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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02242017-171436


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
IOZZO, ROBERTA
URN
etd-02242017-171436
Titolo
Standard Diagnostico-Terapeutico del Melanoma cutaneo nella realta epidemiologica dell'Area Vasta Nord Ovest
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Romanelli, Marco
Parole chiave
  • incubator model
  • linfonodo sentinella
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il melanoma cutaneo è una neoplasia maligna che origina dai malanociti.
Non è la neoplasia cutanea di più frequente diagnosi (le neoplasie cutanee più frequenti sono i carcinomi basocellulari e squamocellulari di derivazione cheratinocitaria), ma è di estrema importanza saperla riconoscere precocemente, e quindi trattarla, in quanto altamente maligna.
A livello mondiale il melanoma cutaneo rappresenta circa il 2% di tutte le neoplasie, ma la sua incidenza sta aumentando notevolmente.
Le stime per l’Italia indicano un totale di 7000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, mentre per quanto riguarda la mortalità si registrano ogni anno circa 1500 decessi. Nelle Regioni settentrionali i tassi arrivano fino a 12 casi ogni 100.000 persone, nel Sud si attestano intorno ai 6-7 casi ogni 100mila abitanti.
Nell’ultimo quinquennio, dunque, in Italia i decessi attribuiti a melanoma cutaneo sono stati 4.000 nei maschi e oltre 3.000 nelle femmine, corrispondenti a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno.
In Toscana, invece, nell’ultimo decennio, abbiamo assistito ad un aumento dell’incidenza della diagnosi del melanoma cutaneo di oltre il 50%; dal 1997 al 2015/2016 l’incidenza del melanoma cutaneo è passata da 15 casi su 100.000 abitanti a più di 30 casi ogni 100.000 abitanti (dati ISPO).
Nel nostro studio ci siamo incentrati sulla epidemiologia del melanoma cutaneo nell'Area Vasta Nord Ovest che comprende le province di Pisa, Massa e Carrara, Lucca ( e Viareggio) e Livorno perchè si tratta di un'area in cui abbiamo un aumento notevole de''incidenza.
In particolar modo abbiamo potuto analizzare i dati riferiti al Presidio Ospedaliero di Livorno il quale, oltre ad avere una alta casistica di melanomi (si pensi che su 2.179 pazienti oncologici dermatologici, 1.572 sono affetti da melanoma, effettua anche il linfonodo sentinella come pratica stadiativa e prognostica.
Dalle analisi ultime anche dei vari interventi di linfonodo sentinella abbiamo potuto confermare che, su più di 1.000 interventi/aa di LS, risultano positivi solo il 20% dei casi.

Da qui, data l'alta incidenza, la necessità di una standardizzazione sia diagnostica, con una ancora più importante campagna di prevenzione (primaria e secondaria) e istologica, sia terapeutica.
Possiamo confermare come ancora ad oggi la tecnica del linfonodo sentinella sia il miglior presidio di stadiazione, per poter indirizzare verso il miglior trattamento terapeutico i pazienti.

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