Tesi etd-02242016-122623 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARSILI, LARA
URN
etd-02242016-122623
Titolo
Attività motoria adattata negli esiti dell'ictus giovanile
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Franchi, Alberto
Parole chiave
- afa
- anziani
- ictus
Data inizio appello
13/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La mia tesi si articola in 4 parti:
1) Nella prima parte, classificherò l ‘ictus e le relative conseguenze e strutture compromesse, soffermandomi sull’ictus giovanile, le cause che lo provocano e gli esiti ad esso dovuti.
2) Nella seconda parte parlerò dell’ Attivita’ Fisica Adattata, le sue origini, principi, obbiettivi e criteri a cui io ho attinto informazioni per pianificare il mio protocollo di lavoro per il caso specifico di ictus che vedremo nel quarto capitolo.
3) Nel terzo capitolo enuncerò le linee guida nazionali ed internazionali ed i protocolli sanitari in merito all’ ictus, in particolare quello della regione toscana, essenziali per gli operatori del settore nell’ intervento sull’ ictus acuto, il ricovero, la fase riabilitativa ospedaliera, le dimissioni e le indicazioni per il trattamento post ospedaliero (farmaci, esami di routine e periodici, attività fisica…) che elimini le possibilità di ricaduta ictuale e l’eliminazione o l’aggravamento degli esiti dovuto allo stroke.
4) Nella quarta parte racconterò la storia clinica del mio caro amico Massimo, colpito da ictus all’ età di 45 anni. Sulla base degli obbiettivi propri dell’ Attivita’ Fisica Adattata, descriverò il lavoro certosino , con foto annesse, fatto con Massimo in 6 mesi di sedute di attività fisica preventiva ed adattata con la finalità di recuperare anche solo in parte la motricità annientata/ modificata dagli esiti dell’ ictus.
La scelta di questo argomento è ovviamente riferita all’amicizia che mi lega a Massimo .
Con elaborazione di questa tesi ho potuto aiutare Massimo a migliorare la sua situazione psico fisica così tanto abbrutita dall’evento ictuale.
1) Nella prima parte, classificherò l ‘ictus e le relative conseguenze e strutture compromesse, soffermandomi sull’ictus giovanile, le cause che lo provocano e gli esiti ad esso dovuti.
2) Nella seconda parte parlerò dell’ Attivita’ Fisica Adattata, le sue origini, principi, obbiettivi e criteri a cui io ho attinto informazioni per pianificare il mio protocollo di lavoro per il caso specifico di ictus che vedremo nel quarto capitolo.
3) Nel terzo capitolo enuncerò le linee guida nazionali ed internazionali ed i protocolli sanitari in merito all’ ictus, in particolare quello della regione toscana, essenziali per gli operatori del settore nell’ intervento sull’ ictus acuto, il ricovero, la fase riabilitativa ospedaliera, le dimissioni e le indicazioni per il trattamento post ospedaliero (farmaci, esami di routine e periodici, attività fisica…) che elimini le possibilità di ricaduta ictuale e l’eliminazione o l’aggravamento degli esiti dovuto allo stroke.
4) Nella quarta parte racconterò la storia clinica del mio caro amico Massimo, colpito da ictus all’ età di 45 anni. Sulla base degli obbiettivi propri dell’ Attivita’ Fisica Adattata, descriverò il lavoro certosino , con foto annesse, fatto con Massimo in 6 mesi di sedute di attività fisica preventiva ed adattata con la finalità di recuperare anche solo in parte la motricità annientata/ modificata dagli esiti dell’ ictus.
La scelta di questo argomento è ovviamente riferita all’amicizia che mi lega a Massimo .
Con elaborazione di questa tesi ho potuto aiutare Massimo a migliorare la sua situazione psico fisica così tanto abbrutita dall’evento ictuale.
File
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TESI_SPE...anile.pdf | 1.62 Mb |
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