Tesi etd-02202004-123227 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Valleggi, Simona
URN
etd-02202004-123227
Titolo
Espressione genica differenziale nel Sistema Nervoso Centrale di ratti trattati con acetil-L-carnitina
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
relatore Brunelli, Marcello
relatore Traina, Giovanna
relatore Traina, Giovanna
Parole chiave
- acetil-L-carnitina
- ATP synthase lipid-binding protein
- heat shock protein
- librerie differenziali sottrattive
- proteina 14-3-3
- ratto
- sistema nervoso centrale
Data inizio appello
09/03/2004
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2044
Riassunto
L’ Acetil-L-Carnitina (ALC) è una biomolecola naturale fisiologicamente presente nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) e rappresenta l’estere di carnitina più abbondante nel tessuto cerebrale del Vertebrato.
È un composto di notevole interesse per le sue ampie applicazioni cliniche: viene infatti ampiamente utilizzato nel trattamento del dolore.
Recentemente, è stato visto esercitare un potente effetto analgesico attraverso l’up-regulation dei recettori metabotropici del glutammato, mGlu2, nel ratto.
Studi comportamentali hanno messo in evidenza un possibile ruolo dell’ALC nel miglioramento dei livelli di attenzione, di apprendimento e di memoria in ratti trattati con questa sostanza. Studi elettrofisiologici condotti su fettine di ippocampo di ratto hanno evidenziato una facilitazione delle connessioni sinaptiche tra le fibre collaterali di Schaffer e le cellule piramidali del campo CA1. Inoltre, è stato dimostrato che l’ALC esercita un potenziamento sulla Long Term Potentiation (LTP). La LTP rappresenta il modello di plasticità neuronale attività-dipendente maggiormente studiato nel SNC di Vertebrato quale modello cellulare di apprendimento e memoria.
Altri studi condotti sul modello dell’invertebrato Hirudo medicinalis hanno dimostrato che l’ALC influenza i processi di apprendimento non associativo a breve e a lungo termine, tipo disabitudine e sensitizzazione.
In particolare nel modello comportamentale dell’induzione al nuoto in
H. medicinalis, la somministrazione di ALC deprime la disabitudine e la sensitizzazione, indotte da stimolazione nocicettiva o da somministrazione di serotonina ed è di particolare rilievo che questi effetti si protraggano nel tempo (fino a 24 giorni dalla somministrazione di ALC).
Tutti questi risultati suggeriscono che l’azione dell’ALC possa esercitarsi attraverso variazioni quantitative e qualitative dell’espressione genica.
Per verificare questa ipotesi ci siamo avvalsi dell’ibridazione sottrattiva soppressiva (suppression subtractive hybridization, SSH), un efficiente metodo utilizzato per evidenziare patterns di espressione genica associati a particolari stati fisiologici o patologici, a determinati fenotipi, ad un tessuto o ad un tipo cellulare.
Questa tecnica permette, attraverso la costruzione di librerie sottrattive di cDNA, l’identificazione di geni la cui espressione può essere indotta o inibita dal trattamento in esame.
Lo studio è stato condotto su due gruppi di ratti Wistar, trattati per 21 giorni con somministrazione giornaliera intraperitoneale rispettivamente di ALC (Sigma Tau Laboratories, 100 mg/Kg), e soluzione fisiologica.
L’RNA poli(A)+ estratto dal SNC sia dei ratti di controllo che dei ratti trattati, è stato utilizzato per la costruzione delle librerie sottrattive di cDNA.
Dopo aver valutato l’efficienza della sottrazione, i cDNA sono stati clonati e sottoposti a screening.
Le sequenze dei cloni differenziali, ottenute con sequenziatore automatico, sono state analizzate mediante comparazione con le sequenze depositate nelle banche dati tramite programmi come FASTA, BLASTX e BLASTN.
È un composto di notevole interesse per le sue ampie applicazioni cliniche: viene infatti ampiamente utilizzato nel trattamento del dolore.
Recentemente, è stato visto esercitare un potente effetto analgesico attraverso l’up-regulation dei recettori metabotropici del glutammato, mGlu2, nel ratto.
Studi comportamentali hanno messo in evidenza un possibile ruolo dell’ALC nel miglioramento dei livelli di attenzione, di apprendimento e di memoria in ratti trattati con questa sostanza. Studi elettrofisiologici condotti su fettine di ippocampo di ratto hanno evidenziato una facilitazione delle connessioni sinaptiche tra le fibre collaterali di Schaffer e le cellule piramidali del campo CA1. Inoltre, è stato dimostrato che l’ALC esercita un potenziamento sulla Long Term Potentiation (LTP). La LTP rappresenta il modello di plasticità neuronale attività-dipendente maggiormente studiato nel SNC di Vertebrato quale modello cellulare di apprendimento e memoria.
Altri studi condotti sul modello dell’invertebrato Hirudo medicinalis hanno dimostrato che l’ALC influenza i processi di apprendimento non associativo a breve e a lungo termine, tipo disabitudine e sensitizzazione.
In particolare nel modello comportamentale dell’induzione al nuoto in
H. medicinalis, la somministrazione di ALC deprime la disabitudine e la sensitizzazione, indotte da stimolazione nocicettiva o da somministrazione di serotonina ed è di particolare rilievo che questi effetti si protraggano nel tempo (fino a 24 giorni dalla somministrazione di ALC).
Tutti questi risultati suggeriscono che l’azione dell’ALC possa esercitarsi attraverso variazioni quantitative e qualitative dell’espressione genica.
Per verificare questa ipotesi ci siamo avvalsi dell’ibridazione sottrattiva soppressiva (suppression subtractive hybridization, SSH), un efficiente metodo utilizzato per evidenziare patterns di espressione genica associati a particolari stati fisiologici o patologici, a determinati fenotipi, ad un tessuto o ad un tipo cellulare.
Questa tecnica permette, attraverso la costruzione di librerie sottrattive di cDNA, l’identificazione di geni la cui espressione può essere indotta o inibita dal trattamento in esame.
Lo studio è stato condotto su due gruppi di ratti Wistar, trattati per 21 giorni con somministrazione giornaliera intraperitoneale rispettivamente di ALC (Sigma Tau Laboratories, 100 mg/Kg), e soluzione fisiologica.
L’RNA poli(A)+ estratto dal SNC sia dei ratti di controllo che dei ratti trattati, è stato utilizzato per la costruzione delle librerie sottrattive di cDNA.
Dopo aver valutato l’efficienza della sottrazione, i cDNA sono stati clonati e sottoposti a screening.
Le sequenze dei cloni differenziali, ottenute con sequenziatore automatico, sono state analizzate mediante comparazione con le sequenze depositate nelle banche dati tramite programmi come FASTA, BLASTX e BLASTN.
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