Tesi etd-02162017-192017 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CARTEI, MARIA CHIARA
URN
etd-02162017-192017
Titolo
Rischio suicidario in adolescenza: rapporto tra ideazione e comportamento suicidario in un campione clinico non consecutivo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
- adolescenza
- comportamento suicidiario
- rischio suicidario
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione
Il suicidio è l'atto con cui una persona si procura volontariamente e consapevolmente la morte. Un tentativo di suicidio, invece, è una sequenza di comportamenti intrapresa volontariamente da parte di un individuo che, al momento dell'avvio, si aspettava che il complesso delle sue azioni l'avrebbe condotto alla morte. (Biondi, 2014) Per ideazione suicidaria, infine, si intende una serie di pensieri riferiti alla messa in pratica di azioni atte a produrre la propria morte, può avere gravità diverse a seconda della specificità di piani di suicidio e del grado dell’intento suicidario.
Negli ultimi anni l' OMS ha dichiarato un drammatico aumento dei morti per suicidio, che rientra a livello mondiale tra le prime 10 cause di morte negli adulti e negli adolescenti, e alcuni studi hanno dimostrato un aumento del 200 % dei suicidi nella fascia d'età fra i 15 e i 24 anni, motivo per cui l'OMS ed alcuni paesi europei hanno già attivato programmi di screening per evidenziare i soggetti a rischio. Attualmente l'Italia si colloca fra i paesi a basso tasso di suicidalità, ma nonostante i dati epidemiologici ci dicano che il tentato suicidio adolescenziale non sia così frequente, questo rappresenta un grave motivo di ricovero.
Obiettivi
Gli obiettivi del mio studio sono stati:
– confermare i fattori di rischio esogeni e endogeni riconosciuti in letteratura riguardo al suicidio adolescenziale;
– confermare i fattori protettivi;
– confermare i substrati psicopatologici del temperamento e del comportamento suicidario individuati dal DSM V;
– creare un database contenente i dati di ciascun paziente;
– confrontare i pazienti con ideazione suicidaria e i pazienti che hanno compiuto tentativo di suicidio.
Materiali e metodi
Lo studio consiste in una valutazione delle cartelle cliniche di pazienti ricoverati all' IRCCS Stella Maris per tentato suicidio o per ideazione suicidaria.
Il campione è costituito da un totale di 30 pazienti, di età compresa fra i 12 e i 17/18 anni, stratificati come segue:
-15 pazienti che hanno tentato il suicidio (8 soggetti di sesso maschile e 7 di sesso femminile);
-15 pazienti con ideazione suicidaria (3 soggetti di sesso maschile e 12 di sesso femminile).
Di ogni paziente sono stati presi in considerazione:
– dati anagrafici: sesso, età, etnia, orientamento sessuale;
– famiglia e ambiente: presenza di eventi stressanti, perdita di un genitore o familiare (morte o divorzio), rapporto difficile con la famiglia, percezione di troppo controllo o di scarsa attenzione da parte della famiglia, allontanamento reale o percepito di una figura genitoriale, mancanza di supporto sociale, contatto con soggetti con comportamenti suicidari, bullismo e disponibilità di mezzi letali;
– comportamenti psico-patologici: pensieri di suicidio, abuso di alcol e droghe, stati di ansia, agitazione, hopelessness, impulsività e difficoltà nella risoluzione dei problemi;
– Substrati psicopatologici: disturbi del tono dell'umore, depressione e disturbo bipolare, forme lievi di disturbi dell'umore, tra cui la ciclotimia.
Ad ogni paziente, e alle famiglie, sono stati somministrati i seguenti test:
– K-SADS (Schedule for affective disorders and schizofrenia) → intervista diagnostica per la valutazione dei disturbi psicopatologici (passati e attuali) nei bambini e negli adolescenti;
– CDI (Children's Depression Invenctory) → autovalutazione della depressione somministrabile a soggetti dagli 8 ai 17 anni di età;
– MASC (Multidimensional Aniety Scale for Children) → valutazione di sintomi correlati al disturbo d'ansia nei bambini e negli adolescenti dagli 8 ai 19 anni;
– SCID II (Structured clinical interview for DSM) → un’intervista utilizzata per la formulazione della diagnosi dei dieci Disturbi di Personalità, del Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato e dei Disturbi Passivo-Aggressivo o Depressivo;
– CBCL (Child Behaviour Checklist) → test sottoposto ai genitori: è uno strumento per la valutazione della depressione, ma anche dei problemi emozionali e comportamentali;
– DELIBERATE SELF HARM INVENTORY → valutazione delle condotte autolesive, della loro frequenza e della loro gravità;
I dati emersi dai suddetti test e dalle cartelle cliniche sono stati informatizzati ed inseriti in una tabella Excel che permettesse di analizzare nel complesso le caratteristiche dei pazienti, e riconoscere eventuali analogie e differenze nei due gruppi.
Il suicidio è l'atto con cui una persona si procura volontariamente e consapevolmente la morte. Un tentativo di suicidio, invece, è una sequenza di comportamenti intrapresa volontariamente da parte di un individuo che, al momento dell'avvio, si aspettava che il complesso delle sue azioni l'avrebbe condotto alla morte. (Biondi, 2014) Per ideazione suicidaria, infine, si intende una serie di pensieri riferiti alla messa in pratica di azioni atte a produrre la propria morte, può avere gravità diverse a seconda della specificità di piani di suicidio e del grado dell’intento suicidario.
Negli ultimi anni l' OMS ha dichiarato un drammatico aumento dei morti per suicidio, che rientra a livello mondiale tra le prime 10 cause di morte negli adulti e negli adolescenti, e alcuni studi hanno dimostrato un aumento del 200 % dei suicidi nella fascia d'età fra i 15 e i 24 anni, motivo per cui l'OMS ed alcuni paesi europei hanno già attivato programmi di screening per evidenziare i soggetti a rischio. Attualmente l'Italia si colloca fra i paesi a basso tasso di suicidalità, ma nonostante i dati epidemiologici ci dicano che il tentato suicidio adolescenziale non sia così frequente, questo rappresenta un grave motivo di ricovero.
Obiettivi
Gli obiettivi del mio studio sono stati:
– confermare i fattori di rischio esogeni e endogeni riconosciuti in letteratura riguardo al suicidio adolescenziale;
– confermare i fattori protettivi;
– confermare i substrati psicopatologici del temperamento e del comportamento suicidario individuati dal DSM V;
– creare un database contenente i dati di ciascun paziente;
– confrontare i pazienti con ideazione suicidaria e i pazienti che hanno compiuto tentativo di suicidio.
Materiali e metodi
Lo studio consiste in una valutazione delle cartelle cliniche di pazienti ricoverati all' IRCCS Stella Maris per tentato suicidio o per ideazione suicidaria.
Il campione è costituito da un totale di 30 pazienti, di età compresa fra i 12 e i 17/18 anni, stratificati come segue:
-15 pazienti che hanno tentato il suicidio (8 soggetti di sesso maschile e 7 di sesso femminile);
-15 pazienti con ideazione suicidaria (3 soggetti di sesso maschile e 12 di sesso femminile).
Di ogni paziente sono stati presi in considerazione:
– dati anagrafici: sesso, età, etnia, orientamento sessuale;
– famiglia e ambiente: presenza di eventi stressanti, perdita di un genitore o familiare (morte o divorzio), rapporto difficile con la famiglia, percezione di troppo controllo o di scarsa attenzione da parte della famiglia, allontanamento reale o percepito di una figura genitoriale, mancanza di supporto sociale, contatto con soggetti con comportamenti suicidari, bullismo e disponibilità di mezzi letali;
– comportamenti psico-patologici: pensieri di suicidio, abuso di alcol e droghe, stati di ansia, agitazione, hopelessness, impulsività e difficoltà nella risoluzione dei problemi;
– Substrati psicopatologici: disturbi del tono dell'umore, depressione e disturbo bipolare, forme lievi di disturbi dell'umore, tra cui la ciclotimia.
Ad ogni paziente, e alle famiglie, sono stati somministrati i seguenti test:
– K-SADS (Schedule for affective disorders and schizofrenia) → intervista diagnostica per la valutazione dei disturbi psicopatologici (passati e attuali) nei bambini e negli adolescenti;
– CDI (Children's Depression Invenctory) → autovalutazione della depressione somministrabile a soggetti dagli 8 ai 17 anni di età;
– MASC (Multidimensional Aniety Scale for Children) → valutazione di sintomi correlati al disturbo d'ansia nei bambini e negli adolescenti dagli 8 ai 19 anni;
– SCID II (Structured clinical interview for DSM) → un’intervista utilizzata per la formulazione della diagnosi dei dieci Disturbi di Personalità, del Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato e dei Disturbi Passivo-Aggressivo o Depressivo;
– CBCL (Child Behaviour Checklist) → test sottoposto ai genitori: è uno strumento per la valutazione della depressione, ma anche dei problemi emozionali e comportamentali;
– DELIBERATE SELF HARM INVENTORY → valutazione delle condotte autolesive, della loro frequenza e della loro gravità;
I dati emersi dai suddetti test e dalle cartelle cliniche sono stati informatizzati ed inseriti in una tabella Excel che permettesse di analizzare nel complesso le caratteristiche dei pazienti, e riconoscere eventuali analogie e differenze nei due gruppi.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
frontespizio.pdf | 267.98 Kb |
TESI_CAR...INALE.pdf | 1.93 Mb |
Contatta l’autore |