Tesi etd-02182012-163618 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PELOSINI, MATTEO
URN
etd-02182012-163618
Titolo
Studio di fase II di interleuchina-2 e acido zoledronico come terapia di mantenimento in pazienti con mieloma multiplo sottoposti ad autotrapianto
Settore scientifico disciplinare
MED/15
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E GENETICA
Relatori
tutor Prof. Petrini, Mario
Parole chiave
- T gamma delta; mieloma multiplo
Data inizio appello
15/03/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il mieloma multiplo è una neoplasia ematologica in cui sono stati ottenuti importanti risultati con i nuovi farmaci disponibili. La terapia di mantenimento ha mostrato miglioramenti in termini di PFS ma con notevoli tossicita’ ed effetti collaterali secondari. I linfociti T γδ hanno funzioni effettrici innate compresa l’azione citolitica in risposta a fosfoantigeni quali isopentil pirofosfato (IPP). Diversi studi suggeriscono un ruolo antineoplastico dei linfociti T γδ anche contro cellule di mieloma multiplo: tale azione e’ ulteriormente stimolata in vitro da zoledronato, che aumenta i livelli di IPP, ed interleuchina 2 (IL-2).
Il progetto consiste in uno studio di fase II in pazienti con mieloma multiplo, al fine di indagare fattibilità e tossicita’ dello stimolo in vivo con zoledronato e IL-2 come terapia mantenimento dopo trapianto autologo cosi’ da stimolare i linfociti T γδ per controllare la progressione della malattia.
Sono stati arruolati 17 pazienti con 2 risposte cliniche (11,7%), 6 progressioni (35,3%) ed una PFS del 57,9%. Interessante e’ l’osservazione che i pazienti responsivi avessero i livelli piu’ alti di linfociti T γδ sia su sangue periferico che midollare. Il trattamento è stato ben tollerato, con comparsa dei sintomi sistemici come tossicità maggiore. Non abbiamo osservato un aumento o una variazione dei linfociti T γδ, quanto un aumento dei linfociti T regolatori CD4+/CD25+/CD127- in 12 casi (70,2%). In conclusione lo stimolo con zoledronato e IL-2 rappresenta un approccio sicuro ed in grado di mantenere o di indurre risposte cliniche in pazienti con mieloma multiplo, anche se non si e’ verificata l’attesa espansione in vivo di linfociti T γδ . Miglioramenti nelle risposte potrebbero essere ottenibili con selezione dei soli pazienti responsivi. Il trattamento ha determinato un aumento dei T reg la cui interazione con i T γδ ed il ruolo nelle necessitano di ulteriori analisi sia in vivo che in vitro.
Il progetto consiste in uno studio di fase II in pazienti con mieloma multiplo, al fine di indagare fattibilità e tossicita’ dello stimolo in vivo con zoledronato e IL-2 come terapia mantenimento dopo trapianto autologo cosi’ da stimolare i linfociti T γδ per controllare la progressione della malattia.
Sono stati arruolati 17 pazienti con 2 risposte cliniche (11,7%), 6 progressioni (35,3%) ed una PFS del 57,9%. Interessante e’ l’osservazione che i pazienti responsivi avessero i livelli piu’ alti di linfociti T γδ sia su sangue periferico che midollare. Il trattamento è stato ben tollerato, con comparsa dei sintomi sistemici come tossicità maggiore. Non abbiamo osservato un aumento o una variazione dei linfociti T γδ, quanto un aumento dei linfociti T regolatori CD4+/CD25+/CD127- in 12 casi (70,2%). In conclusione lo stimolo con zoledronato e IL-2 rappresenta un approccio sicuro ed in grado di mantenere o di indurre risposte cliniche in pazienti con mieloma multiplo, anche se non si e’ verificata l’attesa espansione in vivo di linfociti T γδ . Miglioramenti nelle risposte potrebbero essere ottenibili con selezione dei soli pazienti responsivi. Il trattamento ha determinato un aumento dei T reg la cui interazione con i T γδ ed il ruolo nelle necessitano di ulteriori analisi sia in vivo che in vitro.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_1.pdf | 301.37 Kb |
Tesi_2.pdf | 80.09 Kb |
Tesi_3.pdf | 620.48 Kb |
Tesi_4.pdf | 61.03 Kb |
Contatta l’autore |