logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02192018-152704


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PANELLI, DEBORAH
URN
etd-02192018-152704
Titolo
La calprotectina fecale come marker prognostico di guarigione endoscopica in pazienti con rettocolite ulcerosa in terapia con anti TNF-alfa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • calprotectina fecale
  • farmaci anti-TNF
  • rettocolite ulcerosa
Data inizio appello
13/03/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni sono stati sviluppati adalimumab (ADA) e golimumab (GOL) come opzione terapeutica per la rettocolite ulcerosa (RCU). Infliximab (IFX) rimane la terapia gold standard per la RCU grave.
La guarigione mucosale (MH) sta emergendo come obiettivo primario della terapia anti-TNF in RCU. Attualmente ci sono pochi dati su potenziali markers predittivi precoci di MH, specialmente per quanto riguarda ADA e GOL.
Questo studio prospettico osservazionale è stato condotto tra pazienti con RCU moderata-severa che hanno iniziato il trattamento con IFX, ADA o GOL in monoterapia tra gennaio e settembre 2016 presso l’UO Gastroenterologia universitaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Sono stati inclusi tutti i pazienti che hanno risposto alla terapia di induzione, escludendo i primary non-responder. La terapia basale con Mesalazina è stata mantenuta stabile durante il periodo di follow up (un anno). I pazienti che assumevano Azatioprina sono stati esclusi.
L’attività clinica, valutata con il Partial Mayo Score (PMS), la proteina C reattiva (PCR) e la calprotectina fecale (FC) sono stati valutati prima del trattamento e ogni 8 settimane durante il follow-up.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a colonscopia al baseline e alla fine del follow up o in caso di interruzione della terapia a causa della perdita di risposta (LOR) o di eventuali effetti collaterali.
Il MH è stato definito come punteggio endoscopico Mayo ≤ 1. Tutte le colonscopie sono state eseguite da un operatore in cieco.
La remissione clinica (PMS <2), un normale valore di PCR (<0,5 mg/dL) e un valore di FC <150 mg/Kg (scelto sulla base di studi precedenti1,2) sono stati valutati come potenziali predittori di MH.
L'analisi statistica è stata effettuata utilizzando il test di Fisher per le variabili categoriche.
Sono stati arruolati nello studio 47 pazienti, di cui 21 trattati con IFX, 12 con ADA e 14 con GOL.
LOR è stata osservata in 18 pazienti (38%), 3 pazienti (6%) hanno avuto effetti collaterali. 26 pazienti (55%) hanno mantenuto la terapia fino alla fine del follow-up e 16 di loro (62%) hanno mostrato MH. Complessivamente, 18/47 (38%) pazienti hanno mostrato MH.
E’stata osservata una correlazione significativa tra MH e FC <150 mg/Kg a 8 settimane (p <0,001) in pazienti trattati con IFX, ADA o GOL valutati globalmente, mentre nessuna correlazione è stata osservata tra MH e PMS o PCR allo stesso punto temporale.
Stessi risultati sono stati raggiunti anche considerando solo i farmaci sottocutanei (ADA e GOL) o IFX presi singolarmente. PMS e PCR hanno mostrato una correlazione statisticamente significativa con MH solo a 16 settimane, dove FC ha comunque mantenuto una maggiore significatività.
I nostri risultati hanno mostrato che un calo precoce dei livelli di FC è un buon predittore di MH a un anno in pazienti con RCU trattati con IFX, ADA o GOL. Pertanto, FC potrebbe essere utilizzato come marker per una ottimizzazione precoce del trattamento anti-TNF nei pazienti con RCU al fine di raggiungere l'obiettivo terapeutico corretto.



File