Thesis etd-02262009-134138 |
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Thesis type
Tesi di laurea specialistica
Author
MASSEI, MATTEO
URN
etd-02262009-134138
Thesis title
Livelli sierici di interleuchina-1b, CXCL10 e interferone-gamma nella crioglobulinemia mista associata o meno a tiroidite autoimmune
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA E CHIRURGIA
Supervisors
Relatore Prof. Antonelli, Alessandro
Keywords
- autoimmunità tiroidea
- crioglobulinemia
- CXCL10 (IP-10)
- IFN-gamma
- IL-1b
- TNF-alfa
Graduation session start date
17/03/2009
Availability
Withheld
Release date
17/03/2049
Summary
Ad oggi nessuno studio ha valutato i livelli sierici di interleuchina 1b (IL-1b), CXCL10 ed interferon gamma (IFN-g) in pazienti con crioglobulinemia mista (CM) ed
infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) in presenza o assenza di tiroidite autoimmune (AT). Lo scopo dello studio è quello di valutare i livelli sierici di IL-1b,
CXCL10 e IFN-g in una serie di pazienti con CM in presenza o meno di AT e di rapportarne i livelli sierici al fenotipo clinico di questi pazienti.
I livelli circolanti di IL-1b, IFN-g e CXCL10 sono stati saggiati in 30 pazienti con CM+HCV senza AT, in 30 pazienti CM+HCV con AT ed in 30 controlli sani appaiati per età e sesso.
I pazienti crioglobulinemici hanno dimostrato livelli medi di IL-1b e CXCL10 sierici significativamente più alti rispetto ai controlli (P<0.01); inoltre CXCL10 risulta significativamente aumentato nei pazienti con CM+HCV con AT rispetto a quelli senza AT (P<0.01). I livelli sierici di IFN-g non erano significativamente diversi nei pazienti CM+HCV rispetto ai controlli.
Lo studio dimostra, quindi, che i pazienti con CM e quelli con CM+AT presentano livelli sierici di IL-1b significativamente più elevati rispetto ai controlli sani; in più sono stati riscontrati livelli sierici di CXCL10 significativamente più alti nei pazienti con CM e AT paragonati ai controlli sani.
Saranno necessari ulteriori studi in una serie più ampia di pazienti per valutare sia l’importanza dei livelli sierici di IL-1b e CXCL10 come markers clinico-prognostici di CM+HCV, sia per determinare la loro utilità nell’approccio terapeutico in questi pazienti. Se sarà confermato che IL-1b è coinvolto nella patogenesi della CM, questo aprirà la strada alla valutazione dell'efficacia di farmaci antagonisti del recettore dell'IL-1 (anakirna) nel trattamento della CM, analogamente a quanto osservato in altre malattie autoimmuni.
infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) in presenza o assenza di tiroidite autoimmune (AT). Lo scopo dello studio è quello di valutare i livelli sierici di IL-1b,
CXCL10 e IFN-g in una serie di pazienti con CM in presenza o meno di AT e di rapportarne i livelli sierici al fenotipo clinico di questi pazienti.
I livelli circolanti di IL-1b, IFN-g e CXCL10 sono stati saggiati in 30 pazienti con CM+HCV senza AT, in 30 pazienti CM+HCV con AT ed in 30 controlli sani appaiati per età e sesso.
I pazienti crioglobulinemici hanno dimostrato livelli medi di IL-1b e CXCL10 sierici significativamente più alti rispetto ai controlli (P<0.01); inoltre CXCL10 risulta significativamente aumentato nei pazienti con CM+HCV con AT rispetto a quelli senza AT (P<0.01). I livelli sierici di IFN-g non erano significativamente diversi nei pazienti CM+HCV rispetto ai controlli.
Lo studio dimostra, quindi, che i pazienti con CM e quelli con CM+AT presentano livelli sierici di IL-1b significativamente più elevati rispetto ai controlli sani; in più sono stati riscontrati livelli sierici di CXCL10 significativamente più alti nei pazienti con CM e AT paragonati ai controlli sani.
Saranno necessari ulteriori studi in una serie più ampia di pazienti per valutare sia l’importanza dei livelli sierici di IL-1b e CXCL10 come markers clinico-prognostici di CM+HCV, sia per determinare la loro utilità nell’approccio terapeutico in questi pazienti. Se sarà confermato che IL-1b è coinvolto nella patogenesi della CM, questo aprirà la strada alla valutazione dell'efficacia di farmaci antagonisti del recettore dell'IL-1 (anakirna) nel trattamento della CM, analogamente a quanto osservato in altre malattie autoimmuni.
File
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