• artritre reumatoide
• attività di malattia
• clinical reported outcomes
• DediCare
• iARPlus
• lockdown
• patient reported outcomes
• Patient Support Program
• Sars-CoV2

Nell’ambito delle patologie osteoarticolari e del tessuto connettivo, l’Artrite Reumatoide (AR), rappresenta la malattia piú severa in termini di danno strutturale alle articolazioni, di danno osseo secondario, di complicanze extraarticolari, di comorbidità associate e di rischio di mortalità.
L’AR è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce elettivamente le articolazioni diartrodiali e l’osso subcondrale e causa dolore, tumefazione, rigidità mattutina prolungata.
Comporta un coinvolgimento simmetrico e centripeto ed a carattere aggiuntivo.
La gestione dell’AR comprende una sequenza diagnostico-terapeutica multistep che inizia da una diagnosi precoce, prosegue con una terapia mirata e personalizzata e prevede uno stretto tight control, condotto normalmente a cadenza variabile tra 3 e 6 mesi: con questo percorso, se attuato con criterio ed organizzazione, si riesce quindi a controllare i sintomi e mantenere un soddisfacente controllo di malattia nei pazienti.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare un campione di pazienti affetti da Artrite Reumatoide regolarmente seguiti presso l’Unità Operativa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Pisana ed arruolati in un programma di supporto (PSP) DediCare.
I dati clinici oggettivi (Clinical Reported Outcomes, CROs) e soggettivi (PROs) raccolti attraverso le cartelle cliniche ed il database iARPlus nel contesto di DediCare, sono stati confrontati in tre periodi chiave durante la pandemia da SARS-CoV2 (3 mesi prima, durante e 3 mesi dopo rispetto al primo Lockdown nazionale di Marzo 2020, Aprile 2020 e Maggio 2020) per studiare possibili cambiamenti nella dimensione clinica e psicologica dei pazienti.
I risultati hanno suggerito con buona affidabilità statistica un riferito peggioramento della malattia durante e successivamente al Lockdown da parte del paziente mentre, tuttavia, l'attività oggettiva della malattia si manteneva costante, ed hanno confermato il ruolo chiave dei programmi a supporto del paziente (PSP) nel monitoraggio della patologia.