Tesi etd-02212014-180532 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FILIPETTO, DANIELE
URN
etd-02212014-180532
Titolo
L'ESODO DEGLI ALBANESI VENT'ANNI DOPO I PRIMI SBARCHI
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Pegna, Serenella
Parole chiave
- albania
- esodo
- immigrazione
- società
Data inizio appello
10/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'esodo della popolazione albanese vent' anni dopo i primi sbarchi
Daniele Filipetto
ABSTRACT
La scelta dell’argomento di questa tesi è dovuta ad un personale interesse per l’area balcanica, a noi così vicina eppure così ignota, ed al desiderio di realizzare una ricerca che mi consentisse di coniugare in questa prova finale le conoscenze acquisite durante il corso di studi . L'intento è quello di ricostruire le varie fasi dell'immigrazione del popolo albanese in Italia ponendole in relazione all'evoluzione sociopolitica che i due Paesi hanno conosciuto nel decennio 1990-2000, periodo in cui l'Albania ha visto emigrare all'estero più del 25% della sua popolazione. Nel 2011 si è tenuta la commemorazione del ventennale dell'arrivo del mercantile "Vlora" giunto a Bari con il suo carico di cittadini albanesi l'8 agosto 1991, durante la fase di sgretolamento del quel regime comunista che, per mezzo scecolo, aveva estromesso il Paese dalla storia europea. Nella memoria collettiva italiana quella nave è divenuta simbolo dell'emigrazione albanese ed ha segnato l'ingresso dell'Italia nel gruppo dei paesi di immigrazione. In Albania determinò un sussulto nella coscienza della nazione, da un lato per le difficoltà del viaggio affrontato, dall'altro per il trattamento riservato dalle autorità ai primi albanesi che arrivavano in Italia. Rilevanti flussi migratori dall'Albania verso il nostro Paese iniziarono ad essere registrati nel 1990 con l'arrivo di coloro che si erano rifugiti nelle ambasciate europee a Tirana nel tentativo di espatriare ma è nel 1991 che si verificarono gli sbarchi più tragici e numericamente più consistenti (marzo-agosto). Tra il 1992 ed il 1996 l'arrivo di immigrati albanesi in Italia continua ma inizia a cambiare caratteristiche divenendo appannaggio di organizzazioni dedite allo smuggling. In seguito al crollo delle società di investimento piramidali e all'instabilità politica che ne conseguì, nel 1997, altre decine di migliaia di persone sbarcarono sulle nostre coste lasciandosi alle spalle un Paese lacerato dalle divisioni politiche. L'ultima fase dell'immigrazione verso l'Italia si aprì nel 1998 in occasione del conflitto etnico che dilaniò il kossovo e che spinse migliaia di persone di etnia albanese verso l'Europa. L'immigrazione avvenuta a seguito del processo di dissoluzione del regime comunista permette di indagare le strategie di integrazione che hanno consentito a questo popolo, dopo vent'anni di difficoltà, di essere portato come esempio di integrazione riuscita, nonstante lo stigma di "comunità cattiva" che ha esposto per anni la popolazione albanofona d'Italia ad atteggiamenti di marginalizzazione e discriminazione. Nell'esperienza albanese può essere riconosciuto il ruolo cardine svolto dai media: la televisione ha infatti ricoperto vari ruoli durante lo svolgimento della storia migratoria dell'Albania, dapprima erodendo le basi del regime e rinforzando il popolo nella propria convinzione di emigrare, successivamente in Italia, creando grossi problemi di integrazione a causa della gestione dell'argomento immigrazione nel discorso pubblico. La categorizzazione etnica che legava gli albanesi alle peggiori notizie di cronaca determinò lo sviluppo dello sterotipo "albanese uguale criminale". La particolare accezione negativa data agli eventi riguardanti la comunità albanese durante il decennio 1990-2000 viene ulteriormente in rilievo se si considera che nel periodo era in corso un processo di ridefinizione dell'identità italiana legato, da un lato, al riposizionamento in un contesto europeo che dopo la fine della logica dei blocchi chiedeva al Paese di mostrarsi interlocutore attendibile nella gestione delle frontiere Sud-Est dell'area Schengen, dall'altro, alla dinamica politica interna che vedeva la fine della Prima Repubblica con l'inchiesta "Mani Pulite" e il tentativo di ridurre la spesa pubblica per rispettare i parametri di Maastrich. A distanza di anni lo stigma è passato ad altre comunità di migranti lasciando però ancora oggi un marcato segno sulla percezione della comunità albanese. L'incapacità di superare il pregiudizio, l'importanza dei legami familiari nonchè la congiuntura economica negativa hanno portato alla nascita di un flusso di ritorno.
Daniele Filipetto
ABSTRACT
La scelta dell’argomento di questa tesi è dovuta ad un personale interesse per l’area balcanica, a noi così vicina eppure così ignota, ed al desiderio di realizzare una ricerca che mi consentisse di coniugare in questa prova finale le conoscenze acquisite durante il corso di studi . L'intento è quello di ricostruire le varie fasi dell'immigrazione del popolo albanese in Italia ponendole in relazione all'evoluzione sociopolitica che i due Paesi hanno conosciuto nel decennio 1990-2000, periodo in cui l'Albania ha visto emigrare all'estero più del 25% della sua popolazione. Nel 2011 si è tenuta la commemorazione del ventennale dell'arrivo del mercantile "Vlora" giunto a Bari con il suo carico di cittadini albanesi l'8 agosto 1991, durante la fase di sgretolamento del quel regime comunista che, per mezzo scecolo, aveva estromesso il Paese dalla storia europea. Nella memoria collettiva italiana quella nave è divenuta simbolo dell'emigrazione albanese ed ha segnato l'ingresso dell'Italia nel gruppo dei paesi di immigrazione. In Albania determinò un sussulto nella coscienza della nazione, da un lato per le difficoltà del viaggio affrontato, dall'altro per il trattamento riservato dalle autorità ai primi albanesi che arrivavano in Italia. Rilevanti flussi migratori dall'Albania verso il nostro Paese iniziarono ad essere registrati nel 1990 con l'arrivo di coloro che si erano rifugiti nelle ambasciate europee a Tirana nel tentativo di espatriare ma è nel 1991 che si verificarono gli sbarchi più tragici e numericamente più consistenti (marzo-agosto). Tra il 1992 ed il 1996 l'arrivo di immigrati albanesi in Italia continua ma inizia a cambiare caratteristiche divenendo appannaggio di organizzazioni dedite allo smuggling. In seguito al crollo delle società di investimento piramidali e all'instabilità politica che ne conseguì, nel 1997, altre decine di migliaia di persone sbarcarono sulle nostre coste lasciandosi alle spalle un Paese lacerato dalle divisioni politiche. L'ultima fase dell'immigrazione verso l'Italia si aprì nel 1998 in occasione del conflitto etnico che dilaniò il kossovo e che spinse migliaia di persone di etnia albanese verso l'Europa. L'immigrazione avvenuta a seguito del processo di dissoluzione del regime comunista permette di indagare le strategie di integrazione che hanno consentito a questo popolo, dopo vent'anni di difficoltà, di essere portato come esempio di integrazione riuscita, nonstante lo stigma di "comunità cattiva" che ha esposto per anni la popolazione albanofona d'Italia ad atteggiamenti di marginalizzazione e discriminazione. Nell'esperienza albanese può essere riconosciuto il ruolo cardine svolto dai media: la televisione ha infatti ricoperto vari ruoli durante lo svolgimento della storia migratoria dell'Albania, dapprima erodendo le basi del regime e rinforzando il popolo nella propria convinzione di emigrare, successivamente in Italia, creando grossi problemi di integrazione a causa della gestione dell'argomento immigrazione nel discorso pubblico. La categorizzazione etnica che legava gli albanesi alle peggiori notizie di cronaca determinò lo sviluppo dello sterotipo "albanese uguale criminale". La particolare accezione negativa data agli eventi riguardanti la comunità albanese durante il decennio 1990-2000 viene ulteriormente in rilievo se si considera che nel periodo era in corso un processo di ridefinizione dell'identità italiana legato, da un lato, al riposizionamento in un contesto europeo che dopo la fine della logica dei blocchi chiedeva al Paese di mostrarsi interlocutore attendibile nella gestione delle frontiere Sud-Est dell'area Schengen, dall'altro, alla dinamica politica interna che vedeva la fine della Prima Repubblica con l'inchiesta "Mani Pulite" e il tentativo di ridurre la spesa pubblica per rispettare i parametri di Maastrich. A distanza di anni lo stigma è passato ad altre comunità di migranti lasciando però ancora oggi un marcato segno sulla percezione della comunità albanese. L'incapacità di superare il pregiudizio, l'importanza dei legami familiari nonchè la congiuntura economica negativa hanno portato alla nascita di un flusso di ritorno.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
TESI_COM...DY005.pdf | 1.43 Mb |
Contatta l’autore |