Tesi etd-02152011-234149 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BUSELLI, LUCA
URN
etd-02152011-234149
Titolo
Verso la specializzazione come scalo general cargo: il porto di Livorno dal 1945 al 1980
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
relatore Dott. Cini, Marco
Parole chiave
- container
- contenitori
- darsena
- dock
- leghorn
- livorno
- porto
- portuali
- storia
- toscana
Data inizio appello
07/03/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
07/03/2051
Riassunto
Il lavoro affronta l'evoluzione delle politiche e dei traffici che hanno riguardato il porto di Livorno dal 1945 al 1980. Partendo dagli eventi bellici e dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, durante i quali lo scalo e la zona industriale erano stati occupati dalle truppe alleate e le loro strutture risultavano quasi interamente distrutte, la tesi analizza le principali iniziative messe in atto per la ricostruzione della città, del porto e degli stabilimenti industriali presenti sulle aree a ridosso delle banchine, in larga parte legati all'IRI e alle politiche governative.
A partire dagli anni Cinquanta, avendo preso atto del mancato agganciamento dell'industria livornese al "miracolo economico" e della sua perdita di posizione nel contesto produttivo nazionale, le autorità politiche ed economiche livornesi elaborarono una serie di progetti per lo sviluppo del porto labronico e la creazione di un vasto comprensorio industriale che collegasse lo scalo con i principali centri produttivi esistenti nelle province di Pisa e Firenze. Su questi progetti prese corpo uno scontro tra le politiche sostenute dal governo e dalle associazioni degli industriali livornesi, che intendevano abbattere i costi di manipolazione delle merci ricorrendo alla rottura del monopolio assegnato ai lavoratori portuali per lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico e all'installazione di impianti automatizzati, e le intenzioni degli operatori marittimi e portuali, supportati dalle istituzioni locali nel promuovere la riduzione delle tariffe attraverso il potenziamento delle strutture e dei mezzi meccanici per la movimentazione delle merci varie, in modo da attrezzare lo scalo per le necessità delle industrie medio-piccole che si stavano sviluppando nel retroterra e garantire l'occupazione.
Seguendo questo obiettivo, dal dicembre 1966 i portuali livornesi si inserirono nel dibattito in corso a livello ministeriale per l'individuazione dei migliori porti in cui costruire terminal container. Grazie all'azione unitaria dei rappresentanti del mondo economico e politico livornese e all'enorme traffico di contenitori raggiunto con terminal provvisori e privati, venne dimostrata la validità del progetto per la costruzione di un terminal a Livorno denominato "Darsena Toscana", che ottenne i finanziamenti statali e fu inaugurato al traffico all'inizio degli anni Ottanta.
Successivamente, la tesi analizza i rapporti dello scalo specializzato nel traffico di merci varie containerizzate con le industrie toscane durante gli anni Settanta e la necessità di garantire traffici e finanziamenti mantenendo una salda collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella sua gestione.
A partire dagli anni Cinquanta, avendo preso atto del mancato agganciamento dell'industria livornese al "miracolo economico" e della sua perdita di posizione nel contesto produttivo nazionale, le autorità politiche ed economiche livornesi elaborarono una serie di progetti per lo sviluppo del porto labronico e la creazione di un vasto comprensorio industriale che collegasse lo scalo con i principali centri produttivi esistenti nelle province di Pisa e Firenze. Su questi progetti prese corpo uno scontro tra le politiche sostenute dal governo e dalle associazioni degli industriali livornesi, che intendevano abbattere i costi di manipolazione delle merci ricorrendo alla rottura del monopolio assegnato ai lavoratori portuali per lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico e all'installazione di impianti automatizzati, e le intenzioni degli operatori marittimi e portuali, supportati dalle istituzioni locali nel promuovere la riduzione delle tariffe attraverso il potenziamento delle strutture e dei mezzi meccanici per la movimentazione delle merci varie, in modo da attrezzare lo scalo per le necessità delle industrie medio-piccole che si stavano sviluppando nel retroterra e garantire l'occupazione.
Seguendo questo obiettivo, dal dicembre 1966 i portuali livornesi si inserirono nel dibattito in corso a livello ministeriale per l'individuazione dei migliori porti in cui costruire terminal container. Grazie all'azione unitaria dei rappresentanti del mondo economico e politico livornese e all'enorme traffico di contenitori raggiunto con terminal provvisori e privati, venne dimostrata la validità del progetto per la costruzione di un terminal a Livorno denominato "Darsena Toscana", che ottenne i finanziamenti statali e fu inaugurato al traffico all'inizio degli anni Ottanta.
Successivamente, la tesi analizza i rapporti dello scalo specializzato nel traffico di merci varie containerizzate con le industrie toscane durante gli anni Settanta e la necessità di garantire traffici e finanziamenti mantenendo una salda collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella sua gestione.
File
Nome file | Dimensione |
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