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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02262009-193254


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BURZI, VALENTINA CARLA
URN
etd-02262009-193254
Titolo
Implicazioni cliniche del sistema dei neuroni mirror nell'emiplegia del bambino
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
  • riabilitazione
  • emiplegia
  • sistema dei neuroni mirror
  • età evolutiva
Data inizio appello
17/03/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
17/03/2049
Riassunto
Per Emiplegia si intende, classicamente, una paralisi centrale della postura che interessa unicamente un emilato; nel bambino, l’emiplegia può essere sia di tipo congenito che di tipo acquisito e rappresenta un'importante causa di disabilità, sia per la sua elevata incidenza sia per la frequenza con cui porta a compromissione della funzione manipolatoria. Le strategie di trattamento utilizzate fino ad oggi durante il processo riabilitativo portano a miglioramenti soprattutto se applicate nella prima infanzia; successivamente ad essa, i trattamenti riabilitativi possono contribuire in particolar modo alla stabilizzazione del quadro clinico.
La scoperta del sistema dei neuroni mirror è stata una delle svolte più importanti delle neuroscienze nell'ultimo ventennio ed ha permesso di avanzare nuove ipotesi anche nel campo della neuroriabilitazione. Questa particolare classe di neuroni presenta, infatti, la peculiare caratteristica di attivarsi in seguito all'osservazione di azioni svolte da altri individui, da cui il nome di mirror, vale a dire specchio. Negli ultimi anni, sono stati condotti numerosi studi volti a dimostrare le particolari funzioni di questo sistema neuronale: si sono ottenute numerose evidenze che attestano come l’osservazione delle azioni sia in grado di attivare le stesse aree motorie corticali coinvolte nell’esecuzione delle azioni osservate. Recentemente, studi in pazienti adulti con esiti di ischemia cerebrale hanno dimostrato come si possa ottenere un miglioramento dell’outcome clinico utilizzando terapie basate sull’immaginazione del movimento (Motor Imagery) e sull’osservazione del movimento svolto da altre persone (Action Observation Therapy), maggiore rispetto ai risultati ottenuti con la terapia riabilitativa convenzionale.
In ragione dei dati emersi da questi studi, si è avanzata l’ipotesi che un trattamento basato su questi principi possa avere un riscontro positivo anche nei bambini affetti da emiplegia. Allestendo un training di Action Observation Therapy in un piccolo gruppo di pazienti emiplegici, si è cercato di capire se questo tipo di terapia potesse risultare fattibile anche nei bambini; si sono selezionati 5 pazienti, tra i 6 e i 12 anni, con emiplegia sia di tipo congenito che di tipo acquisito, che sono stati suddivisi in un gruppo di casi e in un gruppo di controlli. Questi bambini sono stati coinvolti in un training della durata di 3 settimane, basato solo per il gruppo dei controlli sull’osservazione di movimenti, presentati attraverso l’utilizzo di filmati. Grazie al ricorso a test standardizzati utilizzati per la valutazione funzionale dei bambini emiplegici (Melbourne Assessment of Unilateral Upper Limb Function, Jebesen&Taylor, Assisting Hand Assessment), si sono ottenuti i primi promettenti risultati clinici: sebbene vi sia per tutti i bambini un miglioramento nei punteggi ottenuti nei test effettuati ad una settimana dalla fine del training, nei test di follow up, effettuati a due mesi di distanza, i bambini appartenenti al gruppo dei casi hanno ottenuto punteggi superiori rispetto ai precedenti test, a differenza del gruppo dei controlli.
Inoltre, si è fatto ricorso all'utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) al fine di valutare la plasticità del sistema dei neuroni mirror in seguito a tale tipo di trattamento.
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