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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02162012-214147


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COTTONE, VALENTINA
URN
etd-02162012-214147
Titolo
La Sensibilita all'Ansia e l'Evitamento Esperenziale nei pazienti con Disturbo di Panico
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Berrocal Montiel, Carmen
Parole chiave
  • disturbo di panico
  • evitamento esperienziale
  • sensibilità all'ansia
Data inizio appello
05/03/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/03/2052
Riassunto
Nel Disturbo di Panico con e senza Agorafobia molto spesso è presente la sintomatologia depressiva. La comorbilità tra questi due disturbi è associata con una maggiore severità dei sintomi, maggiore deficit funzionale, peggiori risultati diagnostici e peggior risposta al trattamento. Questa tesi ha lo scopo di indagare la relazione tra due processi psicologici, la Sensibilità all’Ansia e l’Evitamento Esperienziale nei soggetti che soffrono di Disturbo di Panico e che presentano sintomatologia depressiva.
La Sensibilità all’Ansia si definisce come la paura, fondata su erronee credenze, che un soggetto avverte quando sollecitato da sensazioni somatiche o psicologiche e l’Evitamento Esperienziale consiste nell’insieme di strategie comportamentali che vengono messe in atto dal soggetto quando esso non è disponibile a rimanere in contatto con particolari esperienze personali. Partendo dalle evidenze empiriche forniteci dalla letteratura revisionata, questo studio si propone di:
1. Esplorare se esiste una relazione tra la Sensibilità all’Ansia e il Disturbo di Panico, come evidenziato da ricerche precedenti, e tra l’Evitamento Esperienziale e il Disturbo di Panico, relazione quest’ultima scarsamente indagata dalla letteratura;
2. Esplorare se i costrutti della Sensibilità all’Ansia e dell’Evitamento Esperienziale riflettono fenomeni psicologici diversi oppure si sovrappongono.
3. Indagare se l’Evitamento Esperienziale possa essere correlato con la sintomatologia depressiva nei soggetti che soffrono di Disturbo di Panico e se tale relazione persiste quando la Sensibilità all’Ansia è controllata;
4. Indagare se le misure di Sensibilità all’Ansia e di Evitamento Esperienziale possano essere utili per identificare sottogruppi clinici di pazienti con Disturbo di Panico ed un rischio maggiore di Depressione.
Hanno partecipato allo studio 45 soggetti sani e 38 pazienti ambosessi con diagnosi di Disturbo di Panico (con o senza agorafobia). I pazienti sono stati diagnosticati attraverso l'Intervista Clinica Strutturata per il DSM-IV disturbi di Asse I (SCID-IV) (First et al., 1995; Mazzi, Morosini, De Girolamo, Lussetti e Guaraldi, 2000).
I partecipanti hanno completato le misure della Sensibilità all’Ansia (Anxiety Sensitivity Index; ASI; Peterson e Reiss, 1987), dell’Evitamento Esperienziale (Acceptance and Action Questionnaire-II; AAQ-II; Hayes et al., 2004; Versione italiana da Pennato et al., 2007) e della Depressione (Sotto-scala Depressione del Bech-Raephelsen Depression Scale e Mania; BRDMS; Bech et al.,1979). I risultati di questo studio hanno rilevato che i soggetti con Disturbo di Panico presentano punteggi significativamente più alti nella misurazione della Sensibilità all’Ansia, dell’Evitamento Esperienziale e nella misurazione della Depressione. I costrutti della Sensibilità all’Ansia, dell’Evitamento Esperienziale riflettono fenomeni diversi quindi non si sovrappongono. L’Evitamento Esperienziale è un predittore significativo della Depressione (18% della varianza dei punteggi della Depressione) nel Disturbo di Panico anche quando viene controllata la Sensibilità all’Ansia. Infine è stato osservato che alti livelli nelle misurazioni della Sensibilità all’Ansia e dell’Evitamento Esperienziale possono essere utili per identificare sottogruppi clinici di pazienti con Disturbo di Panico.
Concludendo, i risultati di questa ricerca supportano l’ipotesi del modello teorico ACT che suggerisce che ci sia una forte associazione tra l’incapacità di intraprendere azioni necessarie per far fronte a eventi privati (Evitamento Esperienziale) e depressione nel Disturbo di Panico, sopratutto quando nel soggetto sono presenti erronee credenze riguardo le proprie sensazioni corporee (Sensibilità all’Ansia).
Se i risultati di questo studio fossero confermati da ulteriori ricerche di natura longitudinale e/o sperimentale, questi dati potrebbero avere importanti implicazioni cliniche. Considerando che la comorbilità tra Disturbo di Panico e la Depressione si associa con una peggiore prognosi e una peggiore risposta al trattamento, l’identificazione precoce di pazienti con alti livelli di Sensibilità all’ansia e di Evitamento Esperienziale, nonché l’inserimento di detti pazienti in percorsi terapeutici mirati a modificare entrambi i processi, potrebbe essere di utilità per prevenire lo sviluppo di sintomatologia depressiva.

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