relatore Prof. Giunta, Francesco relatore Dott. Guarracino, Fabio
Parole chiave
area critica
ecocardiografia
TEE3D
Data inizio appello
27/03/2012
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Riassunto
L’Ecocardiografia 3D rappresenta una grande innovazione nell’ambito degli ultrasuoni applicati alle strutture cardio-vascolari. Già agli inizi degli anni ’80 si è cercato di effettuare ricostruzioni tridimensionali delle strutture e dei flussi cardiaci per migliorare la comprensione degli aspetti anatomopatologici, ma erano tentativi per lo più confinati nell’area della pura ricerca. I continui progressi nel campo delle tecniche di rappresentazione di superficie e di volume, in associazione al rapido sviluppo della tecnologia informatica applicata agli ultrasuoni hanno reso l’ecocardiografia tridimensionale pronta per una ampia applicazione clinica. Tanto è che l’ ASE (American Society of Echocardiography) e l’EAE (European Association of Echocardiography) nel Febbraio 2012 hanno stilato una serie di Raccomandazioni per l’uso dell’Ecocardiografia 3D nell’ambito di specifiche situazioni cliniche. In pratica, il vantaggio importante della tecnica 3D è dato dal fatto che l’interpretazione delle immagini non richiede un assemblaggio mentale di una serie di immagini tomografiche planari in un concetto multidimensionale dell’anatomia cardiaca, come si verifica per l’ecocardiografia 2D, perché le immagini ottenute sono simili a quelle osservabili al tavolo anatomico o chirurgico, riducendo cosi la variabilità intra-inter-osservatore, facilitando l’interazione fra clinici di diverse specialità, e fornendo importanti dati per il successivo indirizzo terapeutico. In tale ottica la migliore accuratezza e riproducibilità dell’RT3DE rispetto all’Ecocardiografia 2D ha importanti ricadute cliniche poiché può determinare un cambiamento nei processi decisionali clinici che si basano sui parametri ecocardiografici. L’Ecocardiografia 3D è quindi oramai una realtà al servizio dell’utilizzo clinico, in particolare da quando è fattibile in tempo reale. Tuttavia il costo delle sonde dedicate e del software di gestione e la necessità di ecografi di ultima generazione per la sua esecuzione fanno sì che questa tecnologia sia ancora riservata a pochi laboratori di eccellenza.