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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02252009-212044


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
TOMEI, FRANCESCA
URN
etd-02252009-212044
Titolo
VALUTAZIONE ECONOMICA DEL TRATTAMENTO DELLE STENOSI CAROTIDEE: comparazione tra la procedura chirurgica ed endovascolare
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Dott. Berchiolli, Raffaella Nice
Parole chiave
  • costi
  • stenosi carotidea
  • angioplastica con stenting carotidea
  • endoarteriectomia carotidea
Data inizio appello
17/03/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
17/03/2049
Riassunto
L’endoarteriectomia carotidea (CEA) è considerata il trattamento di riferimento della stenosi carotidea extracranica nella prevenzione dell’ictus ischemico. In tempi recenti si è affiancato a questa metodica il trattamento endovascolare con PTA e stenting della carotide (CAS). Al momento non vi sono evidenze nette che la CAS offra le stesse garanzie di efficacia della CEA ed il dibattito è ancora ampiamente aperto.
L’obiettivo di questo studio è quello di confrontare le due metodiche in termini di percorso del paziente attraverso un analisi dei processi e dei risultati clinici e di soddisfazione mettendo a punto un metodo per il disegno di uno studio prospettico che consenta di confrontare da un punto di vista economico le due tecniche.
Sono state esaminate mediante un’analisi retrospettiva 151 procedure chirurgiche comparate con 151 procedure endovascolari eseguite dal Giugno 2005 al Dicembre 2008 dall’equipe della U.O. di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Nella valutazione sono stati presi in considerazione i costi dei materiali e sono state poste le basi per lo sviluppo di una analisi economica che possa comprendere tutte le variabili che incidono sui costi diretti, indiretti e intangibili delle due procedure.
In conclusione per la tecnica endovascolare, sebbene presenti elementi certamente positivi come la minore invasività, la durata inferiore e la degenza più breve non vi sono ad oggi evidenze né cliniche né economiche che ne giustifichino un impiego elitario in tutti i pazienti.
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