Tesi etd-02162011-090829 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PONZIANI, FRANCESCO
Indirizzo email
ponziani.francesco@alice.it
URN
etd-02162011-090829
Titolo
Audit energetico di due strutture ospedaliere e proposte di intervento.
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA ELETTRICA
Relatori
correlatore Ing. Perni, Luca
relatore Prof. Poli, Davide
relatore Prof. Poli, Davide
Parole chiave
- piani investimento
- risparmio energetico
- simulazioni illuminotecniche
Data inizio appello
07/03/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/03/2051
Riassunto
La mancanza di valide alternative capaci di sostituire completamente ed in poco tempo i combustibili fossili, ha fatto si che parallelamente al lavoro di sviluppo e ricerca di nuove fonti alternative di energia si iniziasse una forte spinta verso un uso più razionale dell’energia, che permette di avere benefici sotto molteplici punti di vista.
In primo luogo in termini di CO2 emessa nell’atmosfera, è noto che utilizzando un parco di centrali come quello italiano s’immette in atmosfera 0,6 kg di CO2 per ogni kWh prodotto; in secondo luogo in termini economici, l’utilizzo più efficiente dell’energia permette di diminuire gli sprechi e gli oneri da essi derivanti; infine in termini d’immagine, ottenere dei riconoscimenti in ambito energetico rappresenta sia per le aziende sia per i paesi stessi un ottimo biglietto da visita.
Per le nazioni firmatarie del protocollo di Kyoto , il risparmio energetico può giocare un ruolo decisivo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, poiché questo, come già prima considerato, va a incidere direttamente sulla diminuzione d’immissione di CO2 in atmosfera per quel che riguarda i processi di produzione di energia elettrica, di riscaldamento e di condizionamento.
Si stima, infatti, che in Europa i consumi dovuti al condizionamento estivo e riscaldamento invernale per il settore terziario e residenziale occupa il 40% dei consumi totali, da ciò si desume che il conseguimento di un risparmio di energia efficace in questi ambiti avrà un’incidenza tutt’altro che irrilevante sul quadro generale.
C’è inoltre da considerare che l’Europa sia senza dubbio il continente che più risente dell’utilizzo esclusivo di combustibili fossili, giacché ne è in pratica priva, se si escludono piccoli giacimenti di carbone e gas (il caso specifico dell’Italia è emblematico in quanto importa circa l’85% dell’energia).
Rimane quindi in balia delle decisioni dei paesi OPEC per quel che riguarda l’approvvigionamento del petrolio, ed è costretta a tenere sotto controllo le questioni africane e la disputa russo-ucraina per quel che riguarda il gas naturale, poiché un innalzamento dei costi delle materie prime energetiche, o la chiusura stessa dei rubinetti, più volte minacciata, metterebbero a serio rischio l’economie di esportazione dei paesi membri ed il loro stile di vita.
Perciò già degli anni 2000 la comunità europea ha scelto la via del risparmio energetico come una delle soluzioni possibili alle problematiche illustrate ed ha dato il via a un’importante azione legislativa con le prime delibere del 2002.
In Italia queste sono inizialmente recepite con il D.Lgs. 192/2005 che stabilisce una serie di misure da intraprendere per attuare il risparmio energetico negli edifici, tra cui la certificazione energetica.
In seguito il D.Lgs. 311/2006 modifica la disciplina della certificazione e le regole di calcolo per il rendimento energetico degli edifici, mentre con il D.M. del 19 febbraio 2007 s’introducono degli sgravi fiscali per i lavori di riqualificazione energetica negli edifici preesistenti.
Dello stesso periodo l’introduzione dei certificati bianchi o titoli di efficienza energetica (TEE), con i DD.MM. del 20 luglio 2004 entrati in vigore a gennaio 2005, dei veri e propri titoli acquistabili e rivendibili nel mercato specifico o soggetti a contrattazione bilaterale, hanno un preciso valore, fissato alla loro introduzione di 100 €/tep-risparmiato , soggetto a variazioni in linea con l’andamento del mercato.
Sono assegnati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ai distributori che realizzano dei progetti atti a diminuire i consumi di energia elettrica e gas, questa inoltre ha il compito di verificare che siano raggiunti gli obiettivi di risparmio fissati dal Decreto ministeriale Gas e dal decreto Ministeriale Elettricità .
Oltre ai distributori e a società controllate direttamente da loro, possono sviluppare progetti per conseguire i certificati bianchi anche società operanti nei servizi energetici (ESCO), che possono rivendere i certificati acquisiti nel mercato apposito.
I progetti sono suggeriti dall’AEEG tramite schede precostruite che permettono il calcolo istantaneo dei tep risparmiati, si possono realizzare anche progetti non suggeriti dall’Autorità che devono però essere approvati dalla stessa per far si che il risparmio sia riconosciuto.
In questo contesto si sviluppa l’attività di analisi energetica, che applicata ad edifici o aziende, consente di determinare lo stato di salute energetica e di individuare facilmente degli interventi atti a realizzare il risparmio energetico.
Lo strumento principe per questo tipo d’indagine è l’audit energetico, sviluppato nell’ambito dei controlli per la qualità, si presta, se pur con qualche modifica, anche per le indagini energetiche.
In questo trattato sarà quindi presentato il lavoro svolto per la realizzazione di un audit energetico, per una struttura ospedaliera, in tutte le sue fasi, dalla pianificazione passando per la raccolta e l’analisi dei dati fino alle conclusioni con le tipologie d’intervento proposte, infine sarà trattata anche la realizzazione del bando di concorso per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione energetica proposti.
Ciò nasce da una collaborazione tra il Dipartimento dei Sistemi Elettrici ed Automazione dell’Università di Pisa e la Società Consortile Energia Toscana s.c.r.l. (CET), quest’ultima è un consorzio che ha per soci pubbliche amministrazioni ed enti pubblici ed opera come centrale di committenza per l’acquisto di energia elettrica e gas per i suoi soci.
Il CET si occupa anche di progettazione e aiuto alla realizzazione di impianti fotovoltaici per i soci e di diagnosi energetiche.
In primo luogo in termini di CO2 emessa nell’atmosfera, è noto che utilizzando un parco di centrali come quello italiano s’immette in atmosfera 0,6 kg di CO2 per ogni kWh prodotto; in secondo luogo in termini economici, l’utilizzo più efficiente dell’energia permette di diminuire gli sprechi e gli oneri da essi derivanti; infine in termini d’immagine, ottenere dei riconoscimenti in ambito energetico rappresenta sia per le aziende sia per i paesi stessi un ottimo biglietto da visita.
Per le nazioni firmatarie del protocollo di Kyoto , il risparmio energetico può giocare un ruolo decisivo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, poiché questo, come già prima considerato, va a incidere direttamente sulla diminuzione d’immissione di CO2 in atmosfera per quel che riguarda i processi di produzione di energia elettrica, di riscaldamento e di condizionamento.
Si stima, infatti, che in Europa i consumi dovuti al condizionamento estivo e riscaldamento invernale per il settore terziario e residenziale occupa il 40% dei consumi totali, da ciò si desume che il conseguimento di un risparmio di energia efficace in questi ambiti avrà un’incidenza tutt’altro che irrilevante sul quadro generale.
C’è inoltre da considerare che l’Europa sia senza dubbio il continente che più risente dell’utilizzo esclusivo di combustibili fossili, giacché ne è in pratica priva, se si escludono piccoli giacimenti di carbone e gas (il caso specifico dell’Italia è emblematico in quanto importa circa l’85% dell’energia).
Rimane quindi in balia delle decisioni dei paesi OPEC per quel che riguarda l’approvvigionamento del petrolio, ed è costretta a tenere sotto controllo le questioni africane e la disputa russo-ucraina per quel che riguarda il gas naturale, poiché un innalzamento dei costi delle materie prime energetiche, o la chiusura stessa dei rubinetti, più volte minacciata, metterebbero a serio rischio l’economie di esportazione dei paesi membri ed il loro stile di vita.
Perciò già degli anni 2000 la comunità europea ha scelto la via del risparmio energetico come una delle soluzioni possibili alle problematiche illustrate ed ha dato il via a un’importante azione legislativa con le prime delibere del 2002.
In Italia queste sono inizialmente recepite con il D.Lgs. 192/2005 che stabilisce una serie di misure da intraprendere per attuare il risparmio energetico negli edifici, tra cui la certificazione energetica.
In seguito il D.Lgs. 311/2006 modifica la disciplina della certificazione e le regole di calcolo per il rendimento energetico degli edifici, mentre con il D.M. del 19 febbraio 2007 s’introducono degli sgravi fiscali per i lavori di riqualificazione energetica negli edifici preesistenti.
Dello stesso periodo l’introduzione dei certificati bianchi o titoli di efficienza energetica (TEE), con i DD.MM. del 20 luglio 2004 entrati in vigore a gennaio 2005, dei veri e propri titoli acquistabili e rivendibili nel mercato specifico o soggetti a contrattazione bilaterale, hanno un preciso valore, fissato alla loro introduzione di 100 €/tep-risparmiato , soggetto a variazioni in linea con l’andamento del mercato.
Sono assegnati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ai distributori che realizzano dei progetti atti a diminuire i consumi di energia elettrica e gas, questa inoltre ha il compito di verificare che siano raggiunti gli obiettivi di risparmio fissati dal Decreto ministeriale Gas e dal decreto Ministeriale Elettricità .
Oltre ai distributori e a società controllate direttamente da loro, possono sviluppare progetti per conseguire i certificati bianchi anche società operanti nei servizi energetici (ESCO), che possono rivendere i certificati acquisiti nel mercato apposito.
I progetti sono suggeriti dall’AEEG tramite schede precostruite che permettono il calcolo istantaneo dei tep risparmiati, si possono realizzare anche progetti non suggeriti dall’Autorità che devono però essere approvati dalla stessa per far si che il risparmio sia riconosciuto.
In questo contesto si sviluppa l’attività di analisi energetica, che applicata ad edifici o aziende, consente di determinare lo stato di salute energetica e di individuare facilmente degli interventi atti a realizzare il risparmio energetico.
Lo strumento principe per questo tipo d’indagine è l’audit energetico, sviluppato nell’ambito dei controlli per la qualità, si presta, se pur con qualche modifica, anche per le indagini energetiche.
In questo trattato sarà quindi presentato il lavoro svolto per la realizzazione di un audit energetico, per una struttura ospedaliera, in tutte le sue fasi, dalla pianificazione passando per la raccolta e l’analisi dei dati fino alle conclusioni con le tipologie d’intervento proposte, infine sarà trattata anche la realizzazione del bando di concorso per l’assegnazione dei lavori di ristrutturazione energetica proposti.
Ciò nasce da una collaborazione tra il Dipartimento dei Sistemi Elettrici ed Automazione dell’Università di Pisa e la Società Consortile Energia Toscana s.c.r.l. (CET), quest’ultima è un consorzio che ha per soci pubbliche amministrazioni ed enti pubblici ed opera come centrale di committenza per l’acquisto di energia elettrica e gas per i suoi soci.
Il CET si occupa anche di progettazione e aiuto alla realizzazione di impianti fotovoltaici per i soci e di diagnosi energetiche.
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