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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02182021-182702


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SOLLAZZI, ELEONORA
URN
etd-02182021-182702
Titolo
Carcinoma epatocellulare: valutazione dell'efficacia della termoablazione a microonde attraverso correlazione istologica in pazienti sottoposti a trapianto di fegato
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Crocetti, Laura
correlatore Prof. Caramella, Davide
Parole chiave
  • hepatocellular carcinoma
  • epatocarcinoma
  • carcinoma epatocellulare
  • HCC
  • microonde
  • ablation
  • MWA
  • termoablazione
  • microwave
Data inizio appello
09/03/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/03/2061
Riassunto
Le metodiche di termoablazione rappresentano un'opzione potenzialmente curativa per il carcinoma epatocellulare (HCC) in stadio iniziale (stadi very early ed early del BCLC staging system). L’ablazione a microonde (MWA) sembra rappresentare un’ottima alternativa all’ablazione a radiofrequenza (RFA), ad oggi standard di cura, in quanto in grado di superare alcuni limiti tecnici associati alla tecnologia a radiofrequenza (RF). Tuttavia, vista la più recente commercializzazione delle apparecchiature a microonde (MW), la letteratura a riguardo è più scarna e sono disponibili poche evidenze che ne confermino la superiorità teorica. In particolare, non sono presenti studi che valutino in modo rigoroso la correlazione radiologico-istologica nella definizione della risposta completa alla MWA. Lo studio oggetto di questa tesi si pone appunto l’obiettivo di valutare la risposta istologica dopo MWA di piccoli HCC insorti su cirrosi, analizzando campioni di fegato espiantati. I dati sono stati estrapolati esaminando 33 pazienti con HCC, trattati con MWA e successivamente sottoposti a trapianto di fegato, suddivisi in un gruppo A, nel quale la MWA è stata eseguita come bridge-to-transplant, ed un gruppo B, nei quali il trapianto è stato praticato a seguito della ripresa di malattia dopo la MWA. La valutazione TC/RM eseguita a 4 settimane dal trattamento di ablazione è stata utilizzata per il confronto tra i risultati radiologici, riportati secondo i criteri mRECIST, ed i risultati istologici. Un totale di 40 noduli di HCC, nella maggior parte dei casi di dimensioni inferiori ai 3 cm (82.5%), sono stati trattati con MWA in unica seduta e con un unico inserimento di antenna a MW. La risposta radiologica completa (CR, Complete Response) è stata dimostrata in 32 dei 40 noduli (80%), in 27 dei 33 pazienti (82%). Dopo l'ablazione con MW, 5 pazienti hanno mostrato recidiva di HCC all’imaging sul nodulo trattato. In media, la sopravvivenza libera da recidiva (RFS, Recurrence-free Survival) dopo l'ablazione con MW è stata di 14 mesi. Sui fegati espiantati, la risposta patologica completa (CPR, Complete Pathological Response) è stata osservata nel 72,5% dei noduli (29 su 40), mentre nel 27,5% (11 noduli) si è avuta una risposta parziale. L’accuratezza diagnostica di TC e RM nella definizione della CPR è stata del 92,5%, con una buona concordanza rispetto ai risultati istologici. Nessuna delle lesioni con necrosi completa all’esame istologico, aveva mostrato recidiva all'imaging di follow-up fino al trapianto. Tra le tre lesioni con risposta completa radiologica a 4 settimane, che si sono invece rivelate parzialmente necrotiche all’istologia, si è riscontrato un solo caso di recidiva macroscopica all’imaging, apprezzabile 16 mesi dopo l'ablazione, mentre nelle restanti due lesioni, non è stata evidenziata nessuna recidiva fino all'ultima TC/RM prima del trapianto.
Nella nostra esperienza, la MWA si è dimostrata efficace nell’ottenere un valido controllo locale della malattia ed ha rappresentato uno strumento utile nel bridging al trapianto, poiché non è stata osservata alcuna rapida progressione di HCC, insemenzamento tumorale o invasione vascolare.
In conclusione, il trattamento di MWA consente di ottenere risultati simili alla RFA in termini clinici (CPR nel 72,5% dei noduli di HCC con dimensioni < 3.5 cm), in un’unica sessione di trattamento e con reperti di imaging più affidabili (accuratezza diagnostica del 92,5%). In futuro, valutazioni di costo-efficacia potrebbero apportare nuove evidenze in supporto dell’utilizzo sempre più diffuso della MWA.
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