Tesi etd-02192018-195441 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BORNABO', BARBARA
URN
etd-02192018-195441
Titolo
Studio retrospettivo sulle cheratopatie infiammatorie non ulcerative del cane
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Barsotti, Giovanni
Parole chiave
- cane
- cheratite
- cheratite cronica superficiale
- cheratite pigmentaria
- cheratocongiuntivite secca
- cheratopatie infiammatorie non ulcerative
- cornea
Data inizio appello
09/03/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2088
Riassunto
Obiettivo: l’obiettivo dello studio è stato quello di individuare la prevalenza delle cheratopatie infiammatorie non ulcerative del cane e descrivere le forme più frequenti in base alla predisposizione di razza, sesso ed età.
Animali: nel presente studio sono stati inclusi 133 cani di varie razze ed età, affetti da cheratopatie infiammatorie non ulcerative.
Materiali e metodi: in tutti i pazienti è stata raccolta l’anamnesi ed eseguita visita oculistica al fine di osservare le possibili alterazioni corneali per poter formulare la corretta diagnosi.
Risultati: le cheratopatie infiammatorie non ulcerative più rappresentate sono risultate la Cheratocongiuntivite secca con il 64,7% (manifestata soprattutto in razze predisposte), la Cheratite pigmentaria con il 15,8% (soprattutto nei Carlini) e la Cheratite cronica superficiale con il 15% (prevalentemente nel Pastore Tedesco). Le Cheratiti immunomediate ad eziologia da definire e la cheratite neuropatica, rispettivamente con il 3,8% e lo 0,7%, si sono rivelate le forme meno frequenti.
Conclusioni: Secondo quanto emerso dallo studio, nella specie canina le cheratopatie infiammatorie non ulcerative assumono un valore statisticamente predominante (84%) rispetto alle forme non infiammatorie delle patologie corneali (16%); pertanto, nel cane, le cheratiti rappresentano alcune tra le patologie della superficie oculare più frequentemente diagnosticate durante la pratica clinica.
Animali: nel presente studio sono stati inclusi 133 cani di varie razze ed età, affetti da cheratopatie infiammatorie non ulcerative.
Materiali e metodi: in tutti i pazienti è stata raccolta l’anamnesi ed eseguita visita oculistica al fine di osservare le possibili alterazioni corneali per poter formulare la corretta diagnosi.
Risultati: le cheratopatie infiammatorie non ulcerative più rappresentate sono risultate la Cheratocongiuntivite secca con il 64,7% (manifestata soprattutto in razze predisposte), la Cheratite pigmentaria con il 15,8% (soprattutto nei Carlini) e la Cheratite cronica superficiale con il 15% (prevalentemente nel Pastore Tedesco). Le Cheratiti immunomediate ad eziologia da definire e la cheratite neuropatica, rispettivamente con il 3,8% e lo 0,7%, si sono rivelate le forme meno frequenti.
Conclusioni: Secondo quanto emerso dallo studio, nella specie canina le cheratopatie infiammatorie non ulcerative assumono un valore statisticamente predominante (84%) rispetto alle forme non infiammatorie delle patologie corneali (16%); pertanto, nel cane, le cheratiti rappresentano alcune tra le patologie della superficie oculare più frequentemente diagnosticate durante la pratica clinica.
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