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Frequentemente emarginato l’anziano nella società contemporanea si ritrova non più protagonista, dovendo fare i conti con isolamento e solitudine spesso accompagnati da problematiche e patologie legate alla sedentarietà e all’invecchiamento. Progetti avviati ormai da decenni come quello dell’Associazione UNI.DEA, tendono alla ricerca di una nuova cultura dell’anzianità, a una ridefinizione dei ruoli dove l’età avanzata diventa una fase della vita nella quale è possibile godere ancora di piaceri e ed essere utili agli altri; essere dunque ancora protagonisti mantenendosi psicologicamente e fisicamente attivi.
Dopo aver analizzato le caratteristiche del “soggetto anziano” sono descritte nel testo, le esperienze da me svolte, mezzi e metodi utilizzati sia psicologici che prettamente tecnici, in un gruppo di A.F.A. dell’UNI.DE.A in collaborazione con l’associazione C.U.S. PISA. Per valutare e dimostrare con Metodo Scientifico i risultati ottenuti ho effettuato una ricerca con Questionari, Test ed Interviste; questi, proposti nell’arco degli ultimi 15 mesi, per dimostrare come un approccio di tipo poliedrico e multidisciplinare che tenga particolarmente conto del coinvolgimento emotivo e del divertimento dell’anziano, sempre con approccio altamente professionale, possa essere una proposta assai valida come alternativa ai metodi classici.