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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02152023-172112


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOSCO, CHIARA
Indirizzo email
c.bosco3@studenti.unipi.it, chiarabosco1999@gmail.com
URN
etd-02152023-172112
Titolo
SALUTE E NARRAZIONE: le storie che curano. Un approccio multidisciplinare ai Disturbi del Comportamento Alimentare.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Biancheri, Rita
Parole chiave
  • Salute; Medicina Narrativa.
Data inizio appello
27/03/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il suddetto lavoro di ricerca si propone di introdurre una nuova idea di salute partendo dalla definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948: “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.
Se si assume ciò, diventa necessario sposare un approccio multidisciplinare che veda il processo di salute come qualcosa di dinamico, un approccio che vada a considerare non solo gli aspetti clinici ma la complessità dei fattori che intervengono.
Il CAPITOLO 1 ha l’obiettivo di indagare gli aspetti precedentemente presi in considerazione, in un’analisi che partendo da una nuova idea di salute, arrivi ad analizzare tutti quegli elementi che derivano da un approccio che apre a contaminazioni innovative e proficue per una salute che declini, in tutti i suoi aspetti, la categoria del benessere. Da ciò deriva che sia importante il recupero di quell’elemento fiduciario che è stato sempre alla base della relazione medico-paziente, del processo comunicativo che si può instaurare esclusivamente attraverso l’ascolto.
La centralità del rapporto medico-paziente e i cambiamenti che quest’ultimo assume nel passaggio ad una prospettiva multidisciplinare, sono argomenti del CAPITOLO 2. A tal proposito vengono proposti approcci innovativi e riflessioni che hanno l’obiettivo di mettere in luce la multidimensionalità delle dinamiche coinvolte nella relazione medico-paziente.
Se si ha chiaro ciò, diventa conseguenziale individuare uno strumento che permetta di costruire una relazione terapeutica che coinvolga le due parti in una comprensione reciproca. Tale strumento si incarna nella narrazione e nello specifico, nella “Medicina narrativa”.
Nel CAPITOLO 3 , partendo dalle idee di Rita Charon, promotrice di tale approccio, si evidenza quanto siano centrali le competenze narrative all’interno dell’intero percorso terapeutico. È con questo approccio, inoltre, che possiamo riunire il corpo al soggetto: il corpo non si limita ad essere oggetto, ma diventa strumento.
Una volta tratteggiato il contorno teorico di riferimento, nel CAPITOLO 4 viene ribadito il ruolo che lo strumento della medicina narrativa può avere nell’affrontare la problematica complessa dei “Disturbi del Comportamento Alimentare” (DCA). Anche in questo caso, il paziente è portatore di una storia, attribuisce un senso a ciò che vive in relazione al suo percorso esistenziale nel quale andranno ad iscriversi la malattia e le cure. Quello che si intende fare è individuare, nel caso specifico dei DCA, il nesso narrazione-terapia e sottolineare quanto, la raccolta di storie possa diventare un utile esercizio terapeutico per ristabilire un equilibrio alimentare e in definitiva, della persona. Per fare ciò vengono riportate delle interviste semi strutturate, somministrate ad un campione di soggetti che nel corso della loro vita professionale, hanno visto da vicino tale problematica e hanno deciso di immergersi in essa con degli occhiali multidimensionali, volti a vedere oltre, in modo da cogliere, le analogie, le discordanze, le strategie e in definitiva, tutti quei meccanismi che vengono adottati in tali circostanze e che, un approccio esclusivamente clinico-farmacologico non riuscirebbe mai a restituire.

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