Tesi etd-02232015-101616 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VALENTI, SILVIA
URN
etd-02232015-101616
Titolo
Il disturbo bipolare: la mania nelle diverse eta della vita
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Mauri, Mauro
Parole chiave
- anziano
- disturbo bipolare
- giovane-adulto
- mania
Data inizio appello
17/03/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’episodio maniacale può manifestarsi in tutte le età della vita, tipicamente l’esordio
della mania si verifica nella seconda-terza decade della vita, pur tuttavia sia
nell’infanzia/adolescenza che nell’età geriatrica possono presentarsi quadri di mania.
Attualmente i dati presenti in letteratura sulla mania in età geriatrica sono pochi,
nonostante i dati provenienti dagli ambienti clinici suggeriscano che il Disturbo
Bipolare in età geriatrica sia relativamente comune. Dato l’aumento dell’aspettativa di
vita della popolazione generale si è già verificato un aumento dei pazienti con Disturbo
Bipolare ad esordio tardivo (LOBI), e questo tipo di manifestazione sarà sempre più un
problema emergente.
Obiettivi: abbiamo prima esplorato le caratteristiche cliniche dell’episodio maniacale in
un campione di pazienti ricoverati con età uguale o superiore a 65 anni. In secondo
luogo abbiamo confrontato queste caratteristiche con quelle di un gruppo di pazienti,
appaiati per sesso e diagnosi, ma di età inferiore a 65 anni. Lo scopo era quello di
verificare le ipotesi che i pazienti ricoverati per episodio maniacale di età inferiore a 65
anni avessero, rispetto al gruppo di pazienti più anziani: episodi di malattia più lunghi,
maggiore gravità delle manifestazioni cliniche, maggiore carico di familiarità
psichiatrica, e minor numero di comorbidità somatiche e psichiatriche.
Metodi: è stato condotto uno studio retrospettivo reclutando 54 pazienti, di età uguale
o superiore a 65 anni (EL) e 54 pazienti di età inferiore a 65 anni (YO), appaiati per
sesso, che presentavano una diagnosi di episodio maniacale secondo i criteri del DSM-
5. Al momento del ricovero (T0) è stato somministrato a ciascun paziente il Mini-
International Neuropsychiatric Interview (M.I.N.I) per la diagnosi. Le caratteristiche
cliniche, i cluster sintomatologici, e la gravità della malattia sono stati valutati
mediante la Young Mania Rating Scale (YMRS) al momento del ricovero e alla
dimissione. Particolare attenzione è stata rivolta alle diagnosi somatiche in
comorbidità. I dati sono stati elaborati tramite un programma statistico (Stata 10.0) e
le variabili continue sono state comparate tramite il T-test di Student, mentre le
variabili dicotomiche attraverso il Chi-Quadrato. Inoltre, sono state effettuate analisi di
regressione lineare in cui la variabile dipendente era l'età al momento dell'episodio
indice e l’età di esordio del quadro psicopatologico.
6
Risultati: dal confronto tra i due gruppi è emerso che i sintomi cognitivi erano presenti
nel 51.8% dei pazienti EL e nel 22.2% dei pazienti YO; i sintomi paranoidei nel 53.7%
dei pazienti YO e nel 61.1% dei pazienti EL; l’agitazione era presente in quasi tutti i
pazienti del gruppo EL (98.1%) e nella quasi totalità dei pazienti YO (87%).
Il numero medio di comorbidità psichiatriche era 1.2 nel gruppo YO contro lo 0.5 nei
pazienti del gruppo EL. Al T0 emergevano differenze riguardo gliitems “contenuti del
pensiero” tra il gruppo YO (media 5.5) e il gruppo EL (media 2.3); riguardo
l’“aggressività” (media 3.6) tra i pazienti YO e i pazienti EL e l’“insight” di malattia tra il
gruppo YO (media 3.3) e il gruppo EL (media 2.6). Al ricovero gli Stabilizzanti dell'umore
erano maggiormente assunti dal gruppo YO rispetto al gruppo EL (81.4% vs. 62.9%).
Alla dimissione, un numero maggiore di pazienti nel gruppo YO rispetto al gruppo EL
(6.6% vs. 24.0%;) assumeva Sali di Litio; mentre il Valproato era più frequentemente
assunto dai pazienti EL (51.7% vs. 70.3%). Il numero medio di farmaci somatici
prescritti era superiore nel gruppo EL (2.4 contro 1.1 del gruppo YO). Il numero medio
di patologie somatiche era diverso, una media di 0.4 nei YO e 2.3 negli EL. Dall’analisi di
regressione lineare multipla abbiamo rilevato come la gravità dell’agitazione è
correlata positivamente mentre le dispercezioni correlano negativamente con l’età; la
gravità del “disturbo del contenuto del pensiero”, e l’“insight” di malattia sono tanto
più alterati quanto più bassa è l’età del paziente. La prescrizione dei Sali di Litio è
associata negativamente con l’età mentre quella del Valproato si associa
positivamente con l'età.
Conclusioni: Il nostro studio ha evidenziato come i pazienti maniacali di età senile
manifestano maggior incidenza di sintomi cognitivi, i giovani presentano maggiore
gravità sintomatologica ed un maggior numero di comorbidità ansiose e abuso di
sostanze, e un’elevata percentuale di familiarità per disturbi dell'umore. Mentre il
Disturbo Bipolare in età giovanile è stato ampiamente studiato e conosciuto, allo stato
attuale, la letteratura sistematica incentrata sul Disturbo Bipolare in età geriatrica è limitata
della mania si verifica nella seconda-terza decade della vita, pur tuttavia sia
nell’infanzia/adolescenza che nell’età geriatrica possono presentarsi quadri di mania.
Attualmente i dati presenti in letteratura sulla mania in età geriatrica sono pochi,
nonostante i dati provenienti dagli ambienti clinici suggeriscano che il Disturbo
Bipolare in età geriatrica sia relativamente comune. Dato l’aumento dell’aspettativa di
vita della popolazione generale si è già verificato un aumento dei pazienti con Disturbo
Bipolare ad esordio tardivo (LOBI), e questo tipo di manifestazione sarà sempre più un
problema emergente.
Obiettivi: abbiamo prima esplorato le caratteristiche cliniche dell’episodio maniacale in
un campione di pazienti ricoverati con età uguale o superiore a 65 anni. In secondo
luogo abbiamo confrontato queste caratteristiche con quelle di un gruppo di pazienti,
appaiati per sesso e diagnosi, ma di età inferiore a 65 anni. Lo scopo era quello di
verificare le ipotesi che i pazienti ricoverati per episodio maniacale di età inferiore a 65
anni avessero, rispetto al gruppo di pazienti più anziani: episodi di malattia più lunghi,
maggiore gravità delle manifestazioni cliniche, maggiore carico di familiarità
psichiatrica, e minor numero di comorbidità somatiche e psichiatriche.
Metodi: è stato condotto uno studio retrospettivo reclutando 54 pazienti, di età uguale
o superiore a 65 anni (EL) e 54 pazienti di età inferiore a 65 anni (YO), appaiati per
sesso, che presentavano una diagnosi di episodio maniacale secondo i criteri del DSM-
5. Al momento del ricovero (T0) è stato somministrato a ciascun paziente il Mini-
International Neuropsychiatric Interview (M.I.N.I) per la diagnosi. Le caratteristiche
cliniche, i cluster sintomatologici, e la gravità della malattia sono stati valutati
mediante la Young Mania Rating Scale (YMRS) al momento del ricovero e alla
dimissione. Particolare attenzione è stata rivolta alle diagnosi somatiche in
comorbidità. I dati sono stati elaborati tramite un programma statistico (Stata 10.0) e
le variabili continue sono state comparate tramite il T-test di Student, mentre le
variabili dicotomiche attraverso il Chi-Quadrato. Inoltre, sono state effettuate analisi di
regressione lineare in cui la variabile dipendente era l'età al momento dell'episodio
indice e l’età di esordio del quadro psicopatologico.
6
Risultati: dal confronto tra i due gruppi è emerso che i sintomi cognitivi erano presenti
nel 51.8% dei pazienti EL e nel 22.2% dei pazienti YO; i sintomi paranoidei nel 53.7%
dei pazienti YO e nel 61.1% dei pazienti EL; l’agitazione era presente in quasi tutti i
pazienti del gruppo EL (98.1%) e nella quasi totalità dei pazienti YO (87%).
Il numero medio di comorbidità psichiatriche era 1.2 nel gruppo YO contro lo 0.5 nei
pazienti del gruppo EL. Al T0 emergevano differenze riguardo gliitems “contenuti del
pensiero” tra il gruppo YO (media 5.5) e il gruppo EL (media 2.3); riguardo
l’“aggressività” (media 3.6) tra i pazienti YO e i pazienti EL e l’“insight” di malattia tra il
gruppo YO (media 3.3) e il gruppo EL (media 2.6). Al ricovero gli Stabilizzanti dell'umore
erano maggiormente assunti dal gruppo YO rispetto al gruppo EL (81.4% vs. 62.9%).
Alla dimissione, un numero maggiore di pazienti nel gruppo YO rispetto al gruppo EL
(6.6% vs. 24.0%;) assumeva Sali di Litio; mentre il Valproato era più frequentemente
assunto dai pazienti EL (51.7% vs. 70.3%). Il numero medio di farmaci somatici
prescritti era superiore nel gruppo EL (2.4 contro 1.1 del gruppo YO). Il numero medio
di patologie somatiche era diverso, una media di 0.4 nei YO e 2.3 negli EL. Dall’analisi di
regressione lineare multipla abbiamo rilevato come la gravità dell’agitazione è
correlata positivamente mentre le dispercezioni correlano negativamente con l’età; la
gravità del “disturbo del contenuto del pensiero”, e l’“insight” di malattia sono tanto
più alterati quanto più bassa è l’età del paziente. La prescrizione dei Sali di Litio è
associata negativamente con l’età mentre quella del Valproato si associa
positivamente con l'età.
Conclusioni: Il nostro studio ha evidenziato come i pazienti maniacali di età senile
manifestano maggior incidenza di sintomi cognitivi, i giovani presentano maggiore
gravità sintomatologica ed un maggior numero di comorbidità ansiose e abuso di
sostanze, e un’elevata percentuale di familiarità per disturbi dell'umore. Mentre il
Disturbo Bipolare in età giovanile è stato ampiamente studiato e conosciuto, allo stato
attuale, la letteratura sistematica incentrata sul Disturbo Bipolare in età geriatrica è limitata
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_def...lenti.pdf | 1.92 Mb |
Contatta l’autore |