Studio retrospettivo sulle cheratopatie infiammatorie non ulcerative del cane
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Barsotti, Giovanni
Parole chiave
cane
cheratite
cheratite cronica superficiale
cheratite pigmentaria
cheratocongiuntivite secca
cheratopatie infiammatorie non ulcerative
cornea
Data inizio appello
09/03/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2088
Riassunto
Obiettivo: l’obiettivo dello studio è stato quello di individuare la prevalenza delle cheratopatie infiammatorie non ulcerative del cane e descrivere le forme più frequenti in base alla predisposizione di razza, sesso ed età. Animali: nel presente studio sono stati inclusi 133 cani di varie razze ed età, affetti da cheratopatie infiammatorie non ulcerative. Materiali e metodi: in tutti i pazienti è stata raccolta l’anamnesi ed eseguita visita oculistica al fine di osservare le possibili alterazioni corneali per poter formulare la corretta diagnosi. Risultati: le cheratopatie infiammatorie non ulcerative più rappresentate sono risultate la Cheratocongiuntivite secca con il 64,7% (manifestata soprattutto in razze predisposte), la Cheratite pigmentaria con il 15,8% (soprattutto nei Carlini) e la Cheratite cronica superficiale con il 15% (prevalentemente nel Pastore Tedesco). Le Cheratiti immunomediate ad eziologia da definire e la cheratite neuropatica, rispettivamente con il 3,8% e lo 0,7%, si sono rivelate le forme meno frequenti. Conclusioni: Secondo quanto emerso dallo studio, nella specie canina le cheratopatie infiammatorie non ulcerative assumono un valore statisticamente predominante (84%) rispetto alle forme non infiammatorie delle patologie corneali (16%); pertanto, nel cane, le cheratiti rappresentano alcune tra le patologie della superficie oculare più frequentemente diagnosticate durante la pratica clinica.