoscopica trova ormai un largo utilizzo anche nell’ambito del trattamento delle patologie colorettali. Per massimizzare i suoi vantaggi necessita però della padronanza, da parte del chirurgo, di grandi abilità tecniche nel maneggiare gli strumenti laparoscopici. Esistono vari modelli formativi che si occupano di questo aspetto, ma come scaturisce dall’analisi di un questionario rivolto ai chirurghi colorettali italiani, nello scenario del nostro Paese non esiste ancora un programma didattico per la chirurgia laparoscopica, che sia standardizzato.
SCOPO DELLA TESI
Lo scopo di questa tesi è quello di creare un modello formativo semplice per l’apprendimento delle tecniche chirurgiche andando a valutare la metodologia di insegnamento e trasmissione delle conoscenze pratiche per la chirurgia laparoscopica utilizzata nel trattamento di pazienti con diagnosi di neoplasia del colon destro, presi in carico da una unità ad alto volume di interventi colorettali.
MATERIALI E METODI
La raccolta dati si basa sulle operazioni effettuate consecutivamente per neoplasia del colon destro tra il gennaio 2010 e il dicembre 2014, dall’U. O. Chirurgia Generale Colon Rettale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, diretta dal Prof. Piero Buccianti. Per far ciò abbiamo utilizzato un database creato ad hoc, contenente tutte le informazioni del percorso clinico del paziente.
RISULTATI
Nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2014 l’unità operativa presa in esame ha effettuato 294 emicolectomie destre su pazienti per il 54,4% maschi e 45,6% femmine con età media compresa tra i 70 e i 79 anni. Le percentuali di utilizzo della tecnica laparoscopica sono aumentate nell’arco di tempo analizzato, mentre sono diminuite le operazioni a cielo aperto e le percentuali di conversione da approccio laparoscopico ad approccio open. Gli operatori facenti parte dell’equipe esaminata sono 6 di cui 1 mentore esperto e 5 chirurghi che ruotano tra i ruoli di primo, secondo e terzo operatore. La media dei loro tempi operatori per effettuare una emicolectomia destra laparoscopica, pur essendo maggiore, non si discosta in maniera sproporzionata da quella del loro mentore.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Per fornire un giusto orientamento didattico al chirurgo abbiamo sviluppato un curriculum che stabilisca gli obiettivi da raggiungere in maniera graduale nel tempo, sia attraverso la teoria (lezioni teoriche, attività clinica), sia attraverso la pratica (simulazione, gaming, mentorship). Il modello di mentoring adottato dall’unità operativa presa in esame si avvale di una fase di briefing, svolgimento e destrutturazione dell’intervento chirurgico in steps standardizzati, ed infine debriefing. Il mentore dapprima illustra e commenta ogni fase della tecnica chirurgica, ed in seguito permette ai discenti, sotto sua supervisione, lo svolgimento di ogni step, dal più semplice al più complesso fino al raggiungimento della completa indipendenza operatoria. Gli ottimi risultati ottenuti con questo modello formativo rendono evidente la necessità di un mentore che riesce a trasmettere ad ogni operatore il meglio della propria esperienza, assicurando i migliori risultati tecnici chirurgici. Proponiamo quindi l’utilizzo del nostro modello formativo standardizzato non solo in ambito colorettale, ma anche in altre discipline chirurgiche.
La tecnica chirurgica laparoscopica trova ormai un largo utilizzo anche nell’ambito del trattamento delle patologie colorettali. Per massimizzare i suoi vantaggi necessita però della padronanza, da parte del chirurgo, di grandi abilità tecniche nel maneggiare gli strumenti laparoscopici. Esistono vari modelli formativi che si occupano di questo aspetto, ma come scaturisce dall’analisi di un questionario rivolto ai chirurghi colorettali italiani, nello scenario del nostro Paese non esiste ancora un programma didattico per la chirurgia laparoscopica, che sia standardizzato.
SCOPO DELLA TESI
Lo scopo di questa tesi è quello di creare un modello formativo semplice per l’apprendimento delle tecniche chirurgiche andando a valutare la metodologia di insegnamento e trasmissione delle conoscenze pratiche per la chirurgia laparoscopica utilizzata nel trattamento di pazienti con diagnosi di neoplasia del colon destro, presi in carico da una unità ad alto volume di interventi colorettali.
MATERIALI E METODI
La raccolta dati si basa sulle operazioni effettuate consecutivamente per neoplasia del colon destro tra il gennaio 2010 e il dicembre 2014, dall’U. O. Chirurgia Generale Colon Rettale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, diretta dal Prof. Piero Buccianti. Per far ciò abbiamo utilizzato un database creato ad hoc, contenente tutte le informazioni del percorso clinico del paziente.
RISULTATI
Nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2014 l’unità operativa presa in esame ha effettuato 294 emicolectomie destre su pazienti per il 54,4% maschi e 45,6% femmine con età media compresa tra i 70 e i 79 anni. Le percentuali di utilizzo della tecnica laparoscopica sono aumentate nell’arco di tempo analizzato, mentre sono diminuite le operazioni a cielo aperto e le percentuali di conversione da approccio laparoscopico ad approccio open. Gli operatori facenti parte dell’equipe esaminata sono 6 di cui 1 mentore esperto e 5 chirurghi che ruotano tra i ruoli di primo, secondo e terzo operatore. La media dei loro tempi operatori per effettuare una emicolectomia destra laparoscopica, pur essendo maggiore, non si discosta in maniera sproporzionata da quella del loro mentore.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Per fornire un giusto orientamento didattico al chirurgo abbiamo sviluppato un curriculum che stabilisca gli obiettivi da raggiungere in maniera graduale nel tempo, sia attraverso la teoria (lezioni teoriche, attività clinica), sia attraverso la pratica (simulazione, gaming, mentorship). Il modello di mentoring adottato dall’unità operativa presa in esame si avvale di una fase di briefing, svolgimento e destrutturazione dell’intervento chirurgico in steps standardizzati, ed infine debriefing. Il mentore dapprima illustra e commenta ogni fase della tecnica chirurgica, ed in seguito permette ai discenti, sotto sua supervisione, lo svolgimento di ogni step, dal più semplice al più complesso fino al raggiungimento della completa indipendenza operatoria. Gli ottimi risultati ottenuti con questo modello formativo rendono evidente la necessità di un mentore che riesce a trasmettere ad ogni operatore il meglio della propria esperienza, assicurando i migliori risultati tecnici chirurgici. Proponiamo quindi l’utilizzo del nostro modello formativo standardizzato non solo in ambito colorettale, ma anche in altre discipline chirurgiche.
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