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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02252016-180721


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
RETI, SILVIA LAURA
URN
etd-02252016-180721
Titolo
Il Trattamento Della Recidiva di Epatite C dopo Trapianto di Fegato con Sofosbuvir e Ribavirina
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filipponi, Franco
Parole chiave
  • ribavirina
  • sofosbuvir
  • terapia antivirale
  • trapianto di fegato
  • HCV
  • recidiva di epatite C
Data inizio appello
15/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: Sono ancora poco conosciute le variabili cliniche in grado di predire l’insuccesso della terapia antivirale di combinazione con sofosbuvir (SOF) e ribavirina (RIBA) nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato (LT) e affetti da recidiva di epatite C (HCV).
Materiali e metodi: Presentiamo i risultati di un’analisi retrospettiva condotta su pazienti adulti, in mantenimento dopo LT e arruolati nel programma di uso compassionevole di SOF presso la nostra istituzione. I pazienti sono stati inclusi nell’analisi se: adulti (≥18 anni); presentavano un grado di fibrosi F3-F4 al momento dell’arruolamento; e se avevano ricevuto almeno una dose di SOF+RIBA. L’obiettivo primario dello studio è valutare l’efficacia del trattamento, in termini di risposta end of treatment (EOT) e sustained viral response a 4 (SVR4) e 12 settimane (SVR12). L’obiettivo secondario era l’identificazione di variabili predittive di SVR12 tra tutte quelle derivate dall’analisi della documentazione clinica dei pazienti.
Risultati: Tra 176 pazienti sottoposti a LT e arruolati nel programma compassionevole, 163 (maschi 83,5%; età mediana [estremi] 58 [30-75]) sono stati trattati con una schedula di 24 settimane di SOF+RIBA e inclusi nella presente analisi. Il trattamento è stato iniziato a un intervallo mediano di 38 mesi [30-75] dopo il trapianto. Al momento basale, lo stadio medio (DS) di fibrosi era 15,7 (7,8) KPa; la viremia HCV media (DS) era 1.145.288,7 (2.073.664,1) IU/mL, e il genotipo (GT) 1-4 era presente in 123 (75,5%) casi. Lo stato Child-Pugh (C-P) era B/C in 30 (18,4%) pazienti e A in 133 (81,6%), e lo score MELD medio (DS) era 16.2 (3,6). Sei (3,0%) pazienti erano affetti da recidiva fibrosante colestatica del graft epatico. Centosessantadue (99,4%) pazienti hanno completato il trattamento di 24 settimane, e l’EOT, SVR4 e SVR12 sono state rispettivamente del 100% (163/163), 85,2% (138/162) e 83,3% (135/162). La sola variabile clinica associata con la SVR12 si è rivelata essere il livello sierico di albumina (r = 0,41; p=0,0001), mentre la bilirubina totale (r=-0,04; p=0,78), l’INR (r =-0,13; p=0,25), la creatinina sierica (r=0,17; p=0,12), lo status C-P (chi-quadro=1,41; p =0,23), lo score MELD (r=-0,12; p=0,24) e la severità di fibrosi epatica (r=-0,19; p=0,11) non erano significativamente associate.
Conclusioni: I risultati della nostra esperienza suggeriscono che l’insuccesso alla terapia antivirale diretta con SOF e RIBA è associato a inferiori livelli di albumina sierica in pazienti sottoposti a LT e affetti da recidiva di epatopatia cronica HCV-correlata.
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