Tesi etd-02232007-181412 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Ventura, Maria Antonella
Indirizzo email
marinella.ven@tiscali.it
URN
etd-02232007-181412
Titolo
L'inquinamento elettromagnetico e il principio di precauzione.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
Relatore Mariti, Paolo
Parole chiave
- rischio
- inquinamento elettromagnetico
- precauzione
Data inizio appello
12/03/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/03/2047
Riassunto
È indubbio che il livello di inquinamento elettromagnetico ha registrato negli ultimi anni un notevole incremento dovuto, soprattutto, alla diffusione di impianti per il trasporto, la distribuzione di energia elettrica e le teleradiocomunicazioni.
In pochi decenni c’è stata una proliferazione senza precedenti, sia per numero che per tipologia, di sorgenti di campi elettrici e magnetici, usati per scopi individuali, industriali, commerciali, medici, etc. Tutte queste tecnologie hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita per l’Uomo, consentendo la realizzazione di molti servizi, in altri tempi impensabili. Nel contempo, esse hanno portato con sé preoccupazioni per i possibili rischi per la salute, connessi con la loro utilizzazione. Ad esempio, alcuni rapporti scientifici hanno suggerito che l’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati da dette sorgenti possono causare effetti nocivi per la salute come il cancro, la riduzione della fertilità, la perdita di memoria, le variazioni negative nel comportamento e nello sviluppo dei bambini. Pur tuttavia, allo stato attuale delle conoscenze, non è ancora nota l’effettiva entità del rischio sanitario connesso a questo tipo di esposizione; sebbene, per alcuni tipi di campi elettrici e magnetici, ai livelli ed alle tipologie di esposizione presenti nella vita comune, il rischio possa essere trascurabile ed a volte addirittura inesistente. Sui rischi per l’organismo umano, conseguenti all’esposizione delle onde elettromagnetiche, si sono susseguiti svariati studi e ricerche di carattere scientifico: l’impressione è che finora nella comunità scientifica non vi sia concordanza di opinioni sulle risultanze della ricerca.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso che “la valutazione dei potenziali rischi dei campi elettromagnetici è affetta da parecchie incertezze”.
Di fronte all’incertezza scientifica, in tutto il mondo si è creato un crescente movimento per l’adozione di un “approccio cautelativo” nella gestione dei rischi sanitari. A questo proposito, sono state sviluppate diverse politiche di cautela per rispondere alle preoccupazioni che sono state espresse per problemi di salute pubblica, d’igiene del lavoro e d’igiene ambientale, in un contesto di incertezza scientifica. Queste politiche comprendono: il principio di precauzione, la “prudent avoidance”, il principio Alara.
Il principio di precauzione riflette la necessità di intervenire nei confronti di un rischio potenzialmente grave senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Esso è emerso come un guideline per gestire i rischi ambientali di fronte alla temibile complessità e incertezza, anche se la valutazione economica della precauzione è essa stessa difficoltosa da stimare.
Dal punto di vista economico, il principio di precauzione viene analizzato attraverso le sue due implicazioni principali:
1. la prevenzione piuttosto che la cura;
2. incisive azioni preventive da intraprendere in un contesto di incertezza.
Verranno qui analizzati alcuni metodi per quantificare l’azione preventiva, arrivando a dimostrare che ciascun metodo porta alla conclusione che la stessa incertezza impone una penalità al di là dell’avversione al rischio, che provoca un’ulteriore risposta preventiva all’incertezza futura.
In pochi decenni c’è stata una proliferazione senza precedenti, sia per numero che per tipologia, di sorgenti di campi elettrici e magnetici, usati per scopi individuali, industriali, commerciali, medici, etc. Tutte queste tecnologie hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita per l’Uomo, consentendo la realizzazione di molti servizi, in altri tempi impensabili. Nel contempo, esse hanno portato con sé preoccupazioni per i possibili rischi per la salute, connessi con la loro utilizzazione. Ad esempio, alcuni rapporti scientifici hanno suggerito che l’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati da dette sorgenti possono causare effetti nocivi per la salute come il cancro, la riduzione della fertilità, la perdita di memoria, le variazioni negative nel comportamento e nello sviluppo dei bambini. Pur tuttavia, allo stato attuale delle conoscenze, non è ancora nota l’effettiva entità del rischio sanitario connesso a questo tipo di esposizione; sebbene, per alcuni tipi di campi elettrici e magnetici, ai livelli ed alle tipologie di esposizione presenti nella vita comune, il rischio possa essere trascurabile ed a volte addirittura inesistente. Sui rischi per l’organismo umano, conseguenti all’esposizione delle onde elettromagnetiche, si sono susseguiti svariati studi e ricerche di carattere scientifico: l’impressione è che finora nella comunità scientifica non vi sia concordanza di opinioni sulle risultanze della ricerca.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso che “la valutazione dei potenziali rischi dei campi elettromagnetici è affetta da parecchie incertezze”.
Di fronte all’incertezza scientifica, in tutto il mondo si è creato un crescente movimento per l’adozione di un “approccio cautelativo” nella gestione dei rischi sanitari. A questo proposito, sono state sviluppate diverse politiche di cautela per rispondere alle preoccupazioni che sono state espresse per problemi di salute pubblica, d’igiene del lavoro e d’igiene ambientale, in un contesto di incertezza scientifica. Queste politiche comprendono: il principio di precauzione, la “prudent avoidance”, il principio Alara.
Il principio di precauzione riflette la necessità di intervenire nei confronti di un rischio potenzialmente grave senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Esso è emerso come un guideline per gestire i rischi ambientali di fronte alla temibile complessità e incertezza, anche se la valutazione economica della precauzione è essa stessa difficoltosa da stimare.
Dal punto di vista economico, il principio di precauzione viene analizzato attraverso le sue due implicazioni principali:
1. la prevenzione piuttosto che la cura;
2. incisive azioni preventive da intraprendere in un contesto di incertezza.
Verranno qui analizzati alcuni metodi per quantificare l’azione preventiva, arrivando a dimostrare che ciascun metodo porta alla conclusione che la stessa incertezza impone una penalità al di là dell’avversione al rischio, che provoca un’ulteriore risposta preventiva all’incertezza futura.
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