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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02182009-085920


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DALLE MURA, CHIARA
URN
etd-02182009-085920
Titolo
Aspetti spaziali del comportamento di foraggiamento dell'occhione (Burhinus oedicnemus)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI
Relatori
Relatore Prof. Baldaccini, Natale Emilio
Relatore Dott. Giunchi, Dimitri
Parole chiave
  • parco del taro
  • occhione
  • foraggiamento
  • burhinus oedicnemus
Data inizio appello
09/03/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Aspetti spaziali del comportamento di foraggiamento dell'occhione (Burhinus oedicnemus)

Riassunto

L’identificazione delle risorse chiave per le specie di uccelli di interesse conservazionistico è un presupposto essenziale per la loro efficace gestione. Per quel che concerne il periodo riproduttivo, in particolare, la disponibilità sia di siti di nidificazione idonei, sia di risorse trofiche adeguate e facilmente accessibili rappresenta uno dei fattori chiave in grado di determinare l’esito della riproduzione e, conseguentemente, l’andamento demografico della popolazione.
L’occhione (Burhinus oedicnemus) è una specie di rilevante interesse conservazionistico a causa del generalizzato declino numerico evidenziato sia a livello europeo sia nazionale, causato principalmente dalla riduzione e dal degrado del suo habitat. La disponibilità di informazioni dettagliate sull’ecologia del foraggiamento della specie è sostanzialmente lacunosa, attualmente limitata a studi effettuati in Inghilterra su popolazioni al limite settentrionale dell’areale di nidificazione e occupanti habitat differenti rispetto a quelli mediterranei.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare il comportamento spaziale e la scelta dell’habitat di foraggiamento nella popolazione di occhione nidificante nel Parco Fluviale Regionale del Taro (Parma). Il comportamento spaziale degli animali è stato indagato tramite la tecnica del radiotracking, localizzando gli animali di giorno e di notte per un periodo di circa tre mesi; in seguito gli home range sono stati calcolati mediante il metodo “Adaptive Local Convex Hull”. Durante le ore diurne gli occhioni sono sempre stati localizzati all’interno dell’alveo del fiume Taro, entro poche centinaia di metri dal sito di nidificazione. Durante la notte si è osservato che gli animali, pur mostrando un’ampia variabilità interindividuale, si spostavano dal greto in aree agricole adiacenti per foraggiare, percorrendo distanze talora superiori al chilometro.
Per analizzare in dettaglio la scelta dell’habitat di foraggiamento, sono stati effettuati dei censimenti notturni degli animali associati a rilievi della vegetazione in aree campione perifluviali, prevalentemente adibite a uso agricolo. Nel complesso il maggior numero di contatti è stato raccolto in aree sfalciate, nonché in cumuli di letame di recente creazione. A parità di altezza della vegetazione, le varie tipologie di coltivo (foraggio e cereali, in prevalenza) sembrano essere utilizzate dagli animali in maniera comparabile.
Nel complesso questa indagine rappresenta la prima analisi dettagliata del comportamento spaziale e di foraggiamento dell’occhione nella nostra penisola. I risultati ottenuti mostrano una significativa dipendenza del foraggiamento degli occhioni dal tipo di attività agricola che insiste sul territorio, caratterizzata da allevamenti di bestiame, da numerosi coltivi a foraggio nonché da una diffusa pratica di rotazione delle colture. Il quadro ottenuto sottolinea la necessità di instaurare una gestione sinergica delle aree caratterizzate da profondi elementi di naturalità (greto), in cui l’occhione trova l’ambiente ideale per la nidificazione, e delle aree antropizzate (zone perifluviali), che forniscono importanti risorse trofiche per la specie.
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