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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02192014-152845


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCALABRELLI, MATTIA
URN
etd-02192014-152845
Titolo
Caratteristiche morfologiche, chimiche e proprieta fisico-meccaniche delle fibre di Ramie (Boehmeria nivea Gaud.) in un confronto tra degumming chimico e microbiologico.
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
correlatore Prof. Lazzeri, Andrea
relatore Prof.ssa Angelini, Luciana Gabriella
Parole chiave
  • Boehmeria nivea
  • Clostridium felsineum
  • degumming
  • Ramiè
Data inizio appello
10/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il settore tessile è caratterizzato dal decentramento geografico del processo produttivo oltre che da un elevato, e spesso inefficiente, uso di risorse. In questi ultimi anni l’attenzione si è concentrata sull’analisi della sostenibilità di questo settore, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico-sociale. Il 2012, in particolar modo, è stato caratterizzato da una serie di campagne mediatiche (ad esempio “Toxic Threads” di Greenpeace, “Clean Clothes Campaign”, progetto “Vesto naturale e solidale. Tessile: cultura e sostenibilità dei consumi” promosso dalla Associazione Consumatori Utenti Toscana, e altre) che hanno messo in risalto le numerose problematiche presenti e la necessità di modificare profondamente i processi produttivi.
In questo scenario è più che mai fondamentale dare una definizione univoca di sostenibilità e al tempo stesso definire il concetto di tessile sostenibile. Perché un prodotto si possa definire sostenibile lo deve essere tutta la filiera: dalla produzione delle materie prime di partenza, alla trasformazione e allo smaltimento. Individuare nuovi processi produttivi a basso impatto ambientale viene considerato da molti studi di settore, un’opportunità che il comparto produttivo deve cogliere, e in quest’ottica la produzione agricola di fibre vegetali rappresenta un’interessante risorsa.
Una delle più importanti fibre impiegate nel tessile, insieme al lino e canapa, è la Boehmeria nivea (L.) Gaud, nota anche come ramiè. Questa coltura erbacea poliennale, riveste un particolare interesse non solo per la sua elevata diffusione nell’areale Asiatico, ma anche per le prospettive di introduzione nell’area Mediterranea.
Nella produzione di fibre corticali i processi di decorticazione e separazione della fibra rappresentano un punto critico della sostenibilità del processo, difatti in quest’ultimo spesso vengono impiegati metodi chimici non ottimizzati.
A tal proposito, l’approfondimento delle conoscenze relative alla produzione di fibra di ramiè con metodologie a ridotto impatto ambientale risultano estremamente importanti anche nel nostro Paese.
Questo lavoro di tesi ha come obiettivo la valutazione qualitativa di fibre di ramiè ottenute da macerazione microbiologica mediante l’impiego di due ceppi di Clostridium felsineum (NCIMB 10690 e NCIMB 9539, selezionati per l’elevata attività pectinolitica) confrontate con quelle ottenute da un procedimento chimico (con NaOH secondo il metodo Bredemann modificato). Per ogni macerazione sono stati valutati parametri quantitativi e qualitativi delle fibre:
- Resa in fibra grezza e fibra lunga;
- Aspetto morfologico (microscopio ottico e SEM);
- Composizione chimica (cellulosa, emicellulose, lignina, ceneri);
- Proprietà fisico-meccaniche (tenacità, modulo elastico, allungamento percentuale).
I risultati conseguiti nelle diverse prove hanno evidenziato come la macerazione chimica fornisca una maggiore resa in fibra, sia grezza che lunga, rispetto alle macerazioni microbiologiche. I due ceppi impiegati non hanno presentato differenze significative tra loro nella rimozione delle emicellulose anche se sono risultati meno efficienti rispetto al trattamento chimico. Per le proprietà fisico-meccaniche, la macerazione chimica ha fornito fibre più resistenti rispetto alla macerazione microbiologica.
I risultati conseguiti nelle differenti prove hanno fornito ulteriori e significative informazioni sul ruolo svolto dal metodo di macerazione sugli aspetti qualitativi, dando importanti informazioni per la messa a punto di un protocollo di macerazione microbiologica. Questo lavoro di tesi ha contribuito a caratterizzare metodi di ottenimento della fibra in una coltura ancora poco studiata in Italia, ma per la quale si stanno intravedendo interessanti possibilità di espansione.
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