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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02162018-151528


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
NOSIGLIA, ANDREA
URN
etd-02162018-151528
Titolo
Il carcinoma sclerosante diffuso della tiroide. Una variante a prognosi sfavorevole nei giovani pazienti. Aspetti clinici, chirurgici, outcome e revisione della letteratura.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Spinelli, Claudio
Parole chiave
  • multifocalità
  • LLNM
  • LCNM
  • ipocalcemia
  • disfonia
  • ricorrenza
Data inizio appello
13/03/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La variante sclerosante diffusa (DSV) descritta per la prima volta nel 1985, è una rara variante istologica del carcinoma papillare classico della tiroide (PTC), con una prevalenza intorno al 0,7%-6.6% tra tutti i pazienti. Questo tumore, più frequente nel giovane soprattutto tra 15 e 30 anni, presenta un comportamento clinico più aggressivo alla diagnosi, con dimensioni maggiori, bilateralità e infiltrazione più frequenti rispetto alla variante classica. Tuttavia ancora non vi è accordo assoluto in letteratura riguardo a un aumentato rischio di recidiva della malattia e peggiore prognosi per questa neoplasia. Il seguente lavoro è uno studio retrospettivo che si basa sulla revisione dei referti istologici dei pazienti operati dalla U.O. di Endocrino-Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana dall’anno 2004 al 2017. Da tali referti siamo andati a selezionare esclusivamente pazienti operati per la variante sclerosante diffusa del carcinoma papillare (25 pazienti totali). In seguito all’analisi dei referti istologici, ci siamo concentrati sul follow up, effettuato prima analizzando le cartelle cliniche inserite nei database di Facile web e Orma web, successivamente contattando personalmente i pazienti. Infine abbiamo fatto un confronto tra gruppo in studio e dati presenti in letteratura riguardo al PTC. Ciò che il nostro studio ha rilevato rispetto al PTC, sono differenze istologiche, cliniche, aumento delle recidive e peggior prognosi. Inoltre è risultata significativamente aumentata la presenza di recidiva nei pazienti in cui il tumore nella tiroide era bilaterale (p=0,001) e quando i linfonodi asportati o positivi per la malattia erano minori rispetto alla media (p=0,048) (p=0,027). Il tumore ha mostrato differenze anche per quanto riguarda sesso ed età: nei maschi ha presentato un comportamento più aggressivo e un numero medio di linfonodi asportati maggiore (p=0,05), mentre negli over21 si evidenzia una maggior frequenza di metastasi linfonodali del compartimento laterale (p=0,034). Il DSV si conferma come una variante a più alta aggressività e peggior prognosi rispetto al PTC classico, con variabili caratteristiche a seconda di sesso ed età. La presenza micrometastatica di malattia linfonodale, a livello laterale del collo, che non viene rilevata sia nella fase preoperatoria che intraoperatoria, è risultata essere il fattore più importante di recidiva linfonodale.
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