Tesi etd-02232017-165914 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ARINI, FEDERICA
URN
etd-02232017-165914
Titolo
Effetti regolatori dell'estetrolo sulla via del plasminogeno in cellule endoteliali umane
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Simoncini, Tommaso
Parole chiave
- estetrolo
- estrogeni
- HUVEC
- PAI-1
- t-PA
- u-PA
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Gli steroidi sessuali nella donna, oltre ad avere un ruolo essenziale nella differenziazione sessuale, nella maturazione puberale e nella funzione riproduttiva, hanno anche un’azione sistemica di notevole importanza che si ripercuote quasi su ogni organo e apparato. Per quanto concerne il sistema cardiovascolare, gli steroidi sessuali sono implicati nella modulazione della vasodilatazione e vasocostrizione e della pressione arteriosa, nel rimodellamento vascolare e nell’aterosclerosi. Regolano inoltre la funzione circolatoria tramite il controllo del metabolismo lipidico, dell’infiammazione e del sistema della coagulazione. E’ ormai noto che gli steroidi sessuali e i loro recettori sono i determinanti fondamentali delle differenze di genere cardiovascolare; in particolar modo la diversa epidemiologia delle cardiopatie tra i due sessi è stata attribuita alle differenti concentrazioni estrogeniche, che risultano decisamente preponderanti nel genere femminile e maggiori nell’età fertile rispetto all’epoca post-menopausale. La minore incidenza delle malattie cardiovascolari nelle donne, prima della menopausa, è stata classicamente attribuita alla presenza di alti livelli estrogenici.
Gli estrogeni oltre ad essere prodotti dall’organismo, possono essere assunti per via esogena con la terapia estroprogestinica (comunemente chiamata “pillola”) per svariati motivi: per le irregolarità mestruali, per scopi contraccettivi, nella sindrome dell’ovaio policistico, nell’ endometriosi e nella menopausa. Tuttavia in relazione alla terapia sostitutiva in post-menopausa, utilizzata al fine di contrastare le conseguenze negative a lungo termine seguenti alla deprivazione estrogenica, vari studi hanno evidenziato inaspettati eventi avversi di tipo cardiovascolare. Sono stati quindi effettuati dei grandi trials clinici finalizzati a chiarire il ruolo degli steroidi sessuali a livello sia arterioso che venoso, dopo la menopausa.
Un’analisi più attenta ha però sottolineato che tali trials presentano notevoli bias che non permettono l’applicazione incondizionata dei suddetti risultati negativi alla clinica .Inoltre non possiamo dimenticare la notevole quantità di dati sia epidemiologici che sperimentali che indicano il ruolo protettivo degli estrogeni.
Una molecola nuova, attualmente in studio, che potrebbe sostituire le attuali formulazioni estrogeniche utilizzate nelle terapie ormonali è l’estetrolo (E4).
L’E4 è una molecola di produzione epatica fetale rintracciabile a livelli dosabili nella donna in gravidanza e nel feto; le sue concentrazioni calano rapidamente subito dopo il parto, suggerendo quindi un’azione fisiologica importante durante questo periodo.
Il suo ruolo specifico non è stato ancora chiarito, ma diversi studi eseguiti su ratti ovariectomizzati(OVX) hanno evidenziato azioni su diversi tessuti: sull’ovaio ha un effetto antiovulatorio e riduce la secrezione di gonadotropine, sull’utero ha un’azione trofica e proliferativa, sulla vagina favorisce il processo di corneificazione, sul tessuto osseo rallenta la perdita di massa ossea e la demineralizzazione, inoltre previene le variazioni termiche indotte dal naloxone che imitano i flushing cutanei associati alla menopausa.
Negli ultimi anni sono stati eseguiti degli studi clinici su donne in età fertile e in menopausa che hanno evidenziato come l’estetrolo presenti proprietà farmacologiche ottimali come una buona biodisponibilità orale e una lunga emivita; inoltre ha una scarsa interazione con l’attività epatica, è ben tollerato e non sembra avere effetti collaterali. Tutte queste osservazioni fanno dell’estetrolo un ottimo ipotetico candidato nella terapia ormonale contraccettiva e sostitutiva.
Ulteriori risultati hanno evidenziato come l’E4 ha anche un’azione antiproliferativa sulle cellule di tumore mammario umano: l’ormone presenta un’ attività antiestrogenica, riduce la trascrizione di ERα, aumenta l’espressione di SHBG che lega l’E2 riducendone conseguentemente la quota libera; inoltre se somministrato insieme all’ E2 ne antagonizza gli effetti proliferativi sulle cellule di tumore mammario.
Un esperimento del 2012 condotto sempre su ratti OVX ha dimostrato l’effetto vasorilassante su arterie pre-contratte; questi risultati hanno portato alla realizzazione di altri studi che fanno supporre che l’E4 moduli la sintesi di NO nelle cellule endoteliali umane e interferisca sulla sintesi di NO indotta dall’E2.
Una delle azioni chiave degli estrogeni durante la gravidanza è quella di aumentare l'efficienza della coagulazione, aiutando a controllare la perdita di sangue al momento del parto. E' quindi interessante capire se le azioni vascolari dell’estetrolo siano implicate anche nella modulazione della coagulazione del sangue. Dal momento che l’estetrolo controlla la funzione endoteliale, si è esplorato in questo studio se potesse esercitare una azione di modulazione sulla fibrinolisi e si è identificato il suo coinvolgimento nella via del plasminogeno .
Le cellule utilizzate nello studio sono state le HUVEC (cellule endoteliali della vena ombelicale umane); queste sono state isolate dai cordoni ombelicali raccolti, e poi stimolate dall’E4 da solo e con L’E2. Si è misurata l’espressione di PAI-1, t-PA e u-PA a seguito della somministrazione singola di E2 ed E4 e poi contemporanea.
L’E4 ,in misura inferiore dell’E2, favorisce l’espressione di PAI-1, t-PA e u-PA in maniera dose-dipendente. Il trattamento con inibitori dei recettori degli estrogeni diminuisce l’espressione di queste proteine, suggerendo il possibile, ma non unico, coinvolgimento degli ER.
L’incremento dell’espressione è mediato dall’up-regolazione di c-Fos e c-Jun appartenenti al complesso dimerico trascrizionale AP-1.
Inoltre il trattamento con E4, come evidenziato da 2 diversi saggi di migrazione cellulare, incrementa la migrazione delle cellule endoteliali.
Quando le HUVEC sono sottoposte alla somministrazione contemporanea di E4 ed E2, è stato notato come l’estetrolo antagonizzi gli effetti di E2 quando questo si trova a concentrazioni gravidiche(10-8M), mentre non influisca in maniera significativa a concentrazioni tipiche della fase follicolare (10-9M) e post –menopausale (10-10 M).
I risultati suggeriscono che in questo caso non sono presenti modifiche rilevanti, poiché né alte, né basse quantità di estetrolo modificano l'effetto di E2 (a concentrazioni post-menopausali) sul sistema fibrinolitico endoteliale e sulla migrazione cellulare .
In conclusione, sulla base dei risultati attuali, si ritiene che le cellule endoteliali siano un probabile bersaglio dell’ estetrolo durante la gravidanza e che questo agisca come un SERM. In particolare modo, la regolazione del sistema fibrinolitico nelle cellule endoteliali, può essere una delle azioni chiave dell’ estetrolo relativamente al sistema vascolare, con potenziali implicazioni per il controllo locale della coagulazione del sangue e per il rimodellamento vascolare.
Gli estrogeni oltre ad essere prodotti dall’organismo, possono essere assunti per via esogena con la terapia estroprogestinica (comunemente chiamata “pillola”) per svariati motivi: per le irregolarità mestruali, per scopi contraccettivi, nella sindrome dell’ovaio policistico, nell’ endometriosi e nella menopausa. Tuttavia in relazione alla terapia sostitutiva in post-menopausa, utilizzata al fine di contrastare le conseguenze negative a lungo termine seguenti alla deprivazione estrogenica, vari studi hanno evidenziato inaspettati eventi avversi di tipo cardiovascolare. Sono stati quindi effettuati dei grandi trials clinici finalizzati a chiarire il ruolo degli steroidi sessuali a livello sia arterioso che venoso, dopo la menopausa.
Un’analisi più attenta ha però sottolineato che tali trials presentano notevoli bias che non permettono l’applicazione incondizionata dei suddetti risultati negativi alla clinica .Inoltre non possiamo dimenticare la notevole quantità di dati sia epidemiologici che sperimentali che indicano il ruolo protettivo degli estrogeni.
Una molecola nuova, attualmente in studio, che potrebbe sostituire le attuali formulazioni estrogeniche utilizzate nelle terapie ormonali è l’estetrolo (E4).
L’E4 è una molecola di produzione epatica fetale rintracciabile a livelli dosabili nella donna in gravidanza e nel feto; le sue concentrazioni calano rapidamente subito dopo il parto, suggerendo quindi un’azione fisiologica importante durante questo periodo.
Il suo ruolo specifico non è stato ancora chiarito, ma diversi studi eseguiti su ratti ovariectomizzati(OVX) hanno evidenziato azioni su diversi tessuti: sull’ovaio ha un effetto antiovulatorio e riduce la secrezione di gonadotropine, sull’utero ha un’azione trofica e proliferativa, sulla vagina favorisce il processo di corneificazione, sul tessuto osseo rallenta la perdita di massa ossea e la demineralizzazione, inoltre previene le variazioni termiche indotte dal naloxone che imitano i flushing cutanei associati alla menopausa.
Negli ultimi anni sono stati eseguiti degli studi clinici su donne in età fertile e in menopausa che hanno evidenziato come l’estetrolo presenti proprietà farmacologiche ottimali come una buona biodisponibilità orale e una lunga emivita; inoltre ha una scarsa interazione con l’attività epatica, è ben tollerato e non sembra avere effetti collaterali. Tutte queste osservazioni fanno dell’estetrolo un ottimo ipotetico candidato nella terapia ormonale contraccettiva e sostitutiva.
Ulteriori risultati hanno evidenziato come l’E4 ha anche un’azione antiproliferativa sulle cellule di tumore mammario umano: l’ormone presenta un’ attività antiestrogenica, riduce la trascrizione di ERα, aumenta l’espressione di SHBG che lega l’E2 riducendone conseguentemente la quota libera; inoltre se somministrato insieme all’ E2 ne antagonizza gli effetti proliferativi sulle cellule di tumore mammario.
Un esperimento del 2012 condotto sempre su ratti OVX ha dimostrato l’effetto vasorilassante su arterie pre-contratte; questi risultati hanno portato alla realizzazione di altri studi che fanno supporre che l’E4 moduli la sintesi di NO nelle cellule endoteliali umane e interferisca sulla sintesi di NO indotta dall’E2.
Una delle azioni chiave degli estrogeni durante la gravidanza è quella di aumentare l'efficienza della coagulazione, aiutando a controllare la perdita di sangue al momento del parto. E' quindi interessante capire se le azioni vascolari dell’estetrolo siano implicate anche nella modulazione della coagulazione del sangue. Dal momento che l’estetrolo controlla la funzione endoteliale, si è esplorato in questo studio se potesse esercitare una azione di modulazione sulla fibrinolisi e si è identificato il suo coinvolgimento nella via del plasminogeno .
Le cellule utilizzate nello studio sono state le HUVEC (cellule endoteliali della vena ombelicale umane); queste sono state isolate dai cordoni ombelicali raccolti, e poi stimolate dall’E4 da solo e con L’E2. Si è misurata l’espressione di PAI-1, t-PA e u-PA a seguito della somministrazione singola di E2 ed E4 e poi contemporanea.
L’E4 ,in misura inferiore dell’E2, favorisce l’espressione di PAI-1, t-PA e u-PA in maniera dose-dipendente. Il trattamento con inibitori dei recettori degli estrogeni diminuisce l’espressione di queste proteine, suggerendo il possibile, ma non unico, coinvolgimento degli ER.
L’incremento dell’espressione è mediato dall’up-regolazione di c-Fos e c-Jun appartenenti al complesso dimerico trascrizionale AP-1.
Inoltre il trattamento con E4, come evidenziato da 2 diversi saggi di migrazione cellulare, incrementa la migrazione delle cellule endoteliali.
Quando le HUVEC sono sottoposte alla somministrazione contemporanea di E4 ed E2, è stato notato come l’estetrolo antagonizzi gli effetti di E2 quando questo si trova a concentrazioni gravidiche(10-8M), mentre non influisca in maniera significativa a concentrazioni tipiche della fase follicolare (10-9M) e post –menopausale (10-10 M).
I risultati suggeriscono che in questo caso non sono presenti modifiche rilevanti, poiché né alte, né basse quantità di estetrolo modificano l'effetto di E2 (a concentrazioni post-menopausali) sul sistema fibrinolitico endoteliale e sulla migrazione cellulare .
In conclusione, sulla base dei risultati attuali, si ritiene che le cellule endoteliali siano un probabile bersaglio dell’ estetrolo durante la gravidanza e che questo agisca come un SERM. In particolare modo, la regolazione del sistema fibrinolitico nelle cellule endoteliali, può essere una delle azioni chiave dell’ estetrolo relativamente al sistema vascolare, con potenziali implicazioni per il controllo locale della coagulazione del sangue e per il rimodellamento vascolare.
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