Tesi etd-02152018-151111 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CALIFARETTI, ELENA
URN
etd-02152018-151111
Titolo
Studio della distribuzione cerebrale di β-amiloide mediante PET/TC in pazienti con MCI amnesico e Mild-AD.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Volterrani, Duccio
Parole chiave
- Alzheimer's disease
- beta-amiloide
- Mild Cognitive Impairment
- PET
Data inizio appello
13/03/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/03/2088
Riassunto
La Malattia di Alzheimer (AD) rappresenta il più diffuso disturbo neurodegenerativo e la principale causa di demenza nell’anziano, con un'incidenza in costante aumento. Clinicamente è rappresentato da una perdita progressiva di memoria e dalla compromissione di altre funzioni cognitive che interferiscono in modo significativo con le attività della vita quotidiana.
La demenza conclamata nell’AD è spesso preceduta da una diagnosi di decadimento cognitivo lieve (MCI), caratterizzato dalla compromissione di un dominio cognitivo, ma con mantenimento delle normali attività della vita quotidiana.
Le caratteristiche neuropatologiche dell'AD includono la deposizione di beta-amiloide sotto forma di placche senili e accumulo di grovigli neuro fibrillari a carico della corteccia cerebrale, responsabili di una serie di eventi tossici che provocano disfunzione sinaptica, perdita neuronale e atrofia cerebrale.
Le alterazioni neuropatologiche della AD (deposizione di beta-amiloide) sono note precedere l'espressione clinica di malattia di molti anni. Su questa base è emersa la necessità di identificare in vivo marcatori biochimici affidabili che traccino la deposizione cerebrale di placche di amiloide e grovigli neurofibrillari.
Ad oggi, i biomarcatori riconosciuti in grado di rilevare la beta-proteinopatia cerebrale sono rappresentati dalla misurazione della concentrazione di Aβ1-42 nel liquido cerebrospinale (CSF) e l'aumento del carico di amiloide corticale rilevato dalla tomografia ad emissione di positroni (PET) mediante l’utilizzo di radiofarmaci che si legano selettivamente all’amiloide corticale.
Lo scopo dello studio riportato nella presente tesi è stato quello di valutare mediante imaging PET /TC il carico cerebrale di amiloide e il suo pattern di distribuzione spaziale in pazienti che presentavano una diagnosi clinica di AD e di MCI.
Sono stati arruolati nello studio due gruppi di pazienti con diagnosi di demenza AD lieve (Mild-AD) e di MCI amnesici (MCI-AD) secondo i criteri NIA-AA 2011, la cui conferma biologica della patologia del cervello Αβ è stata valutata mediante PET/TC con [18F]florbetapir. Il gruppo di controllo era rappresentato da soggetti con funzioni cognitive conservate e scansione PET Aβ negativa.
Sia i pazienti con Mild-AD che quelli con MCI-AD hanno mostrato alla PET/TC un diffuso incremento del carico di Aβ rispetto al gruppo controllo. Non è stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa del pattern di distribuzione del [18F]florbetapir tra i due gruppi di pazienti Mild-AD e MCI-AD. Il precuneo si è dimostrato essere la regione cerebrale più suscettibile all’incremento della captazione di [18F]florbetapir, e quindi all'accumulo di Aβ, nei gruppi AD e MCI-AD; in particolare, il maggiore carico di Aβ è risultato più esteso nei soggetti Mild-AD rispetto a quelli MCI-AD. La captazione di [18F]florbetapir a livello del precuneo ha mostrato inoltre una relazione inversa con i punteggi del test neuropsicologico MMSE.
In conclusione, la maggiore deposizione di Aβ a livello del precuneo riscontrata nei pazienti è risultata correlata ad un più grave declino cognitivo (MCI-AD < Mild-AD), confermando il ruolo chiave svolto dal precuneo in diversi processi cognitivi. Ulteriori studi con disegno longitudinale possono aiutare a chiarire se la lenta saturazione delle deposizioni di Aβ nel precuneo continui ad avvenire mentre la malattia progredisce.
La demenza conclamata nell’AD è spesso preceduta da una diagnosi di decadimento cognitivo lieve (MCI), caratterizzato dalla compromissione di un dominio cognitivo, ma con mantenimento delle normali attività della vita quotidiana.
Le caratteristiche neuropatologiche dell'AD includono la deposizione di beta-amiloide sotto forma di placche senili e accumulo di grovigli neuro fibrillari a carico della corteccia cerebrale, responsabili di una serie di eventi tossici che provocano disfunzione sinaptica, perdita neuronale e atrofia cerebrale.
Le alterazioni neuropatologiche della AD (deposizione di beta-amiloide) sono note precedere l'espressione clinica di malattia di molti anni. Su questa base è emersa la necessità di identificare in vivo marcatori biochimici affidabili che traccino la deposizione cerebrale di placche di amiloide e grovigli neurofibrillari.
Ad oggi, i biomarcatori riconosciuti in grado di rilevare la beta-proteinopatia cerebrale sono rappresentati dalla misurazione della concentrazione di Aβ1-42 nel liquido cerebrospinale (CSF) e l'aumento del carico di amiloide corticale rilevato dalla tomografia ad emissione di positroni (PET) mediante l’utilizzo di radiofarmaci che si legano selettivamente all’amiloide corticale.
Lo scopo dello studio riportato nella presente tesi è stato quello di valutare mediante imaging PET /TC il carico cerebrale di amiloide e il suo pattern di distribuzione spaziale in pazienti che presentavano una diagnosi clinica di AD e di MCI.
Sono stati arruolati nello studio due gruppi di pazienti con diagnosi di demenza AD lieve (Mild-AD) e di MCI amnesici (MCI-AD) secondo i criteri NIA-AA 2011, la cui conferma biologica della patologia del cervello Αβ è stata valutata mediante PET/TC con [18F]florbetapir. Il gruppo di controllo era rappresentato da soggetti con funzioni cognitive conservate e scansione PET Aβ negativa.
Sia i pazienti con Mild-AD che quelli con MCI-AD hanno mostrato alla PET/TC un diffuso incremento del carico di Aβ rispetto al gruppo controllo. Non è stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa del pattern di distribuzione del [18F]florbetapir tra i due gruppi di pazienti Mild-AD e MCI-AD. Il precuneo si è dimostrato essere la regione cerebrale più suscettibile all’incremento della captazione di [18F]florbetapir, e quindi all'accumulo di Aβ, nei gruppi AD e MCI-AD; in particolare, il maggiore carico di Aβ è risultato più esteso nei soggetti Mild-AD rispetto a quelli MCI-AD. La captazione di [18F]florbetapir a livello del precuneo ha mostrato inoltre una relazione inversa con i punteggi del test neuropsicologico MMSE.
In conclusione, la maggiore deposizione di Aβ a livello del precuneo riscontrata nei pazienti è risultata correlata ad un più grave declino cognitivo (MCI-AD < Mild-AD), confermando il ruolo chiave svolto dal precuneo in diversi processi cognitivi. Ulteriori studi con disegno longitudinale possono aiutare a chiarire se la lenta saturazione delle deposizioni di Aβ nel precuneo continui ad avvenire mentre la malattia progredisce.
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