Tesi etd-02192020-093121 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MARCONI, DOMITILLA
URN
etd-02192020-093121
Titolo
Fenomeni migratori e rischio infettivo: percezione, attitudini e conoscenze in due coorti di studenti universitari italiani e spagnoli
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Lopalco, Pietro Luigi
Parole chiave
- determinante di salute
- malattie infettive
- percezione del rischio infettivo
- salute dei migranti
- stigma
- studenti di area sanitaria
Data inizio appello
10/03/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Background Negli ultimi anni il fenomeno migratorio ha interessato sempre più il continente europeo. Lo stigma nei confronti di questa minoranza e la xenofobia hanno alimentano le preoccupazioni della popolazione residente circa il rischio di trasmissione di malattie infettive dai migranti ai residenti. I migranti, tuttavia, di solito arrivano in Europa in buona salute. Lo stigma nei loro confronti è considerabile un determinante di salute.
Metodi Tra Gennaio e Febbraio 2020 abbiamo condotto un sondaggio online in due coorti di studenti universitari in Italia e Spagna. Abbiamo raccolto dati circa caratteristiche demografiche, percezione e conoscenza di trasmissione di malattie infettive dalla popolazione migrante alla popolazione residente in questi due paesi. Abbiamo eseguito analisi descrittive e analisi multivariate per studiare le nostre variabili. Abbiamo stabilito un livello di significatività di p <0,05.
Risultati Abbiamo raccolto 1397 risposte: 1022 studenti italiani, di cui 668/1022 (65,36%) femmine, 341/1022 (33,37%) maschi, 13/1022 (1,27%) altri generi e 375 spagnoli studenti, di questi 253/375 (67,47%) femmine, 119/375 (31,73%) maschi e 3/375 (0,80%) altri generi. Gli studenti avevano tra i 18 e i 32 anni: la mediana era 24 anni per l'Italia e 22 per la Spagna. In Italia e in Spagna rispettivamente, 353/1022 (34,54%) e 145/375 (38,67%) degli studenti appartenevano all'area sanitaria, 316/1022 (30,92%) e 74/375 (19,73%) all'area scientifica, 349/1022 (34,15%) e 108/375 (28,80%) all’area non scientifica, 4/1022 (0,39%) e 48/375 (12,80%) a un'area non specificata. Con l'analisi multivariata è emersa una correlazione statisticamente significativa tra la conoscenza delle malattie infettive e la percezione del rischio infettivo associato alla migrazione. Questa correlazione non è stata confermata per l'area di studi. Gli studenti di area sanitaria hanno i migliori livelli di conoscenza e percezione del fenomeno migratorio, ma la peggiore percezione del rischio infettivo. Inoltre, i risultati mostrano che l'esposizione alle notizie è associata a una percezione alterata del fenomeno migratorio (p= 0.001) e del rischio infettivo (p=0.000).
Conclusioni Il nostro studio mostra che la conoscenza interviene direttamente sulla percezione del rischio infettivo. Questa correlazione non si riscontra per gli studenti di area sanitaria, per i quali sarebbe quindi auspicabile introdurre un corso di “medicina delle migrazioni” nel curriculum, per spiegare i rischi e le implicazioni legate al fenomeno migratorio, e aumentare le ore di formazione pratica, per ridurre la percezione alterata di rischio infettivo e il divario tra conoscenza e percezione.
Metodi Tra Gennaio e Febbraio 2020 abbiamo condotto un sondaggio online in due coorti di studenti universitari in Italia e Spagna. Abbiamo raccolto dati circa caratteristiche demografiche, percezione e conoscenza di trasmissione di malattie infettive dalla popolazione migrante alla popolazione residente in questi due paesi. Abbiamo eseguito analisi descrittive e analisi multivariate per studiare le nostre variabili. Abbiamo stabilito un livello di significatività di p <0,05.
Risultati Abbiamo raccolto 1397 risposte: 1022 studenti italiani, di cui 668/1022 (65,36%) femmine, 341/1022 (33,37%) maschi, 13/1022 (1,27%) altri generi e 375 spagnoli studenti, di questi 253/375 (67,47%) femmine, 119/375 (31,73%) maschi e 3/375 (0,80%) altri generi. Gli studenti avevano tra i 18 e i 32 anni: la mediana era 24 anni per l'Italia e 22 per la Spagna. In Italia e in Spagna rispettivamente, 353/1022 (34,54%) e 145/375 (38,67%) degli studenti appartenevano all'area sanitaria, 316/1022 (30,92%) e 74/375 (19,73%) all'area scientifica, 349/1022 (34,15%) e 108/375 (28,80%) all’area non scientifica, 4/1022 (0,39%) e 48/375 (12,80%) a un'area non specificata. Con l'analisi multivariata è emersa una correlazione statisticamente significativa tra la conoscenza delle malattie infettive e la percezione del rischio infettivo associato alla migrazione. Questa correlazione non è stata confermata per l'area di studi. Gli studenti di area sanitaria hanno i migliori livelli di conoscenza e percezione del fenomeno migratorio, ma la peggiore percezione del rischio infettivo. Inoltre, i risultati mostrano che l'esposizione alle notizie è associata a una percezione alterata del fenomeno migratorio (p= 0.001) e del rischio infettivo (p=0.000).
Conclusioni Il nostro studio mostra che la conoscenza interviene direttamente sulla percezione del rischio infettivo. Questa correlazione non si riscontra per gli studenti di area sanitaria, per i quali sarebbe quindi auspicabile introdurre un corso di “medicina delle migrazioni” nel curriculum, per spiegare i rischi e le implicazioni legate al fenomeno migratorio, e aumentare le ore di formazione pratica, per ridurre la percezione alterata di rischio infettivo e il divario tra conoscenza e percezione.
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