Tesi etd-02162011-231652 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LEONARDI, SIMONA
URN
etd-02162011-231652
Titolo
Distretti industriali del Made in Italy tra tradizione e nuove
strategie organizzative: l'esperienza del distretto orafo di Arezzo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Fiorelli, Maria Silvia
controrelatore Prof. Mangani, Andrea
controrelatore Prof. Mangani, Andrea
Parole chiave
- crisi finanziaria
- cultural districts
- distretti culturali
- distretti industriali
- financial crisis
- industrial districts
- made in Italy
- made in Italy
- network
- network
- reti di imprese
Data inizio appello
07/03/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/03/2051
Riassunto
Dagli anni sessanta ad oggi, i distretti industriali del made in Italy, hanno rappresentato il motore della crescita economica del nostro paese;
Sotto l’influsso delle trasformazioni dell’economia mondiale e della recente crisi finanziaria hanno, però, dato segni di vulnerabilità, tanto che ci si domanda se nel futuro rappresenteranno ancora la forma di organizzazione produttiva, in grado di trainare la ripresa e di sostenere lo sviluppo economico di lungo periodo.
In questo lavoro ho tentato di dare una risposta a tale interrogativo procedendo dal generale al particolare: dopo aver tracciato una panoramica sul Made in Italy e sull’attuale contesto economico, caratterizzato da complessità competitiva, ho esplicitato le premesse concettuali teoriche sui distretti e sulle dinamiche che li animano per focalizzare, poi, l’attenzione sul distretto orafo di Arezzo, analizzandone l’evoluzione e la realtà attuale in termini economici, di caratteri strutturali delle imprese e di sistema delle relazioni che lo contraddistinguono, proponendo, in linea con recenti orientamenti, due possibili evoluzioni verso una nuova competitività della compagine distrettuale:
•La prima agente sul sistema relazionale, individuata nei network o reti di imprese.
•La seconda sfruttante l’ancoraggio al territorio, come fattore attivo di sviluppo, nelle sue componenti storico-culturali-sociali, individuata nel distretto culturale
Since the Sixties until today the industrial districts of the “Made in Italy” have showed our country’s economic increase’s engine;
under the influence of the world’s economy changes and the recent financial crisis they have nevertheless given signs of vulnerability, so that we ask ourselves if in the future they represent again the form of productive organization, able to drag the recovery and to sustain the economic growth on the long period.
In this work I tried to give an answer to this question going from the general to particular: after the tracing of a big picture on the “Made in Italy” and on the current economic framework, characterized by the competitive complexity, I have rendered explicit the theoretical conceptual premises over the districts and the trends that foster them, to focus then the attention over the Arezzo goldsmith’s district, making an analysis of the evolution and the real situation in economic terms, of enterprises’ structural peculiarities and the system of relations that marks it, to suggest, following the latest guide-lines, two possible evolutions to a new competitiveness of the district’s structure:
•The first one, which operates on the relation’s system, found in networks;
•The second one, which exploits the anchorage of the territory as an active factor of development, in its historical-cultural-social components, found in the cultural district
Sotto l’influsso delle trasformazioni dell’economia mondiale e della recente crisi finanziaria hanno, però, dato segni di vulnerabilità, tanto che ci si domanda se nel futuro rappresenteranno ancora la forma di organizzazione produttiva, in grado di trainare la ripresa e di sostenere lo sviluppo economico di lungo periodo.
In questo lavoro ho tentato di dare una risposta a tale interrogativo procedendo dal generale al particolare: dopo aver tracciato una panoramica sul Made in Italy e sull’attuale contesto economico, caratterizzato da complessità competitiva, ho esplicitato le premesse concettuali teoriche sui distretti e sulle dinamiche che li animano per focalizzare, poi, l’attenzione sul distretto orafo di Arezzo, analizzandone l’evoluzione e la realtà attuale in termini economici, di caratteri strutturali delle imprese e di sistema delle relazioni che lo contraddistinguono, proponendo, in linea con recenti orientamenti, due possibili evoluzioni verso una nuova competitività della compagine distrettuale:
•La prima agente sul sistema relazionale, individuata nei network o reti di imprese.
•La seconda sfruttante l’ancoraggio al territorio, come fattore attivo di sviluppo, nelle sue componenti storico-culturali-sociali, individuata nel distretto culturale
Since the Sixties until today the industrial districts of the “Made in Italy” have showed our country’s economic increase’s engine;
under the influence of the world’s economy changes and the recent financial crisis they have nevertheless given signs of vulnerability, so that we ask ourselves if in the future they represent again the form of productive organization, able to drag the recovery and to sustain the economic growth on the long period.
In this work I tried to give an answer to this question going from the general to particular: after the tracing of a big picture on the “Made in Italy” and on the current economic framework, characterized by the competitive complexity, I have rendered explicit the theoretical conceptual premises over the districts and the trends that foster them, to focus then the attention over the Arezzo goldsmith’s district, making an analysis of the evolution and the real situation in economic terms, of enterprises’ structural peculiarities and the system of relations that marks it, to suggest, following the latest guide-lines, two possible evolutions to a new competitiveness of the district’s structure:
•The first one, which operates on the relation’s system, found in networks;
•The second one, which exploits the anchorage of the territory as an active factor of development, in its historical-cultural-social components, found in the cultural district
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