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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02222017-215159


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MARIOTTI, TOMMASO
URN
etd-02222017-215159
Titolo
TCI vs TIVA del remifentanil in chirurgia di breve durata
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Forfori, Francesco
correlatore Dott. Dorigo, Massimo
Parole chiave
  • monitoraggio ANI
  • remifentanil
  • TCI
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La TCI, target-controlled infusion è una modalità di infusione dell’anestesia intravenosa controllata da un processore, che sfruttando un algoritmo elaborato su modelli farmacocinetici è in grado di modulare la velocità di infusione del farmaco.
Questa modalità di infusione è stata confrontata con la modalità di somministrazione abituale dell’anestesia generale totalmente intravenosa (TIVA).
L’obiettivo del confronto è stato quello di valutare i possibili benefici derivanti dall’utilizzo della modalità di infusione target-controlled (TCI), rispetto a quella a controllo manuale (TIVA), per la somministrazione del remifentanil, un potente oppioide usato di routine per assicurare l’analgesia in associazione al propofol nella somministrazione di anestesia generale durante gli interventi sulla tiroide effettuati nell’U.O. Endocrinochirurgia dell’AOUP. Si puntava a dimostrare che la somministrazione del remifentanil con la modalità TCI, ne permette l’ottimizzazione, risultando in un ridotto consumo di farmaco, a parità dell’adeguatezza dell’analgesia, ed in un comfort non inferiore dei pazienti.

Sono stati raccolti i dati relativi a 50 pazienti sottoposti a tiroidectomia totale con tecnica open, non consecutivamente, da giugno 2016 a febbraio 2017 nell’U.O. Endocrinochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
I pazienti, tutti sottoposti a anestesia generale totalmente intravenosa con remifentail e propofol, sono stati suddivisi in due gruppi di 25 pazienti ciascuno, in un gruppo l’infusione dell’anestesia è stata effettuata con modalità TCI, nell’altro gruppo è stata eseguita l’infusione abituale con controllo manuale. In entrambi i gruppi, oltre al monitoraggio routinario con ECG, SpO2, NIBP, è stato applicato il monitoraggio con indice ANI, allo scopo di standardizzare e ottimizzare l’analgesia, regolando la somministrazione di remifentanil per mantenere l’indice ANI compreso nel range ottimale di analgesia tra 50 e 70.
Nel gruppo in studio il dosaggio medio di remifentanil è stato di 0,190 µg/kg/min nel gruppo TCI, mentre di 0,281 µg/kg/min nel gruppo TIVA, equivalente ad una somministrazione del farmaco inferiore del 33%. Il minore impiego di remifentanil tramite somministrazione TCI si è però accompagnato, anche se in misura minore, ad un maggiore consumo di propofol: nel gruppo TCI infatti il dosaggio medio di propofol è stato di 0,118 mg/kg/min, rispetto ai 0,100 mg/kg/min nel gruppo TIVA, corrispondente a una somministrazione maggiore del 18%.
I tempi di risveglio sono stati globalmente inferiori nel gruppo in studio TCI, con una media di 8,76 minuti rispetto ai 9,44 minuti del gruppo TIVA. Inoltre i casi in cui i pazienti hanno necessitato di tempi prolungati per il recupero dall’anestesia sono stati 5, di cui 1 solo oltre 15 minuti nel gruppo TCI, e 7 casi di cui 3 superiori ai 15 minuti nel gruppo TIVA.
Durante la permanenza in reparto invece, si è osservata una maggiore richiesta di analgesico nel gruppo TCI, in cui 15 pazienti hanno necessitato di dosi rescue di analgesico contro i 12 nel gruppo TIVA.

I risultati dello studio hanno rafforzato l’ipotesi che l’utilizzo della modalità di infusione target-controlled consenta di ottimizzare la somministrazione del remifentanil durante l’anestesia generale.
In particolare per quello che era l’obiettivo principale, la TCI si è dimostrata superiore alla modalità di infusione TIVA abituale, assicurando un’adeguata analgesia intraoperatoria con un consumo di farmaco medio inferiore del 33%; attraverso una maggiore precisione nell’aggiustamento della velocità di infusione in relazione alle necessità del momento.
Un altro vantaggio messo in evidenza in questo studio riguarda i tempi di recupero dall’anestesia, rivelatisi inferiori nei pazienti del gruppo in studio, sia valutandoli complessivamente che come numero di risvegli dall’anestesia con tempo prolungato.
La modalità TCI è risultata invece inferiore per quanto riguarda la somministrazione di propofol, ipnotico associato al remifentanil nell’esecuzione dell’anestesia generale, con un consumo medio superiore del 18% rispetto alla TIVA abituale. Tuttavia come già riportato, questo non ha determinato effetti sui tempi di recupero dall’anestesia, che anzi sono risultati minori nel gruppo TCI.
Infine nel decorso postoperatorio le due modalità hanno dato risultati complessivamente sovrapponibili. La valutazione della presenza di dolore al termine dell’intervento non ha infatti evidenziato differenze nei due gruppi in studio; e per quanto riguarda il consumo aggiuntivo di analgesici, i pazienti a cui è stato somministrato remifentanil con la modalità TCI hanno necessitato di una minore somministrazione aggiuntiva di analgesici durante il periodo di osservazione in recovery room, mentre si sono avvalsi in numero superiore di dosi rescue durante la degenza in reparto.
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