Tesi etd-02242012-003548 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
COLONNA, ROSELLINA
URN
etd-02242012-003548
Titolo
La rimozione extracorporea della CO2 come terapia di supporto nell'insufficienza respiratoria
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ANESTESIA E RIANIMAZIONE
Relatori
relatore Dott. Forfori, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
- insufficienza respiratoria
- rimozione extracorporea CO2
Data inizio appello
27/03/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
L'insufficienza respiratoria rappresenta una delle condizioni cliniche di frequente osservazione in terapia intensiva. Le cause possono essere di varia natura, così come la gravità e l'evoluzione. La forma più severa è rappresentata dall'ARDS descritta come sindrome fin dalla fine degli anni sessanta. L'approccio terapeutico principale a questa forma grave di insufficienza respiratoria è rappresentato dalla ventilazione meccanica. Nel tempo si sono evolute notevolmente le modalità di ventilazione e le terapie di supporto. Inizialmente lo scopo era quello di migliorare gli scambi respiratori, quindi si utilizzavano modalità ventilatorie aggressive che però aggravavano il danno parenchimale polmonare. Solo negli anni novanta si è introdotto il principio della protezione polmonare e si è proposta una ventiazione a bassi volumi ed elevate pressioni positive di fine espirazione con l'obiettivo di ridurre al minimo il danno indotto da ventilazione meccanica. Si sono sempre più affermate le terapie di supporto allo scopo di consentire il riposo polmonare e la riparazione del danno in atto. Anche se le prime prove sull'animale risalgono alla fine degli anni settanta, oggi trovano sempre maggiore spazio i supporti di circolazione extracorporea per lo scambio di gas. Ne esistono vorie tipologie con differenti funzioni e differenti livelli di invasività. Le esperienze descritte in letteratura sono contrastanti sulla differenza di mortalità tra gruppi trattati con sola ventilazione e gruppi trattati con rimozione extracoporea della CO2. Lo scopo di questa tesi è discrivere casi clinici con differenti etiopatogenesi di danno polmonare trattati con ventilazione protettiva e rimozione extracorporea della CO2.
L'insufficienza respiratoria rappresenta una delle condizioni cliniche di frequente osservazione in terapia intensiva. Le cause possono essere di varia natura, così come la gravità e l'evoluzione. La forma più severa è rappresentata dall'ARDS descritta come sindrome fin dalla fine degli anni sessanta. L'approccio terapeutico principale a questa forma grave di insufficienza respiratoria è rappresentato dalla ventilazione meccanica. Nel tempo si sono evolute notevolmente le modalità di ventilazione e le terapie di supporto. Inizialmente lo scopo era quello di migliorare gli scambi respiratori, quindi si utilizzavano modalità ventilatorie aggressive che però aggravavano il danno parenchimale polmonare. Solo negli anni novanta si è introdotto il principio della protezione polmonare e si è proposta una ventiazione a bassi volumi ed elevate pressioni positive di fine espirazione con l'obiettivo di ridurre al minimo il danno indotto da ventilazione meccanica. Si sono sempre più affermate le terapie di supporto allo scopo di consentire il riposo polmonare e la riparazione del danno in atto. Anche se le prime prove sull'animale risalgono alla fine degli anni settanta, oggi trovano sempre maggiore spazio i supporti di circolazione extracorporea per lo scambio di gas. Ne esistono vorie tipologie con differenti funzioni e differenti livelli di invasività. Le esperienze descritte in letteratura sono contrastanti sulla differenza di mortalità tra gruppi trattati con sola ventilazione e gruppi trattati con rimozione extracoporea della CO2. Lo scopo di questa tesi è discrivere casi clinici con differenti etiopatogenesi di danno polmonare trattati con ventilazione protettiva e rimozione extracorporea della CO2.
File
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tesi.rose.pdf | 353.39 Kb |
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