Tesi etd-02232016-120923 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BATTISTINI, ERICA
URN
etd-02232016-120923
Titolo
Colonizzazione dei riuniti odontoiatrici da waterborne pathogens: valutazione dei pericoli e strategie di intervento
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Baggiani, Angelo
Parole chiave
- riunito odontoiatrico
- waterborne pathogens
Data inizio appello
15/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni è stato registrato un aumento dell’interesse nei confronti dello stato dell’acqua dei riuniti odontoiatrici, seguito e supportato da numerosi studi e pubblicazioni relativi all’argomento.
Il controllo del rischio idrico è diventato una prerogativa importante per la salvaguardia della salute sia dei pazienti, sia del personale odontoiatra soprattutto in seguito al riconoscimento, in letteratura, di casi di infezione da Legionella acquisita tramite riunito odontoiatrico.
Lo studio della colonizzazione del riunito deve, però, essere allargato anche agli altri waterborne pathogens perché non è la sola Legionella a causare quadri patologici gravi che possono, in determinate condizioni, portare anche alla morte. La ricerca dovrebbe includere Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, coliformi, protozoi, ecc. Vengono quindi ricercati i patogeni opportunisti che in determinate condizioni di concentrazioni estremamente elevate o vulnerabilità del soggetto, possono causare malattia.
In questo elaborato di Tesi è stata analizzata la situazione presente in alcuni riuniti odontoiatrici sia pubblici che privati della Toscana, prendendo in esame sia l’aspetto microbiologico che quello ispettivo tramite la compilazione di una checklist creata per analizzare lo stato della struttura (caratteristiche, età e condizioni dell’impianto idrico, sistema di approvvigionamento dell’acqua, eventuali misure preventive di decontaminazione attuate, ecc.) D’altra parte sono stati attivati dei piani di monitoraggio microbiologico in più punti del riunito stesso, finalizzati alla ricerca di contaminazioni e della loro possibile localizzazione.
La ricerca si è focalizzata sul monitoraggio di 13 riuniti di un reparto ospedaliero e di 6 riuniti presenti in 3 cliniche private nel periodo che va da Ottobre 2014 a Novembre 2015.
Seguendo le Linee guida ISPESL che stabiliscono gli standard di sicurezza e igiene del lavoro nel reparto operatorio, è stata ricercata la presenza di Legionella, Pseudomonas aeruginosa, coliformi e della carica microbica totale a 22 e 37°C in seguito al prelievo di 1,5 litri di acqua.
Sono stati effettuati campionamenti sia nel punto di entrata dell’acqua dei riuniti odontoiatrici (lavabo e base del riunito), sia in diversi punti di uscita dello stesso (sputacchiera e manipolo) per comprendere il vero stato di contaminazione.
E’ emerso che i punti di ingresso di ogni riunito erano privi di contaminazione da Legionella, Pseudomonas o coliformi. La situazione si è mostrata diversa nei punti di controllo dei riuniti.
In particolare, nei riuniti ospedalieri Legionella è stata isolata in 4 riuniti con cariche da 102 a 105 UFC/L, mentre Pseudomonas aeruginosa ed elevate cariche microbiche sono emerse in tutti i riuniti, fatta eccezione per l’unico interamente approvvigionato da acqua sterile e dotato di sistema Autosteril. I riuniti ospedalieri contaminati hanno subito due trattamenti di disinfezione shock basata sull’impiego di perossido di idrogeno, prima al 3% e poi al 6% e l’installazione di filtri monouso alla base di ogni riunito. Ciò ha favorito l’eradicazione di Legionella ma non quella di Pseudomonas aeruginosa.
Per quanto riguarda i riuniti presenti nelle cliniche private, 4/6 riuniti sono risultati contaminati: 2 da Legionella (103 UFC/L) e 2 da Pseudsomoas aeruginosa. Solo i riuniti contaminati da Legionella e privi del programma Autosteril sono stati sottoposti a disinfezione shock con perossido di idrogeno al 4% e all’implementazione dei filtri monouso alla base dei riuniti. Tale trattamento ha favorito l’eradicazione di Legionella.
Il presenta lavoro pone l’accento sui pericoli che possono derivare da una contaminazione dei riuniti odontoiatrici soprattutto per i pazienti immunocompromessi o per il personale sanitario esposto al rischio per tutto il tempo lavorativo a causa della peculiarità del riunito stesso che produce un aerosol facilmente inalabile e che favorisce con la sua struttura (dead ends e ristagno dell’acqua) la formazione di biofilm che proteggono i microrganismi dalla disinfezione e ne rendono difficoltosa l’eradicazione. Anche la presenza di circuiti elettrici che riscaldano l’acqua possono facilitare la crescita di alcune tipologie di microrganismi.
Appare opportuna l’adozione di un programma di controllo dell’acqua stessa del riunito finalizzato alla messa in atto di misure di bonifica idonee a seguito del riscontro di una contaminazione da parte di uno o più waterborne pathogens, ma anche della prevenzione di questa partendo dalla messa in atto di disinfezioni preventive e programmate che riducano anche il rischio di sviluppo di biofilm.
La prevenzione va intesa come un ampio programma che si occupa della struttura del riunito dalla sua creazione alla sua manutenzione in maniera tale da ridurre il più possibile tutti gli eventi critici responsabili del rischio.
Il controllo del rischio idrico è diventato una prerogativa importante per la salvaguardia della salute sia dei pazienti, sia del personale odontoiatra soprattutto in seguito al riconoscimento, in letteratura, di casi di infezione da Legionella acquisita tramite riunito odontoiatrico.
Lo studio della colonizzazione del riunito deve, però, essere allargato anche agli altri waterborne pathogens perché non è la sola Legionella a causare quadri patologici gravi che possono, in determinate condizioni, portare anche alla morte. La ricerca dovrebbe includere Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, coliformi, protozoi, ecc. Vengono quindi ricercati i patogeni opportunisti che in determinate condizioni di concentrazioni estremamente elevate o vulnerabilità del soggetto, possono causare malattia.
In questo elaborato di Tesi è stata analizzata la situazione presente in alcuni riuniti odontoiatrici sia pubblici che privati della Toscana, prendendo in esame sia l’aspetto microbiologico che quello ispettivo tramite la compilazione di una checklist creata per analizzare lo stato della struttura (caratteristiche, età e condizioni dell’impianto idrico, sistema di approvvigionamento dell’acqua, eventuali misure preventive di decontaminazione attuate, ecc.) D’altra parte sono stati attivati dei piani di monitoraggio microbiologico in più punti del riunito stesso, finalizzati alla ricerca di contaminazioni e della loro possibile localizzazione.
La ricerca si è focalizzata sul monitoraggio di 13 riuniti di un reparto ospedaliero e di 6 riuniti presenti in 3 cliniche private nel periodo che va da Ottobre 2014 a Novembre 2015.
Seguendo le Linee guida ISPESL che stabiliscono gli standard di sicurezza e igiene del lavoro nel reparto operatorio, è stata ricercata la presenza di Legionella, Pseudomonas aeruginosa, coliformi e della carica microbica totale a 22 e 37°C in seguito al prelievo di 1,5 litri di acqua.
Sono stati effettuati campionamenti sia nel punto di entrata dell’acqua dei riuniti odontoiatrici (lavabo e base del riunito), sia in diversi punti di uscita dello stesso (sputacchiera e manipolo) per comprendere il vero stato di contaminazione.
E’ emerso che i punti di ingresso di ogni riunito erano privi di contaminazione da Legionella, Pseudomonas o coliformi. La situazione si è mostrata diversa nei punti di controllo dei riuniti.
In particolare, nei riuniti ospedalieri Legionella è stata isolata in 4 riuniti con cariche da 102 a 105 UFC/L, mentre Pseudomonas aeruginosa ed elevate cariche microbiche sono emerse in tutti i riuniti, fatta eccezione per l’unico interamente approvvigionato da acqua sterile e dotato di sistema Autosteril. I riuniti ospedalieri contaminati hanno subito due trattamenti di disinfezione shock basata sull’impiego di perossido di idrogeno, prima al 3% e poi al 6% e l’installazione di filtri monouso alla base di ogni riunito. Ciò ha favorito l’eradicazione di Legionella ma non quella di Pseudomonas aeruginosa.
Per quanto riguarda i riuniti presenti nelle cliniche private, 4/6 riuniti sono risultati contaminati: 2 da Legionella (103 UFC/L) e 2 da Pseudsomoas aeruginosa. Solo i riuniti contaminati da Legionella e privi del programma Autosteril sono stati sottoposti a disinfezione shock con perossido di idrogeno al 4% e all’implementazione dei filtri monouso alla base dei riuniti. Tale trattamento ha favorito l’eradicazione di Legionella.
Il presenta lavoro pone l’accento sui pericoli che possono derivare da una contaminazione dei riuniti odontoiatrici soprattutto per i pazienti immunocompromessi o per il personale sanitario esposto al rischio per tutto il tempo lavorativo a causa della peculiarità del riunito stesso che produce un aerosol facilmente inalabile e che favorisce con la sua struttura (dead ends e ristagno dell’acqua) la formazione di biofilm che proteggono i microrganismi dalla disinfezione e ne rendono difficoltosa l’eradicazione. Anche la presenza di circuiti elettrici che riscaldano l’acqua possono facilitare la crescita di alcune tipologie di microrganismi.
Appare opportuna l’adozione di un programma di controllo dell’acqua stessa del riunito finalizzato alla messa in atto di misure di bonifica idonee a seguito del riscontro di una contaminazione da parte di uno o più waterborne pathogens, ma anche della prevenzione di questa partendo dalla messa in atto di disinfezioni preventive e programmate che riducano anche il rischio di sviluppo di biofilm.
La prevenzione va intesa come un ampio programma che si occupa della struttura del riunito dalla sua creazione alla sua manutenzione in maniera tale da ridurre il più possibile tutti gli eventi critici responsabili del rischio.
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