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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02212017-105436


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DILBER, MARIA
URN
etd-02212017-105436
Titolo
Immunoterapia con farmaci anti-CTLA-4 e anti-PD1 nel melanoma metastatico esperienza pisana
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
  • pembrolizumab
  • ipilimumab
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/03/2087
Riassunto
Il melanoma è una neoplasia maligna della cute e delle mucose che origina dai melanociti e che può insorgere su cute sana o su un nevo preesistente; è il più maligno tra le neoplasie cutanee, ma la prognosi dei pazienti affetti da questa patologia è ottima se la diagnosi e il trattamento sono effettuati in uno stadio iniziale di malattia.
L'immunoterapia è un trattamento per la cura delle patologie basato sull'impiego di sostanze che agendo sul sistema immunitario ne inducono o amplificano la risposta.
L’immunoterapia oncologica sfrutta il sistema immunitario per il trattamento dei tumori.
Negli ultimi anni l’introduzione dei farmaci inibitori dei checkpoint immunologici ha rappresentatouna svolta molto importante nella terapia del melanoma.
Il primo farmaco che si è reso disponibile in clinica è stato l’Ipilimumab.
Il seguente studio è una analisi retrospettiva volta a valutare l’attività, l’efficacia e la tollerabilità di Ipilimumab, somministrato in prima linea nei pazienti affetti da melanoma metastatico, ed eventuale successivo utilizzo di anti-PD1 in seconda linea in caso di progressione.Sono state inoltre condotte analisi volte a individuare parametri clinici di comune utilizzo nella pratica clinica che potessero individuare sottogruppi a miglior outcome in termini di PFS e OS.
Dal nostro studio si evince che nel setting real life, Ipilimumab, seguito da anti PD1 in caso di progressione, è ben tollerato se le tossicità immunorelate vengono adeguatamente trattate e che le tossicità da Ipilimumab non necessariamente si ripresentano con la stessa intensità nella successiva linea con anti- PD1. I pazienti a basso carico tumorale (< 2 organi metastatici) e basso LDH basale presentano un miglior outcome a tale trattamento immunoterapico.
Infine i pazienti responsivi ad Ipilimumab sembrano avere un miglior outcome ad una eventuale successiva linea con anti-PD1.
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