Tesi etd-02182020-131244 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAZZARO, MARCO
URN
etd-02182020-131244
Titolo
Abbondanza e composizione della banca semi del suolo in seminativi gestiti con metodo biologico e integrato
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Antichi, Daniele
relatore Benvenuti, Stefano
correlatore Arduini, Iduna
relatore Benvenuti, Stefano
correlatore Arduini, Iduna
Parole chiave
- organic vs integrated
- seed bank
- weeds
Data inizio appello
06/04/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/04/2026
Riassunto
Uno dei problemi maggiori per l’agricoltura moderna è rappresentato dalla presenza delle infestanti nelle colture, infatti queste competono per le risorse con le piante coltivate causando perdite produttive e deprezzamento del valore del raccolto.
L’agricoltura integrata fa affidamento sull’utilizzo degli erbicidi di sintesi per contrastare lo sviluppo delle infestanti, ma questo tipo di sostanze crea una maggiore pressione selettiva che comporta l’induzione di fenomeni di resistenza nei confronti dei principi attivi; le infestanti risultano perciò più aggressive e di difficile controllo nel lungo periodo. Si devono inoltre considerare gli effetti negativi che gli erbicidi di sintesi comportano sui sistemi colturali e sull’ambiente, tra questi l’impoverimento del suolo, l’inquinamento del suolo e delle acque, e non ultimo per importanza la presenza di residui nelle colture. Lo studio e la ricerca di nuove molecole per sostituire le vecchie non può quindi essere una soluzione definitiva per tenere sotto controllo le infestanti e risolvere il problema. Diventa quindi importante per utilizzare meno questo tipo di composti adottare un insieme di strategie tra cui rotazione più ampie e consociazioni, ma soprattutto è importante conoscere le infestanti, studiandone le caratteristiche e i cicli riproduttivi in modo da pianificare in maniera efficacie gli interventi meccanici e per verificare la risposta dei sistemi colturali a seguito dell’adozione di alcune tecniche. In questo ambito è importante per capire meglio le dinamiche di sviluppo delle infestanti studiare anche la flora potenziale, ovvero la banca semi del terreno.
Mascot è una prova di lungo periodo pensata per valutare l’evoluzione della banca semi della flora infestante nel lungo periodo confrontando sistemi biologici e convenzionali. È stata istituita nel centro sperimentale del CiRAA nell’anno 2000 ed è attiva ancora oggi, ogni 5 anni viene effettuato un campionamento del suolo prelevando 60 repliche per campo attraverso il carotaggio. Le carote di terreno così prelevate vengono valutate con test di germinazione e con il riconoscimento dei semi. Per il test di germinazione i campioni vengono frantumati e riposti singolarmente in vaschette ed annaffiate, poi si attende l’emergenza delle plantule, una volta emerse le piante vengono identificate e rimosse dal campione. Lo studio della banca semi invece prevede la separazione della matrice solida dal terreno con l’utilizzo di un mortaio dotato di griglia e di un getto di acqua a pressione. I campioni così ottenuti devono essere separati dalle impurità e successivamente si procede al riconoscimento dei semi. Una volta ottenuti questi dati si procede alla valutazione degli indici di diversità di Shannon e l’indice di dominanza di Simpson, il primo serve per quantificare le proporzioni relative di ogni singola specie, più questo valore risulta maggiore, più alta sarà la diversità all’interno del campione; mentre il secondo serve per misurare la probabilità che due individui selezionati a caso da un campione appartengano alla stessa specie. Più questo valore risulta alto, maggiore è la dominanza di una o più specie rispetto alle altre. Infine viene effettuata l’analisi multivariata per avere un quadro più completo della situazione.
Come potevamo aspettarci, il bio mostra una maggiore diversità ma al contempo anche una maggiore dominanza dovuta alla marcata presenza di Anagallis arvensis, inoltre si è vista una presenza doppia di specie a ciclo poliennale nel sistema integrato rispetto al sistema bio confermando la selezione di specie più difficili da controllare dovuta all’utilizzo di erbicidi.
L’agricoltura integrata fa affidamento sull’utilizzo degli erbicidi di sintesi per contrastare lo sviluppo delle infestanti, ma questo tipo di sostanze crea una maggiore pressione selettiva che comporta l’induzione di fenomeni di resistenza nei confronti dei principi attivi; le infestanti risultano perciò più aggressive e di difficile controllo nel lungo periodo. Si devono inoltre considerare gli effetti negativi che gli erbicidi di sintesi comportano sui sistemi colturali e sull’ambiente, tra questi l’impoverimento del suolo, l’inquinamento del suolo e delle acque, e non ultimo per importanza la presenza di residui nelle colture. Lo studio e la ricerca di nuove molecole per sostituire le vecchie non può quindi essere una soluzione definitiva per tenere sotto controllo le infestanti e risolvere il problema. Diventa quindi importante per utilizzare meno questo tipo di composti adottare un insieme di strategie tra cui rotazione più ampie e consociazioni, ma soprattutto è importante conoscere le infestanti, studiandone le caratteristiche e i cicli riproduttivi in modo da pianificare in maniera efficacie gli interventi meccanici e per verificare la risposta dei sistemi colturali a seguito dell’adozione di alcune tecniche. In questo ambito è importante per capire meglio le dinamiche di sviluppo delle infestanti studiare anche la flora potenziale, ovvero la banca semi del terreno.
Mascot è una prova di lungo periodo pensata per valutare l’evoluzione della banca semi della flora infestante nel lungo periodo confrontando sistemi biologici e convenzionali. È stata istituita nel centro sperimentale del CiRAA nell’anno 2000 ed è attiva ancora oggi, ogni 5 anni viene effettuato un campionamento del suolo prelevando 60 repliche per campo attraverso il carotaggio. Le carote di terreno così prelevate vengono valutate con test di germinazione e con il riconoscimento dei semi. Per il test di germinazione i campioni vengono frantumati e riposti singolarmente in vaschette ed annaffiate, poi si attende l’emergenza delle plantule, una volta emerse le piante vengono identificate e rimosse dal campione. Lo studio della banca semi invece prevede la separazione della matrice solida dal terreno con l’utilizzo di un mortaio dotato di griglia e di un getto di acqua a pressione. I campioni così ottenuti devono essere separati dalle impurità e successivamente si procede al riconoscimento dei semi. Una volta ottenuti questi dati si procede alla valutazione degli indici di diversità di Shannon e l’indice di dominanza di Simpson, il primo serve per quantificare le proporzioni relative di ogni singola specie, più questo valore risulta maggiore, più alta sarà la diversità all’interno del campione; mentre il secondo serve per misurare la probabilità che due individui selezionati a caso da un campione appartengano alla stessa specie. Più questo valore risulta alto, maggiore è la dominanza di una o più specie rispetto alle altre. Infine viene effettuata l’analisi multivariata per avere un quadro più completo della situazione.
Come potevamo aspettarci, il bio mostra una maggiore diversità ma al contempo anche una maggiore dominanza dovuta alla marcata presenza di Anagallis arvensis, inoltre si è vista una presenza doppia di specie a ciclo poliennale nel sistema integrato rispetto al sistema bio confermando la selezione di specie più difficili da controllare dovuta all’utilizzo di erbicidi.
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