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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02252011-092920


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
TANTARDINI, VALERIA
URN
etd-02252011-092920
Titolo
Correlazione genotipo-fenotipo nei paragangliomi extrasurrenalici non sindromici
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bernini, Giampaolo
Parole chiave
  • paraganglioma
Data inizio appello
15/03/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO

Oggetto:
Lo scopo del nostro studio è stato quello di studiare in modo prospettico le caratteristiche cliniche dei pazienti affetti da paragangliomi (PGL) extrasurrenalici e stabilire la prevalenza di eventuali mutazioni germinali e poter analizzare cosi la correlazione genotipo/fenotipo in questi pazienti.

Metodi:
Abbiamo esaminato 51 soggetti, di cui 27 pazienti consecutivi (età media: 44,85 anni; range: 14-82 anni) affetti da paraganglioma extrasurrenale e 24 familiari appartenenti a 6 diverse famiglie. I dati concernenti l’anamnesi personale e familiare ed i risultati delle indagini cliniche, di imaging e laboratoristiche, sono stati registrati in un database mentre le mutazioni germinali dei geni di suscettibilità conosciuti (VHL, RET, SDHB, SDHC e SDHD ) sono state studiate con metodiche di sequenziamento genico.

Risultati:
Dieci pazienti sono risultati affetti da paraganglioma addominale (PGL-A) e 17 da paragangliomi localizzati a livello della testa ed al collo (PGL-TC) anche se in un paziente coesistevano multipli PGL-A ed un altro PGL in sede toracica.


I paragangliomi sono risultati sintomatici nell’88,8% dei casi con manifestazioni legate o all’"effetto massa” o all’eccesso di catecolammine.
Nella quasi totalità dei casi di PGL-A (90%) si trattava di tumori funzionanti e secernenti un eccesso di metanefrine rilevabili nelle urine, mentre tutti i PGLs-TC non erano secernenti.
Mutazioni germinali dei geni codificanti per la succinato deidrogenasi sono state riscontrate nel 33.3% (9/27)dei pazienti di cui 3 interessanti il gene SDHB e 6 il gene SDHD come evidenziato nella Figura 1. Un’anamnesi familiare positiva era presente solamente in 3 pazienti (tutti con mutazione del gene SDHD).
Ad oggi sono state inoltre studiate 6 famiglie per un totale di 24 parenti di cui 15 (62,5%) sono risultati portatori delle suddette mutazioni nei geni SDHB ed SDHD .
Un fenotipo maligno (definito come tale dalla presenza di metastasi extra-paragangliari) è stato accertato in 2 paragangliomi a localizzazione addominale (7,4%) di cui 1 con mutazione del gene SDHB.
Tuttavia, un comportamento definibile come aggressivo è stato osservato in altri 7 pazienti nei quali si è verificata o ricorrenza addominale tumorale dopo ripetuti interventi chirurgici (n=2) oppure massiva invasione ossea e/o dislocazione vascolare in 5 pazienti con PGL-TC di cui 3 con mutazione del gene SDHD e 2 wild-type.
Rispetto ai pazienti senza mutazione dei geni della SDHx (wild type), quelli mutati sono risultati essere più giovani ed affetti da PGLs più frequentemente multifocali, a prevalente localizzazione a livello della testa e del collo, con un maggior grado di aggressività biologica e più frequente storia familiare (Tabella 3).
Tali caratteristiche si sono inoltre dimostrate più pronunciate nei pazienti portatori di mutazione del gene SDHD piuttosto che del gene SDHB (Tabella 5).

Conclusioni:
Nel nostro gruppo di pazienti abbiamo potuto riscontrare come la localizzazione dei paragangliomi sia correlata con il pattern secretorio e come la malignità o il comportamento aggressivo non siano da sottovalutare, in particolar modo per ciò che concerne i paragangliomi della testa e del collo.
Inoltre, le analisi genetiche mostrano un alta frequenza di mutazioni (1/3 dei casi) anche nei pazienti con presentazione sporadica e tale assetto genico sembra incidere sul fenotipo, inclusa l’aggressività locale del tumore. Infine, considerando l’alto tasso di portatori asintomatici di mutazioni dei geni SDHx riscontrato nei familiari dei nostri pazienti, questo studio dimostra come sia consigliabile l’esecuzione di una indagine genetica in tutti i parenti di primo grado dei pazienti affetti allo scopo di attuare un idoneo programma di sorveglianza in coloro che risultino anch'essi affetti da mutazione.

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