Tesi etd-02152017-101059 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
TERRENZIO, CHIARA
URN
etd-02152017-101059
Titolo
Stato di nutrizione iodica, funzione tiroidea e gravidanza in donne provenienti da un’area a moderata carenza iodica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Tonacchera, Massimo
Parole chiave
- gravidanza
- ioduria
- ipotiroidismo
- tiroide
Data inizio appello
14/03/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Gli ormoni tiroidei sono di fondamentale importanza per lo sviluppo fisico e neurologico del feto. La gravidanza determina numerose modificazioni della funzione tiroidea.
Obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’impatto dell’apporto di iodio, della funzionalità tiroidea e dell’autoimmunità tiroidea sull’esito della gravidanza.
La funzionalità tiroidea, gli anticorpi contro gli antigeni tiroidei, l’ecografia tiroidea, i valori di Ioduria [IU] e le eventuali complicanze della gravidanza sono state valutate alla 10a, 15a, 20a, 25a e 35a settimana di gravidanza e 3-6 mesi dopo il parto in 902 donne che vivono in Toscana, area a moderata carenza di iodio.
Delle 902 donne incluse nello studio, 414 donne (45.9%) risultavano affette da tiroidite cronica autoimmune [TCA]. Di queste solo 261 (63%) erano a conoscenza della loro patologia prima della nostra valutazione. Allo stesso modo, una patologia nodulare era presente in 138 donne (15.3%), ma solo in 89 (64%) casi la diagnosi era precedente alla gravidanza.
Alla prima valutazione, il 31% delle donne assumeva solo sale iodato [S], il 20% assumeva multivitaminici contenenti iodio [M], il 24% delle donne li assumeva entrambi [B] e il 25% nessuno dei due [N]. Sebbene un valore significativamente più alto di IU e un più alto numero di donne con IU sopra il valore desiderabile di 150 µg/L è stato misurato nei gruppi M e B, la mediana della IU era al di sotto dei 150 µg/L in tutti i gruppi, sia considerando tutte le donne che analizzando solo quelle che non assumevano nessuna terapia per la tiroide.
Non è stata trovata una significativa correlazione tra FT4, FT3 o TSH e i valori di Ioduria né nelle donne sane né nelle donne affette da patologia tiroidea, ma le donne con IU al di sotto di 50 µg/L avevano una significativa diminuzione del rapporto FT3/FT4.
Abbiamo inoltre riscontrato che il volume tiroideo aumentava progressivamente durante la gravidanza, con una dipendenza sia dai valori del TSH che da quelli della Ioduria.
Nelle donne affette da TCA, entrambi i valori degli anticorpi Anti-tireoglobulina e degli Anti-tireoperossidasi diminuivano durante la gravidanza, per poi risalire circa 3 mesi dopo il parto.
L'analisi anamnestica delle precedenti gravidanze delle donne reclutate (n=492 gravidanze) ha evidenziato un aborto nel 51.4% dei casi, senza sostanziali differenze tra le donne sane e quelle affette da TCA (la prevalenza degli aborti era rispettivamente 53.9% e 49.9%). Nessuna differenza tra le donne affette da TCA e le donne sane è stata evidenziata considerando tutte le 902 gravidanze incluse in questo studio, anche se la prevalenza in entrambi i gruppi era di circa il 10%.
La dose di LT4 nelle donne che lo assumevano già all’inizio della gravidanza ha richiesto un aumento nel 57% delle pazienti in terapia soppressiva per gozzo nodulare (incremento medio del 52%), nel 72% delle donne con ipotiroidismo di origine autoimmune (incremento medio del 33%) e nel 92% delle donne con ipotiroidismo post-tiroidectomia (incremento medio del 34%). Inoltre, 50 donne affette da TCA e 5 donne con noduli tiroidei hanno iniziato una terapia con LT4 durante la gravidanza, con una dose media finale rispettiva di 64.2±31.1 µg/die e di 55.0±27.4 µg/die.
In conclusione, almeno la metà delle donne affette da una patologia tiroidea non erano consapevoli della loro condizione all’inizio della gravidanza, ciò suggerisce che potrebbe risultare utile uno screening universale. Mentre l’assunzione del solo sale iodato non sembra essere un supplemento adeguato in gravidanza, i multivitaminici contenenti iodio sono in grado di aumentare la ioduria ma la maggior parte delle donne continua ad avere uno stato di nutrizione iodica insufficiente. Inoltre i multivitaminici vengono assunti da una minoranza di donne e ciò suggerisce che è necessario un miglioramento dei programmi informativi sulla supplementazione. Questo diventa cruciale dal momento che il rapporto FT3/FT4 è risultato aumentato in donne con valori molto bassi di ioduria, implicando un potenziale ruolo nella ipotiroxinemia, condizione precedentemente correlata con le abilità cognitive dei bambini.
Nonostante un incremento della dose di LT4 sia spesso necessario, questo non è vero per tutte le donne e varia nelle diverse patologie tiroidee, così che ogni cambiamento della dose assunta dovrebbe seguire una valutazione della funzionalità tiroidea che dovrebbe venire eseguita in modo precoce, frequente e personalizzato.
Obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’impatto dell’apporto di iodio, della funzionalità tiroidea e dell’autoimmunità tiroidea sull’esito della gravidanza.
La funzionalità tiroidea, gli anticorpi contro gli antigeni tiroidei, l’ecografia tiroidea, i valori di Ioduria [IU] e le eventuali complicanze della gravidanza sono state valutate alla 10a, 15a, 20a, 25a e 35a settimana di gravidanza e 3-6 mesi dopo il parto in 902 donne che vivono in Toscana, area a moderata carenza di iodio.
Delle 902 donne incluse nello studio, 414 donne (45.9%) risultavano affette da tiroidite cronica autoimmune [TCA]. Di queste solo 261 (63%) erano a conoscenza della loro patologia prima della nostra valutazione. Allo stesso modo, una patologia nodulare era presente in 138 donne (15.3%), ma solo in 89 (64%) casi la diagnosi era precedente alla gravidanza.
Alla prima valutazione, il 31% delle donne assumeva solo sale iodato [S], il 20% assumeva multivitaminici contenenti iodio [M], il 24% delle donne li assumeva entrambi [B] e il 25% nessuno dei due [N]. Sebbene un valore significativamente più alto di IU e un più alto numero di donne con IU sopra il valore desiderabile di 150 µg/L è stato misurato nei gruppi M e B, la mediana della IU era al di sotto dei 150 µg/L in tutti i gruppi, sia considerando tutte le donne che analizzando solo quelle che non assumevano nessuna terapia per la tiroide.
Non è stata trovata una significativa correlazione tra FT4, FT3 o TSH e i valori di Ioduria né nelle donne sane né nelle donne affette da patologia tiroidea, ma le donne con IU al di sotto di 50 µg/L avevano una significativa diminuzione del rapporto FT3/FT4.
Abbiamo inoltre riscontrato che il volume tiroideo aumentava progressivamente durante la gravidanza, con una dipendenza sia dai valori del TSH che da quelli della Ioduria.
Nelle donne affette da TCA, entrambi i valori degli anticorpi Anti-tireoglobulina e degli Anti-tireoperossidasi diminuivano durante la gravidanza, per poi risalire circa 3 mesi dopo il parto.
L'analisi anamnestica delle precedenti gravidanze delle donne reclutate (n=492 gravidanze) ha evidenziato un aborto nel 51.4% dei casi, senza sostanziali differenze tra le donne sane e quelle affette da TCA (la prevalenza degli aborti era rispettivamente 53.9% e 49.9%). Nessuna differenza tra le donne affette da TCA e le donne sane è stata evidenziata considerando tutte le 902 gravidanze incluse in questo studio, anche se la prevalenza in entrambi i gruppi era di circa il 10%.
La dose di LT4 nelle donne che lo assumevano già all’inizio della gravidanza ha richiesto un aumento nel 57% delle pazienti in terapia soppressiva per gozzo nodulare (incremento medio del 52%), nel 72% delle donne con ipotiroidismo di origine autoimmune (incremento medio del 33%) e nel 92% delle donne con ipotiroidismo post-tiroidectomia (incremento medio del 34%). Inoltre, 50 donne affette da TCA e 5 donne con noduli tiroidei hanno iniziato una terapia con LT4 durante la gravidanza, con una dose media finale rispettiva di 64.2±31.1 µg/die e di 55.0±27.4 µg/die.
In conclusione, almeno la metà delle donne affette da una patologia tiroidea non erano consapevoli della loro condizione all’inizio della gravidanza, ciò suggerisce che potrebbe risultare utile uno screening universale. Mentre l’assunzione del solo sale iodato non sembra essere un supplemento adeguato in gravidanza, i multivitaminici contenenti iodio sono in grado di aumentare la ioduria ma la maggior parte delle donne continua ad avere uno stato di nutrizione iodica insufficiente. Inoltre i multivitaminici vengono assunti da una minoranza di donne e ciò suggerisce che è necessario un miglioramento dei programmi informativi sulla supplementazione. Questo diventa cruciale dal momento che il rapporto FT3/FT4 è risultato aumentato in donne con valori molto bassi di ioduria, implicando un potenziale ruolo nella ipotiroxinemia, condizione precedentemente correlata con le abilità cognitive dei bambini.
Nonostante un incremento della dose di LT4 sia spesso necessario, questo non è vero per tutte le donne e varia nelle diverse patologie tiroidee, così che ogni cambiamento della dose assunta dovrebbe seguire una valutazione della funzionalità tiroidea che dovrebbe venire eseguita in modo precoce, frequente e personalizzato.
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