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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02152016-122940


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
LOPARDO, GIULIA
URN
etd-02152016-122940
Titolo
Indagine sui marker ematobiochimici della flogosi acuta nel cane
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Lubas, George
correlatore Dott.ssa Pasquini, Anna
Parole chiave
  • cane
  • infiammazione
  • marker ematici
  • proteina C reattiva
Data inizio appello
04/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Parole chiave: cane, infiammazione, marker ematici, proteina C reattiva

Introduzione: L’infiammazione rappresenta la reazione dell’organismo a vari tipi di stimoli patogeni. La risposta sistemica all’infiammazione acuta prende il nome di risposta di fase acuta (Acute Phase Response, APR) e determina la comparsa di modificazioni ematobiochimiche in alcuni parametri biochimici e leucocitari, che sono considerati buoni indicatori di flogosi, o marker infiammatori.

Scopo: Indagare il comportamento di alcuni marker infiammatori del cane, considerando la Proteina C Reattiva (C-reactive protein, CRP) come marker elettivo di APR e confrontandola con i valori di Fibrinogeno (Fib), Albumina (Alb), Ferro (Fe), conta leucocitaria totale (WBC), conta dei Neutrofili Segmentati (NeuSeg) e conta dei Neutrofili Banda (Band) e con la stima citologica dei Neutrofili Tossici (Neu TOX), Monociti Attivati (Mon ATT) e Linfociti Reattivi (Linf REA).

Materiali e Metodi: Indagine retrospettiva sul database informatico dell’Ospedale Didattico Veterinario “Mario Modenato” del Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Pisa. Sulla base dei valori di CRP sono state selezionate due popolazioni: “gruppo infiammatorio” con CRP ≥ 0,30 mg/dL (1080 campioni – 980 pazienti) e “gruppo non infiammatorio” con CRP ≤ 0,29 mg/dL (757 campioni – 668 pazienti). I dati raccolti sono stati studiati statisticamente.

Risultati: Presenza di una ridotta correlazione (da |0,08| e |0,26|) ma molto significativa tra la CRP e gli altri marker; nessun rapporto di dipendenza statistica tra CRP e gli altri marker (R2 corretto: 0,05 per CRP ≥ 0,30 mg/dL; 0,02 per CRP ≤ 0,29 mg/dL); i valori di AUC delle curve ROC per ogni marker segnalano che i NeuSeg sono un “test moderatamente accurato”, mentre gli altri sono risultati essere dei “test poco accurati” per la diagnosi di malattia infiammatoria rispetto alla CRP; il Fib risulta il marker più sensibile (SS) e meno specifico (SP) (SS:52,7 SP:77,5 per valori di 400 mg/dL) mentre i Band sono risultati i meno sensibili ma i più specifici (SS: 17,6 SP: 98 per valori di 0,31 K/µL). Neu TOX e Mon ATT presentano una correlazione positiva bassa (0,23 e 0,22) ma molto significativa.

Conclusioni: Il potere diagnostico dei singoli marker infiammatori messi a confronto con la CRP è ridotto. Per aumentare l’accuratezza dell’indagine ematobiochimica volta a diagnosticare una malattia infiammatoria è necessario combinare più parametri contemporaneamente, soprattutto se non si dispone della misurazione di CRP.
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