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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02182019-173208


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
POLI, GIULIA
URN
etd-02182019-173208
Titolo
Uso della caffeina nel neonato molto pretermine e/o very low birth weight: outcome neonatali e nei primi mesi di vita
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghirri, Paolo
Parole chiave
  • neonato molto pretermine
  • caffeine
  • caffeina
  • newborn preterm
  • very low birth weight (vlbw)
Data inizio appello
12/03/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/03/2089
Riassunto
Introduzione
La caffeina è un potente stimolatore del sistema nervoso centrale usato dagli anni ’70 per il trattamento e la profilassi delle apnee nel neonato pretermine, ma tutt’oggi il regime terapeutico varia in modo anche considerevole tra le varie Unità di Terapia Intensiva Neonatale.
Poiché non c’è ancora uniformità sulle modalità di trattamento, è ancora aperto il dibattito riguardo agli schemi di terapia e a possibili vantaggi correlati alla somministrazione precoce versus tardiva.

Scopo dello studio
Alla luce di quanto detto, in questo studio ci siamo posti l’obiettivo di valutare gli effetti della somministrazione precoce (entro 24 ore dalla nascita) di caffeina in neonati molto pretermine e/o di peso alla nascita molto basso sugli outcome neonatali precoci e nei primi mesi di vita. In particolare, è stato posto l’accento sui neonati di età gestazionale < 30 settimane e/o di peso alla nascita < 1250 grammi.

Pazienti e Metodi
Nello studio sono stati inclusi 85 neonati pretermine ricoverati nella U.O. di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, nati presso la Clinica Ostetrica di Pisa o qui trasferiti subito dopo la nascita, tra il 1° Settembre 2017 e il 31 Dicembre 2018.
Il gruppo sperimentale (GRUPPO 1) è costituito da neonati di EG < 30 settimane e/o PN < 1250 grammi che hanno iniziato il trattamento profilattico con caffeina entro le prime 24 ore di vita, mentre il gruppo di controllo (GRUPPO 0) è costituito da neonati di EG < 30 settimane e/o PN < 1250 grammi che non hanno effettuato affatto il trattamento oppure lo hanno iniziato più tardivamente.
Abbiamo, infine, valutato anche un’altra categoria di neonati (GRUPPO 2), caratterizzati da EG ≥ 30 e < 32 settimane e/o PN ≥ 1250 e < 1500 grammi. Anch’essi sono stati suddivisi in due sottogruppi: coloro che hanno iniziato la terapia con caffeina entro le prime 24 ore dalla nascita versus coloro che non hanno effettuato il trattamento o lo hanno iniziato più tardivamente.

Risultati e conclusioni
Dal confronto tra il GRUPPO 0 e il GRUPPO 1 è emerso che la caffeina ha ridotto la durata media della ventilazione invasiva ed ha aumentato il successo della ventilazione non invasiva, come confermato dalla letteratura scientifica.
Poiché il danno polmonare è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di deficit neurologici, il miglioramento della capacità respiratoria dato dalla caffeina avrebbe quindi un effetto neuro-protettivo indiretto perché permette di ridurre al minimo l’intubazione tracheale e ricorrere il più possibile a tecniche di ventilazione non aggressive.
Questo è in linea col riscontro di un migliore tasso di motilità spontanea di tipo fidgety a 3 mesi di età corretta nel GRUPPO 1 rispetto al GRUPPO 0.
Pertanto, il trattamento con caffeina iniziato entro le prime 24 ore di vita può rappresentare una procedura volta a promuovere l’adeguata maturazione cerebrale. Per quanto riguarda gli effetti sull’accrescimento, in tutti i gruppi la caffeina ha determinato un transitorio rallentamento della crescita che è stato successivamente ampiamente recuperato.
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