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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02182011-102705


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FAVILLI, COSTANZA
URN
etd-02182011-102705
Titolo
Gli esperimenti nucleari francesi in Polinesia: Liberté, Égalité, Radioactivité.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Vernassa, Maurizio
Parole chiave
  • Loi Morin
  • nucleare
  • radioattività
  • Polinesia francese
  • esperimenti nucleari
Data inizio appello
07/03/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/03/2051
Riassunto
Quello degli esperimenti nucleari francesi in Polinesia è un capitolo della storia della Francia poco conosciuto, per quanto conclusosi soltanto nel 1996, e sul quale a tutt’oggi aleggiano misteri e ombre. Il presente lavoro si propone di indagare le motivazioni e il contesto internazionale che spinsero la Francia a dotarsi di un sistema di difesa autonomo il quale, prendendo avvio dalla Quarta Repubblica e passando dalla creazione della force de frappe gollista in nome della grandeur francese, è giunto con sorprendente continuità fino ai giorni nostri.Lo scritto analizza la situazione politica antecedente la creazione del Centre d’Expérimentation du Pacifique (CEP), le reazioni dei rappresentanti polinesiani alla sua installazione, le conseguenze che esso ha comportato a livello sanitario, ambientale e le enormi mutazioni che destrutturarono una società fino a quel momento basata sull’autosussistenza. Con la presa di coscienza dei danni provocati dalle sperimentazioni nucleari e termonucleari, avvenuta solo con il disastro di Černobyl', la comunità internazionale, della cui coscienza ecologista si fece portavoce soprattutto la Nuova Zelanda, avviò diverse modalità di contestazione, sopitesi soltanto nel 1996 con l’annuncio della fine delle esplosioni da parte di Chirac.È in seguito a tale contestazione che iniziarono a essere ideati i primi “dispositivi” di indennizzo, dei quali viene elaborata una breve analisi comparata. L’ultimo di questi è proprio quello francese, regolato dalla legge 2010-5 del 5 gennaio 2010, di cui si analizzano “punti di forza” e “debolezze applicative”. Stante la scarsità di fonti bibliografiche, la ricerca si è quindi rivolta all’“Observatoire des Armements”, ossia il più importante centro di ricerca francese sul militare nucleare e sul commercio delle armi con sede a Lione. Qui la candidata ha potuto non solo intervistare alcuni tra i più accreditati studiosi di questo ambito di ricerca, ma altresì consultare le maggiori opere in materia, riviste scientifiche specializzate, articoli della stampa internazionale, rapporti redatti da organizzazioni, documenti ufficiali, dossier governativi desecretati.
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