Tesi etd-02262016-102654 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MATTEUCCI, AMEDEO
URN
etd-02262016-102654
Titolo
Prevalenza e impatto prognostico della sindrome metabolica in pazienti con scompenso cardiaco asintomatico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Di Bello, Vitantonio
tutor Dott. Fabiani, Iacopo
tutor Dott. Fabiani, Iacopo
Parole chiave
- disfunzione ventricolare sinistra
- prognosi
- scompenso cardiaco
- Sindrome metabolica
Data inizio appello
15/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione
Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa secondaria ad un’alterazione strutturale e/o funzionale del riempimento e/o dell’eiezione ventricolare.
La frazione di eiezione è un parametro fondamentale nella gestione dei pazienti con scompenso cardiaco. Questo è attualmente classificato dall’ACC/AHA in quattro stadi sulla base di reperti clinici e strumentali, indipendentemente dall’eziologia.
I primi due stadi (A e B), che comprendono la maggioranza dei pazienti, includono soggetti asintomatici.
La sindrome metabolica è definita come un cluster di fattori di rischio per malattie cardiovascolari. Oggi, esistono differenti definizioni di sindrome metabolica, distinte sulla base dei fattori di rischio presi in esame.
A prescindere da ciò, la sindrome metabolica è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.
La sua relazione con la disfunzione asintomatica del ventricolo sinistro e la prognosi non sono ad oggi completamente chiarite.
Obiettivi
Determinare, in pazienti con scompenso cardiaco asintomatico (stadio A e B), l’associazione tra sindrome metabolica, disfunzione sistolica e diastolica ventricolare sinistra, definendone il suo ruolo predittivo in termini di eventi cardiovascolari.
Materiali e metodi
1920 pazienti consecutivi, asintomatici per scompenso cardiaco, con almeno un fattore di rischio cardiovascolare, sono stati arruolati nello studio e sottoposti ad un esame ecocardiografico completo.
La popolazione in oggetto è stata quindi suddivisa sulla base della presenza (Gruppo 1) o assenza (Gruppo 2) di sindrome metabolica.
L’endpoint primario era la combinazione di morte cardiaca, infarto del miocardio, rivascolarizzazione miocardica, stroke ed edema polmonare acuto.
Gli endpoints secondari erano le ospedalizzazioni e gli aggravamenti dello scompenso cardiaco.
Risultati
La prevalenza globale della sindrome metabolica è stata del 13.4% (n=262, gruppo 1).
La prevalenza di disfunzione sistolica ventricolare sinistra è stata del 12.2% nel gruppo 2 (n=1658) e del 21.8% nel gruppo 1 (RR 2.01; CI 95% 1.4-2.8; p<0.001).
In relazione all’età ed al sesso, la sindrome metabolica è risultata un predittore indipendente di disfunzione sistolica ventricolare sinistra (p<0.001).
Durante follow-up della durata media di 26 ± 11 mesi (range interquartile 16-60), il gruppo 1 ha presentato un significativo incremento di eventi primari (p<0.001), inclusa la morte cardiaca (p=0.04) e di eventi secondari (p<0.001).
Entrambi gli endpoints sono risultati più frequenti nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra (p<0.001).
In analisi multivariata, la sindrome metabolica e la disfunzione sistolica ventricolare sinistra si sono dimostrate associate in maniera indipendente con gli eventi primari e secondari (p≤0.003).
Dopo analisi con Test del chi-quadrato incrementale (Incremental Chi-square analysis), in aggiunta all’età, la presenza combinata di disfunzione ventricolare sinistra e sindrome metabolica ha incrementato in maniera significativa il valore predittivo del modello relativo all’endpoint primario (Incremental Chi-Square = 8.6; p<0.001).
Conclusioni
In soggetti con scompenso cardiaco asintomatico (stadio A e B), la coesistenza di sindrome metabolica ed alterazioni cardiache funzionali e/o strutturali, identificate mediante esame ecocardiografico, ha un elevato potere predittivo in termini di eventi cardiovascolari.
Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa secondaria ad un’alterazione strutturale e/o funzionale del riempimento e/o dell’eiezione ventricolare.
La frazione di eiezione è un parametro fondamentale nella gestione dei pazienti con scompenso cardiaco. Questo è attualmente classificato dall’ACC/AHA in quattro stadi sulla base di reperti clinici e strumentali, indipendentemente dall’eziologia.
I primi due stadi (A e B), che comprendono la maggioranza dei pazienti, includono soggetti asintomatici.
La sindrome metabolica è definita come un cluster di fattori di rischio per malattie cardiovascolari. Oggi, esistono differenti definizioni di sindrome metabolica, distinte sulla base dei fattori di rischio presi in esame.
A prescindere da ciò, la sindrome metabolica è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.
La sua relazione con la disfunzione asintomatica del ventricolo sinistro e la prognosi non sono ad oggi completamente chiarite.
Obiettivi
Determinare, in pazienti con scompenso cardiaco asintomatico (stadio A e B), l’associazione tra sindrome metabolica, disfunzione sistolica e diastolica ventricolare sinistra, definendone il suo ruolo predittivo in termini di eventi cardiovascolari.
Materiali e metodi
1920 pazienti consecutivi, asintomatici per scompenso cardiaco, con almeno un fattore di rischio cardiovascolare, sono stati arruolati nello studio e sottoposti ad un esame ecocardiografico completo.
La popolazione in oggetto è stata quindi suddivisa sulla base della presenza (Gruppo 1) o assenza (Gruppo 2) di sindrome metabolica.
L’endpoint primario era la combinazione di morte cardiaca, infarto del miocardio, rivascolarizzazione miocardica, stroke ed edema polmonare acuto.
Gli endpoints secondari erano le ospedalizzazioni e gli aggravamenti dello scompenso cardiaco.
Risultati
La prevalenza globale della sindrome metabolica è stata del 13.4% (n=262, gruppo 1).
La prevalenza di disfunzione sistolica ventricolare sinistra è stata del 12.2% nel gruppo 2 (n=1658) e del 21.8% nel gruppo 1 (RR 2.01; CI 95% 1.4-2.8; p<0.001).
In relazione all’età ed al sesso, la sindrome metabolica è risultata un predittore indipendente di disfunzione sistolica ventricolare sinistra (p<0.001).
Durante follow-up della durata media di 26 ± 11 mesi (range interquartile 16-60), il gruppo 1 ha presentato un significativo incremento di eventi primari (p<0.001), inclusa la morte cardiaca (p=0.04) e di eventi secondari (p<0.001).
Entrambi gli endpoints sono risultati più frequenti nei pazienti con disfunzione sistolica ventricolare sinistra (p<0.001).
In analisi multivariata, la sindrome metabolica e la disfunzione sistolica ventricolare sinistra si sono dimostrate associate in maniera indipendente con gli eventi primari e secondari (p≤0.003).
Dopo analisi con Test del chi-quadrato incrementale (Incremental Chi-square analysis), in aggiunta all’età, la presenza combinata di disfunzione ventricolare sinistra e sindrome metabolica ha incrementato in maniera significativa il valore predittivo del modello relativo all’endpoint primario (Incremental Chi-Square = 8.6; p<0.001).
Conclusioni
In soggetti con scompenso cardiaco asintomatico (stadio A e B), la coesistenza di sindrome metabolica ed alterazioni cardiache funzionali e/o strutturali, identificate mediante esame ecocardiografico, ha un elevato potere predittivo in termini di eventi cardiovascolari.
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TESI_AME...EUCCI.pdf | 1.92 Mb |
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