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Lo studio svolto presenta lo sviluppo di tale fenomeno in una zona disagiata ed economicamente svantaggiata, la Garfagnana, una regione della provincia di Lucca compresa tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco Emiliano.
Mediante l’analisi della bibliografia esistente sul fenomeno ma, soprattutto, attraverso la ricerca in archivio, la consultazione dei giornali e dei periodici che hanno dedicato al tema la loro attenzione, ho potuto rilevare come, dalla fine dell’800, questa regione presenti un massiccio esodo della popolazione conseguente al forte squilibrio che si è venuto a creare dall’unificazione del territorio tra popolazione e risorse economiche. L’incremento demografico congiunto alla crescita produttiva della grande economia capitalista di Stati Uniti, Argentina e Brasile favorì, e in molti casi sollecitò, l’emigrazione, soprattutto dove non vi fu uno sviluppo industriale adeguato e in quelle zone quasi esclusivamente agricole come appunto la Garfagnana.
L’analisi dei flussi, effettuata per decenni, ha consentito di verificare il ruolo delle due sezioni della Valle del Serchio nell’ambito del fenomeno emigratorio; la spaccatura esistente fra Alta e Media Valle si accentua sempre di più e i fattori negativi legati al mancato sviluppo della Garfagnana si mostrano in tutta la loro gravità.
Inversione di tendenza si è registrata, tuttavia, anche nella Valle del Serchio; nonostante questa zona appaia, nella Provincia di Lucca, tra le meno interessate dal fenomeno immigratorio, l’incremento della popolazione che si è registrato negli ultimi anni è dovuta esclusivamente dalla componete straniera.
Lo studio si conclude, quindi, attraverso l’analisi della varie comunità presenti nel territorio in questione e al suo impatto nella società d’accoglienza