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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02252009-131009


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LAMI, CLAUDIA
URN
etd-02252009-131009
Titolo
I sistemi di certificazione nella Cosmesi Ecobiologica: casi di studio a confronto
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE AGRO-FORESTALE
Relatori
Relatore Prof. Brunori, Gianluca
Relatore Prof.ssa Angelini, Luciana Gabriella
Parole chiave
  • cosmesi
Data inizio appello
16/03/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il prodotto cosmetico ai giorni nostri è diventato parte irrinunciabile della vita quotidiana del consumatore italiano, il quale, secondo quanto diffuso da uno studio di Unipro (Associazione Italiana delle imprese Cosmetiche) entra in contatto con un minimo di 5-6 prodotti nel corso di una giornata media, fino ad arrivare a 20-25 prodotti, nel caso di un’utenza femminile particolarmente attenta alla cura del proprio corpo. Inoltre, nonostante la flessione economica registrata in tutti i settori, il mercato cosmetico italiano, quarto per dimensione in Europa, ha registrato nel 2007 una crescita dei consumi del 2,5% rispetto al 2006, per un valore di quasi 9 miliardi di euro. Questo ci fa capire quanto sia imponente e affermato questo mercato e quanto non sia sottovalutabile neanche dal punto di vista ambientale, dato che una ricerca dell’Unione Europea ha stimato che vengano riversate nell'ambiente una quantità pari a 5100 tonnellate al giorno di queste sostanze. D'altro canto oggi più che mai il consumatore è sensibile ai temi ecologici e sempre di più è consapevole delle ripercussioni ambientali delle proprie scelte, rendendosi comincia a rendersi conto dell'impatto che ha sul pianeta, tendendo ad orientarsi verso prodotti naturali, o presunti tali. Questo ovviamente sta avvenendo anche in campo cosmetico, ma mentre in campo alimentare il consumatore trova una normativa ormai consolidata, nella cosmesi eco-biologica sono nati tanti e diversi marchi, sostenuti da altrettanti disciplinari sia in Italia, che nel resto degli stati europei. I più conosciuti in Italia sono redatti da Aiab/Icea, CCPB (Certificazione e Controllo dei Prodotti Biologici) e Bioagricert. Aiab/Icea in particolare ha un gran numero di prodotti certificati presenti in molti canali distributivi. Il disciplinare Aiab/Icea si basa su una nutrita lista di sostanze vietate scelte sulla base della presunta scarsa dermocompatibilità, tossicità ed effetti indesiderati sull'uomo, nonché di origine sintetica e bassa eco-compatibilità, esclude nelle sue formulazioni prodotti OGM, prodotti irradiati e impiega dove possibile, prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica certificata.
Anche l'Unione Europea recentemente (con la decisione della Commissione 2007/506/CE regolamento (CE) n.1980/2000) ha voluto dotarsi di un marchio ecologico, valido finora solo per i prodotti “a risciacquo” (detergenti, shampoo e balsamo per capelli), che però ha dei criteri diversi rispetto ai disciplinari sopra citati, perchè prende in considerazione anche il destino di una sostanza una volta che essa verrà riversata nell'ambiente. Per fare questo si prende in esame il volume critico di diluizione (CDV tox), che da una misura del volume di acqua necessario per diluire un’unità funzionale di prodotto fino ad un livello in cui non siano più evidenziabili effetti nocivi.
Sia le certificazioni di Aiab/Icea che quella Ecolabel certificano prodotti cosmetici come “ecobio”, ma partono da presupposti diversi e si avvalgono di strumenti diversi e capita che arrivino anche a risultati diversi. Prendendo infatti ad esempio tre prodotti cosmetici abbiamo potuto constatatare che non sempre un prodotto valido per una certificazione lo era anche per l'altra e viceversa.
Questo risultato mette in luce un'evidente contraddizione nell'ambito delle certificazioni dei prodotti cosmetici ecobiologici e confonde il consumatore che pur volendo fare una scelta ecologica, non sa verso che tipologia di prodotto orientarsi.
Nella tesi vengono messe a confronto queste diverse modalità con lo scopo di contribuire a fare chiarezza nei confronti del consumatore nel vasto e intrigato panorama delle certificazioni cosmetiche, anche in vista del nuovo disciplinare Cosmos, di imminente uscita, che dovrebbe riunire i principali disciplinari attualmente esistenti.
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