logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02182022-165942


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALMIERI, MATTEO
URN
etd-02182022-165942
Titolo
La nuova alba dell'arma subacquea: i sommergibili italiani dal dopoguerra a oggi
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Gemignani, Marco
Parole chiave
  • history
  • italian navy
  • marina militare
  • sommergibili
  • storia
  • submarine
Data inizio appello
03/03/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/03/2092
Riassunto
In questa tesi è presentata l’evoluzione della componente subacquea della Marina Militare dal dopoguerra a oggi. L’analisi parte dalle clausole armistiziali e dal trattato di pace in seguito al quale l’Italia si sarebbe dovuta privare in toto dei suoi sommergibili. Due unità vennero tuttavia mantenute in servizio: il Giada e il Vortice, sotto le mentite spoglie di “pontoni caricabatterie”, vennero impiegati per tramandare alle nuove generazioni le conoscenze e le tradizioni dei sommergibilisti italiani.
A seguito dell’ingresso nella NATO fu possibile ripristinare ufficialmente la componente: le difficoltà economiche legate al processo di ricostruzione della dissestata economia italiana oltre che la mancanza di un apparato industriale capace di costruire mezzi all’avanguardia indussero la Marina a richiedere la cessione di sommergibili statunitensi nell’ambito dei programmi di mutua difesa e assistenza.
Le unità cedute all’Italia in questi programmi venivano definite “ex-USA”: si trattava di unità dismesse dalla Marina statunitense che andarono a costituire la spina dorsale della componente per oltre un ventennio. Grazie all’esperienza tecnica maturata e alle sperimentazioni effettuate su queste unità fu poi possibile ricominciare la costruzione di battelli in Italia: con la metà degli anni Sessanta entrò in servizio il primo battello della classe “Toti”, sommergibili di piccolo dislocamento costruiti a Monfalcone che si distinsero particolarmente per le prestazioni in immersione.
Con la definizione del requisito operativo delle unità classe “Sauro” la Marina italiana riuscì poi a dotarsi di sottomarini caratterizzati da grande flessibilità operativa, idonei all’impiego in una pluralità di scenari, e successivamente attraverso il programma di collaborazione italo-tedesco volto alla realizzazione dei sommergibili classe “U 212A” ha acquisito i sommergibili convenzionali più avanzati al mondo.
All’interno della tesi attraverso l’analisi delle caratteristiche delle diverse unità e delle soluzioni progettuali adottate vengono messe in luce le innovazioni tecniche e operative che si sono succedute dal dopoguerra a oggi, specificando che riflessi queste abbiano avuto sulle potenzialità operative dei sommergibili; per ogni periodo preso in esame viene inoltre fornito in maniera sintetica il quadro geopolitico d’insieme, necessario per comprendere quale ruolo abbia avuto la Marina e come lo strumento subacqueo sia stato plasmato per rispondere alle diverse esigenze.
Nella parte conclusiva viene fatto poi breve cenno alle prossime innovazioni che verranno introdotte nell’ambito dei sottomarini, evidenziando come i battelli costituiscano ancora uno strumento dalle peculiari caratteristiche e che, proprio in virtù di queste, risulta essere assetto insostituibile.
File