logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02202021-085358


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
NICEFORO, MARIAPIA
URN
etd-02202021-085358
Titolo
Terapia biologica “off-label” nei pazienti con Lupus Eritematoso Sistemico: esperienza monocentrica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
Parole chiave
  • lupus
  • rituximab
  • terapia biologica
Data inizio appello
09/03/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2091
Riassunto
Scopo del lavoro: descrivere l’utilizzo nella real life dei farmaci biologici off-label in una coorte monocentrica di pazienti affetti da Lupus Eritematoso Sistemico (LES).
Materiali e metodi: analisi retrospettiva di una coorte di pazienti adulti con LES trattati con farmaci biologici off-label dal 2005 ad oggi, regolarmente seguiti presso l’U.O. di Reumatologia di Pisa.
Per ogni paziente sono stati raccolti: dati demografici, impegno d’organo cumulativo, terapie immunosoppressive pregresse e concomitanti, dati clinici di attività di malattia (SELENA-SLEDAI) e danno d’organo (SLICC-DI), laboratoristici e valutazione del medico sull’attività di malattia (PGA) al tempo 0 e a 6 mesi dalla terapia con farmaco biologico off-label. Sono stati inoltre raccolti dati relativi agli schemi terapeutici utilizzati e all’eventuale sviluppo di eventi avversi nel corso del follow-up.
Risultati: dell’intera casistica di 400 pazienti con LES, sono stati arruolati 46 pazienti: 44/46 sono stati sottoposti a terapia off-label con Rituximab (RTX); 1/46 pazienti ha ricevuto terapia con anti-TNF-α; 2/46 pazienti (di cui 1 aveva fatto precedentemente terapia con RTX) hanno ricevuto terapia con tocilizumab; infine, 1 paziente (che prima aveva fatto terapia con RTX) ha ricevuto abatacept. Tra i 44 pazienti sottoposti a terapia con RTX, 41/44 hanno ricevuto RTX per LES attivo severo e/o refrattario alla terapia standard, mentre per 3/44 pazienti l’indicazione alla terapia con RTX è stata il pioderma gangrenoso associato al LES.
Nel sottogruppo dei 41 pazienti trattati con RTX, l’indicazione è stata per 20/41 pazienti (49%) un interessamento renale attivo, isolato o in associazione a manifestazioni extra-renali di attività di malattia, mentre per 21/41 pazienti (51%), l’indicazione al trattamento con RTX è stata l’attività di malattia extra-renale (prevalentemente articolare).
Lo schema di somministrazione del I RTX è stato nel 95% dei casi (39/41 pazienti) quello di due somministrazioni da 1 g a distanza di 2 settimane, secondo lo schema terapeutico utilizzato nell’artrite reumatoide.
A distanza di 6 mesi dal primo ciclo di RTX off-label, secondo il giudizio clinico del medico, 21/41 pazienti (51,2%) avevano ottenuto una risposta completa e 9/41 pazienti (22%) avevano ottenuto una risposta parziale.
È stato inoltre visto che 6/41 pazienti (14,6%) hanno sviluppato reazioni allergiche o infusionali al farmaco (verificatesi in 5 casi nelle infusioni successive alla prima) e 3/41 pazienti (7,3%) hanno riportato eventi infettivi dopo un numero mediano di 3 cicli (IQR 2 – 3,5) e questo ha motivato la scelta di non ripetere il farmaco. 4 pazienti, infine, hanno richiesto terapia con immunoglobuline sostitutive per ipogammaglobulinemia severa sviluppata dopo la terapia con RTX.
L’utilizzo degli altri farmaci off-label (anti-TNF-α, abatacept, tocilizumab) nel LES ha avuto efficacia in tutti i 4 pazienti trattati, mentre il RTX utilizzato per il pioderma gangrenoso concomitante al LES ha avuto efficacia in 2/3 pazienti.
Conclusioni: nella nostra coorte monocentrica, la terapia off-label con RTX si è dimostrata nel complesso efficace e relativamente sicura nei pazienti con LES con malattia attiva, renale ed extra-renale, severa o refrattaria alle terapie convenzionali.
Nella nostra esperienza, la complessità del quadro clinico dei pazienti con LES può rendere necessario talvolta l’utilizzo anche di altri farmaci biologici off-label (anti-TNFα, abatacept e tocilizumab), che possono rappresentare valide opzioni terapeutiche nell’ottica di una strategia terapeutica personalizzata sul singolo paziente.
File