Tesi etd-02252010-211942 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BASTIANI, LISA
URN
etd-02252010-211942
Titolo
Impulsivita e Temperamenti affettivi in pazienti con disturbi d'ansia: uno studio caso-controllo
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Perugi, Giulio
Parole chiave
- Immediate and Delayed Memory Tasks
- Kandel
- temperamenti
- tensione
Data inizio appello
16/03/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/03/2050
Riassunto
Nella nostra ricerca, combinando una valutazione dell’impulsività di tipo psicometrico ad una di tipo neurocognitivo, abbiamo evidenziato come pazienti con disturbi d’ansia non in comorbidità con disrurbi maggiori dell’umore siano risultati più impulsivi rispetto ai controlli in tutte le misure utilizzate. Infatti, sia per quanto riguarda le manifestazioni di tratto, che per quanto riguarda quelle misurabili mediante specifici task cognitivi i pazienti sono risultati più impulsivi dei controlli.
Questa osservazione è in contrasto con l’idea che la tendenza all’inibizione e all’evitamento del pericolo siano invariabilmente associate all’ansia. In realtà almeno una parte di pazienti ansiosi presenta una tendenza spiccata all’impulsività e superiore a quella riportata da soggetti di controllo.
Una possibile interpretazione di questo risultato è che l’impulsività non sia legata direttamente alla presenza di manifestazioni ansiose, ma a quella di condizioni associate. I nostri risultati devono comunque essere considerati ancora preliminari e necessitano di conferme su casistiche più ampie. Interessante sarebbe confrontare disturbi d’ansia differenti e valutare prospetticamente, in studi longitudinali la stabilità dei risultati ottenuti nei task neurocognitivi.
Questa osservazione è in contrasto con l’idea che la tendenza all’inibizione e all’evitamento del pericolo siano invariabilmente associate all’ansia. In realtà almeno una parte di pazienti ansiosi presenta una tendenza spiccata all’impulsività e superiore a quella riportata da soggetti di controllo.
Una possibile interpretazione di questo risultato è che l’impulsività non sia legata direttamente alla presenza di manifestazioni ansiose, ma a quella di condizioni associate. I nostri risultati devono comunque essere considerati ancora preliminari e necessitano di conferme su casistiche più ampie. Interessante sarebbe confrontare disturbi d’ansia differenti e valutare prospetticamente, in studi longitudinali la stabilità dei risultati ottenuti nei task neurocognitivi.
File
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