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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02262014-131758


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MONACI, CLAUDIA
URN
etd-02262014-131758
Titolo
Stipsi cronica: medici e pazienti parlano lo stesso linguaggio?
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • criteri di Roma III
  • ibs-c
  • stipsi funzionale
Data inizio appello
18/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Stipsi Cronica è un’affezione di comune riscontro nella pratica clinica e la sua prevalenza è elevata così come sono elevati i suoi costi sociali.
È di solito diagnosticata usando i criteri di Roma III1, ma nella pratica clinica molti medici non utilizzano questi criteri e molti pazienti si autodefiniscono stitici anche non mostrando segni e/o sintomi compresi in questi criteri.
I pazienti tendono spesso a utilizzare il termine “ stipsi” o “stitichezza” per esprimere una varietà di sintomi spesso poco specifici e diversi da paziente a paziente. Queste situazioni possono creare un problema di incomprensione tra medico e paziente. I pazienti richiedono consulenza mediche per stipsi autodiagnosticate che in molti casi si differenziano dalla stipsi così come la intende il medico. Altre volte, paradossalmente, persone che si considerano normali possono soddisfare i criteri di Roma III per la diagnosi di stipsi funzionale.
Cosa intendono i pazienti con il termine “stipsi”? Come varia la concezione del paziente rispetto a quella del gastroenterologo? Chi sono i pazienti che si autodefiniscono stitici ma non soddisfano i criteri diagnostici di Roma III? Quanto questi criteri possono includere il disagio segnalato da questi pazienti?
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